I buoni propositi di Pierfilippo Roggero, il nuovo presidente dell’associazione che vuole utilizzare l’Irap per l’innovazione e facilitare l’accesso al credito
3 marzo 2004 L’esordio del nuovo presidente di Assinform,
Pierfilippo Roggero amministratore delegato di Fujitsu Siemens,
segna uno stacco rispetto ai toni molto duri degli ultimi interventi del
precedente presidente Giulio Koch. Non che i contenuti cambino di molto, ma per
ora Roggero ha un tono più suadente, morbido. Anche se dice che le ultime due
finanziarie sono state carenti per quanto riguarda l’innovazione che le
difficoltà di accesso al credito per le Pmi permangono e manca
nelle imprese la cultura dell’innovazione che si traduce in un forte scetticismo
della domanda. Al nuovo presidente, otre che ribadire i consueti temi, si chiede
però anche qualcosa di nuovo. E allora Roggero con l’entusiasmo del nuovo
arrivato annuncia che Assinform ha in programma la realizzazione di uno studio
che dimostri come gli introiti di tasse tipo Irap possono essere dirottati verso
l’innovazione. E poi bisogna organizzare un tavolo di lavoro
con Abi e Banca d’Italia per il problema dell’accesso al credito e lavorare per
fare crescere qualità ed etica delle aziende Ict.
Roggero in sostanza vuole che l’Ict inizi a farsi sentire in modo più
incisivo, addirittura conti qualcosa come comparto industriale. Una sorta di
colpo di reni invocato anche da Giancarlo Capitani, amministratore delegato di
NetConsulting che da 20 collabora al monitoraggio del mercato. Capitani, secondo
il quale il -3,2% dell’It non è poi così male, ha parlato delle
necessità di un piano sistemico osservando però che il secondo semestre
dell’anno ha partorito qualche segnale di ripresa anche se il 2003 ha mostrato
una domanda cauta e selettiva, accentuati fenomeni di downpricing, pochi nuovi
progetti spesso di piccole dimensioni e la crescita dell’outsourcing con le
imprese sempre più impegnate a tagliare i costi. La forte crescita della banda
larga e le 200.000 imprese imprese che ogni anno scelgono la strada dell’Ict
sono però piccoli segnali che potrebbero regalare un 2004 più
sereno.