At Kearney aiuta a tradurre le strategie in progetti It

Undici settori industriali e quattro practice rappresentano il know how del consulente, che unisce competenze tecnologiche ad altre di business per trasformare i propri interventi in modelli funzionanti, gestendo a 360° le problematiche insite nella scelta delle soluzioni.

 


Un approccio per industry, con taglio strategico, è quello che caratterizza At Kearney, dal 1995 interamente controllata da Eds. Conscia dell’importanza che le soluzioni tecnologiche rivestono per il business aziendale, la società mette a frutto un know how tecnologico sviluppato negli anni a livello worldwide, contando su 60 sedi nei cinque continenti e quasi 4mila consulenti. Strutturata su dieci settori industriali (considerati le matrici di ogni intervento) e su quattro practice trasversali, At Kearney sfrutta le competenze funzionali in area Strategy & Organization, Operations (acquisti, sourcing, supply chain, manufacturing), Strategic Information Technology ed Enterprise Services Transformation, facendo leva su esperienze consolidate, "secondo una procedura di knowledge transfert e di intellectual capital development", ha spiegato Piero Masera, vice president At Kearney e responsabile delle practice Strategic Information Technology e Operations.


Per tradurre le strategie in processi e realizzazioni, la società presidia con alcuni core team le competenze di industry e con altri quelle funzionali. In particolare, l’area in cui Masera è coinvolto riveste un’importanza determinante dato che "l’It rappresenta una leva fondamentale – ha specificato Masera – per generare valore. Ci si muove, quindi, a livello paritetico, anche se le focalizzazioni sono diverse, portando a testimonianza le best practice del settore interessato". La conoscenza della tipologia di azienda è approfondita a un livello che consente di valutare l’impatto delle soluzioni in base alla specifica situazione. At Kearney, che in un ottica business driven supporta il cliente anche in fase di integrazione, si occupa del disegno strategico, coinvolgendo e coordinando terze parti, valutando rischi, impatti, problematiche e predisponendo piani di comunicazione per il top management e per i tecnici.

Valore per i clienti


Al fine di creare valore per i clienti, il consulente sfodera l’arma dell’eccellenza operativa, in cui l’It funge da supporto per ottimizzare le risorse. "Ci occupiamo della security, della riduzione dei costi o delle analisi di offshoring. Quest’ultimo ambito inizia a essere, nel nostro Paese, oggetto di riflessione in quanto le grandi aziende dipendono, spesso, da una casa madre estera. Bisogna andare oltre l’idea di outsourcing gestito localmente".


Masera pone l’accento anche sul fatto che, per il contenimento della spesa It, la strada prescelta è quella di valutare, sulla base delle best practice, i supporti e gli ambienti tecnologici più vantaggiosi. Nella trasformazione della value chain o nel miglioramento dei canali di accesso alla clientela, la società dispone di diversi modelli di riferimento, per capire in quali aree è possibile effettuare dei miglioramenti, che partono dal confronto tra business e It. "L’Information technology, infatti – ha continuato Masera – può essere considerata la quarta leva dell’economia dopo capitale, lavoro e materie prime".

Settori di interesse


All’interno delle dieci tipologie di industry seguite, in Italia la fanno da padrone utility, telecom, finance (in particolare per quanto riguarda il risk management) e automotive. Tra gli interventi che la società si trova più spesso a dover affrontare emergono quelli di It cost reduction e di It governance (soprattutto in grandi complessi industriali o in ambito bancario, dove a seguito di fusioni e acquisizioni la gestione del patrimonio informatico diventa sempre più critica). Diventa importante riuscire a definire le priorità, allineandole alle esigenze del business, capire cosa centralizzare e individuare un modello che permetta di controllare quanto il programma sia auspicabile. "Ci è capitato a volte – ha sottolineato Masera – di consigliare di sospendere o annullare un progetto". L’impostazione di At Kearney è di unire competenze It ad altre business related per capire gli impatti possibili, gestendo la complessità che si cela nella scelta di una soluzione. Un altro tipo di servizio con il quale il consulente si cimenta è quello di cost implementation value capture. Le imprese, infatti, pur avendo fatto investimenti per implementare sistemi Erp o di risk management non sempre hanno modificato conseguentemente l’organizzazione, per cui non hanno ottenuto i risultati attesi. Proprio quest’aspetto, invece, è particolarmente curato da At Kearney che, tramite la valutazione e l’analisi del business case iniziale, aiuta il cliente a comprendere in quali aree è necessario intervenire per massimizzare i vantaggi derivanti dalle risorse adottate. Ulteriori richieste riguardano la revisione delle architetture, con accento su Business intelligence e Knowledge management che chiamano in gioco risorse competenti per industry.

Il rapporto con i partner


Sono vari i livelli di collaborazione scelti da At Kearney, che non vuole definire in modo più intenso i propri rapporti con vendor del settore informatico. "Nello strategic sourcing e negli acquisti – ha concluso Masera – abbiamo stabilito alleanze formali con alcuni partner. Possiamo inoltre contare sul network di Eds. Per poter garantire una totale autonomia, non abbiamo stretto, invece, accordi con chi offre soluzioni. Uniche eccezioni Sap e i2, con cui, e qui si aggiungono anche Microsoft e Bea Systems, sono state strette intese anche a scopo informativo. Business Objects rappresenta, invece, l’unica società con cui è in essere una precisa sinergia commerciale".

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