Attentati Usa: l’integrazione dati è indispensabile per rintracciare i terroristi

L’assenza di una tecnologia in grado di analizzare e integrare le informazioni provenienti da fonti diverse è il primo colpevole della reazione troppo lenta e inadeguata a un attacco che per molti avrebbe dovuto essere previsto.

L’assenza di una tecnologia in grado di analizzare e integrare le informazioni provenienti da fonti diverse è il primo colpevole della reazione troppo lenta e inadeguata a un attacco che per molti avrebbe dovuto essere previsto. Mentre sono sempre in corso le operazioni di scavo nella montagna di detriti che ricopre l’area dell’ex World Trade Center, le autorità americane si interrogano anche sul possibile impiego di tecniche tipiche della business intelligence e della cosiddetta Eai, Enterprise application integration. Stanley Bedlington, ex agente della Cia, ha dichiarato che per evitare analoghi attacchi in futuro è necessario coordinare le attività di tutte le autorità a livello federale, statale e locale. “Comunicazione e coordinamento” sono due fattori fondamentali, osserva Bedlington. Secondo alcune voci, due dei sospetti attentatori sono saliti a bordo di un velivolo utilizzando il loro nome vero, debitamente segnalato alle autorità dell’Ufficio immigrazione. Purtroppo, alle spalle dei sistemi di sicurezza non esisteva una tecnologia in grado di correlare tutti i database disponibili. Tra Cia, Fbi, Nas e servizi di immigrazione se ne contano decine, senza che ancora sia stato fatto uno sforzo di coordinamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome