Assintel Report. La ripresa è demandata al “pervasive Internet”

Il prossimo balzo tecnologico, che imporrà alle aziende di riorganizzare in modo significativo l’infrastruttura Ict, rilanciando il mercato, sarà dato dalla diffusione di dispositivi intelligenti in grado, tra l’altro, di comunicare tra loro senza l’intervento dell’uomo. Ma quando arriverà?

 


 


Tutti gli analisti concordano, con vari livelli di pessimismo, che il mercato dell’Ict sta vivendo una crisi mai provata prima. C’è, però, discordanza sui tempi della ripresa e quali saranno i driver tecnologici che riusciranno a convincere le aziende a investire di nuovo nell’innovazione. Il 2003 rimane per il mercato europeo dell’Ict un anno ancora critico e a crescita limitata. Infatti, in base alle previsioni di tre analisti, Eito, Forrester Research e Idc, gli aumenti sono rispettivamente del 2,5%, 2,6% e 4/5%, grazie soprattutto alle Tlc, mentre per l’It gli incrementi sono più contenuti. Per il 2004 i valori salgono, anche se con ottimismo diverso.


Nell’annuale convegno per il Report 2003 di Assintel (Associazione Nazionale Imprese Servizi Informatica Telematica Robotica Eidomatica) su "Il mercato del software e dei servizi in Italia" si è cercato da una parte di analizzare lo scenario nazionale e dall’altro di capire, con un’indagine qualitativa condotta su oltre 600 operatori del settore, il mondo dell’offerta relativa allo specifico settore.


A livello generale, l’Ict europea conferma uno stato di arretratezza rispetto agli Usa e la situazione va peggiorando visto che nel 2004 il settore rappresenterà il 6,9% del Pil europeo, contro il 9,6% degli Usa; in Italia il valore rappresenterà il 5,8%. Analizzando i driver tecnologici che in passato hanno dato una spinta al settore, si osserva che tra il 2003 e il 2004 non ci saranno "rivoluzioni" tali da rilanciare il settore e anche le tecnologie wireless, che in effetti rappresentano una novità degli ultimi anni, hanno dato origine a mercati modesti. Tuttavia è stato identificato che il prossimo balzo tecnologico sarà dato dal "pervasive Internet" cioè da una diffusione di device intelligenti, che saranno presenti in oggetti di utilizzo quotidiano come l’automobile o la lavatrice, uscendo quindi dagli schemi classici uomo-pc-rete. Si diffonderà la comunicazione M2M (machine-to-machine) coinvolgendo un numero elevatissimo di terminali.


Attualmente, tuttavia, gli It manager, a causa dei budget contenuti, devono continuamente giustificare le proprie decisioni d’investimento, per cui spesso preferiscono puntare su progetti di breve durata, ma che mirano a risultati immediati. La pressione competitiva, inoltre, rimane una delle voci più importanti che spingono verso l’innovazione. È, quindi, più che mai di attualità assillante l’acronimo Roi (Ritorno degli investimenti) ma il cui calcolo è spesso di difficile attuazione. Dai budget non è sparito l’e-business, ma magari è demandato più avanti nel tempo, soprattutto presso le Pmi. In Italia cresce il numero dei consumatori online e le aziende iniziano a utilizzare Internet come un vero e proprio canale di vendita o acquisto, anche se poi gli ordini non vengono conclusi online. Le aziende più innovative e dinamiche stanno anche lavorando per creare infrastrutture comuni in grado di gestire, integrare e far interagire le attività con i partner: il Supply chain management rimane un mercato in forte crescita, soprattutto in Europa. In Italia il focus sarà soprattutto nell’ambito della produzione, in quanto la media impresa sente le necessità di diventare più competitiva, migliorando i processi interni legati alla produzione. Deludente, invece, l’andamento del Crm, che secondo Datamonitor a livello mondiale ha registrato un -25%, ma per il 2005 le aspettative sono di ritornare ai trend di crescita registrati nel 2001, grazie soprattutto alla ritrovata dinamicità delle Pmi. Una delle cause del rallentamento, secondo gli analisti, è dovuta all’alta percentuale di progetti di Crm falliti, non tanto per colpa del software quanto, piuttosto, per la mancanza di un adeguamento culturale e organizzativo che l’azienda deve adottare con l’introduzione di queste tecnologie. L’Erp si conferma un’area di forte interesse e rimane di gran lunga prioritario rispetto a progetti di e-business, e-procurement, Crm, Scm e Km. Previsioni di crescita anche per i servizi di outsourcing delle infrastrutture tecnologiche, mentre è ancora fermo al palo il tanto auspicato decollo dell’Asp, anche perché, secondo un’indagine di Sirmi, i manager tutt’ora hanno le idee confuse sul concetto di Asp.

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