Pubblichiamo un contributo inviatoci da un lettore, titolare di una piccola azienda di software, a commento dell’articolo, pubblicato su Linea Edp, che rialleghiamo in calce. Invitiamo altri interessati a farci sapere la propria opinione in materia.
Dopo aver letto l’articolo “Come gli Asp possono rimuovere la diffidenza degli utenti” (pubblicato online e sul n. 26 della rivista, ndr), vorrei fare un ulteriore commento circa i motivi di diffidenza da parte delle piccole imprese nei confronti dell’Asp.
Innanzitutto mi presento, sono il titolare di una piccola società di software specializzata nello sviluppo di software dedicato al settore dei trasporti. La nostra clientela è costituita da un centinaio di piccole aziende (al 90% sotto i 10 dipendenti).
Per la nostra esperienza riteniamo che una piccola società per usfruire di un software fornito in modalità Asp debba dotarsi di una Lan con tutto ciò che ne consegue (Pc, hub, stampanti, collegamento internet, ecc.). Tale struttura è già sufficiente per poter avere il software “in casa” e diventa, quindi, difficile giustificare l’ulteriore introduzione della larga banda e del concetto di Asp.
Dal punto di vista del cliente, gli svantaggi si possono così riassumere:
– nessuna diminuzione nei costi di investimento hardware;
– aumento dei costi software Asp: in 3 anni spenderebbero cio’ che spendono in 10;
– aumento dei costi Tlc (larga banda);
– aumento dei rischi di blocco (alla Lan si aggiunge il rischio di blocco
delle linee di comunicazione e del server del provider);
Mentre i vantaggi seppur sostanziali rimangono pochi:
– nessuna necessita’ di effettuare i backup;
– maggiore garanzia manutenzione e aggiornamento software;
In conclusione ritengo che la piccola impresa attualmente abbia pochissima convenienza, ad usufruire di software in Asp. Tale conclusione risulta fondamentale considerando che la realtà italiana è costituita quasi esclusivamente da piccole imprese.
