Assinform: le medie imprese investono, male la PA

Il 2007 si archivia con un +0,9% per l’Ict, che si traduce in un +2% per l’It e un +0,4% per le Tlc. Boom del consumer.

La Pa non spende (-0,6%), le piccole imprese hanno il braccino corto nei confronti dell’high tech (+0,6%), le medie imprese vanno bene con l’1,9% in più e anche le grandi aprono il borsellino incrementando i consumi di Ict dell’1,7%. Su tutti le famiglie, il consumer, che nel 2007 hanno messo a segno una crescita del 10,5%. In questo ameno quadro si muove l’Ict nazionale che, secondo il rapporto Assinform, nell’anno appena trascorso è cresciuta dello 0,9% che si traduce con un 2% per l’It e lo 0,4% per le telecomunicazioni.


“Continuiamo a investire in It una frazione di quanto investono altri Paesi” ha commentato il presidente di Assinform Ennio Lucarelli, mentre Giancarlo Capitani di Netconsulting ha spiegato la performance delle tlc con “la forte competizione, gli interventi regolatori (le liberalizzazioni di Bersani, ndr) e l’arrivo di nuove tecnologie”.


Con il 2% dell’It la Penisola si guadagna una posizione di bassa classifica ben lontana da Spagna (+6,7%), Uk (5,1%), Germania (4,7%) e Francia (4,5%).


Anche se con una modesta crescita soprattutto per le piccole imprese, ha commentato il curatore del rapporto Assinform, anche le Pmi hanno ricominciato a investire in Tlc e, come conferma una ricerca di Banca Intesa “le imprese che innovano crescono più delle altre al di là delle dimensioni”.


Per quanto riguarda il dettaglio dei dati i desktop crescono del 2,9%, i notebook del 22% e i server del 15,8%. Bene lo storage con un positivo 2,8%, -0,2% per i server midrange (l’anno scorso -11,3%) e ancora peggio le workstation che calano del 25%. Aspettando il ciclo del rinnovo che arriverà probabilmente fra poco più di un anno, i mainframe scendono del 13,7%, mentre le stampanti soffrono la concorrenza degli all in one e registrano una performance negativa del 7,3%.


I servizi salgono dello 0,3% e il software del 3,2% con la parte applicativa del 2,1%. “Si tratta di un mercato relativamente saturo con scarso rinnovo da parte delle Pmi”, commenta Capitani. Molto più forte l’area midrange (+6,1%) più legata alle medie e grandi imprese e 3,3% per software di sistema trainato dalla vendita di pc.


Nelle tlc il mobile sale dell’1,8% e il fisso cala dell’1,3%. Le strategie di cost saving da parte delle aziende, la migrazione verso il protocollo Ip e la maggiore forza nei confronti dei fornitori fanno scendere il fatturato dell’area business del 2,3%; contemporaneamente l’utilizzo in modo intensivo dei nuovi servizi fa salire il consumer che cresce del 2,9%. Mentre il digital divide riguarda ancora il 10% della popolazione gli accessi a banda larga salgono del 18,7% e l’Arpu dei servizi mobili aumentano dello 0,4%. Che vale il 4% in meno per la voce e il 15,4% in più per i servizi non voce.

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