Arriva il barcode dell’edilizia

Se l’innovazione è legata all’It non ha limiti di beneficio. Il settore dei lavori pubblici ne è un esempio: a breve uno standard unico di gestione modernizzerà i lavori e alleggerirà i costi.

L’innovazione tecnologica nella gestione dei lavori pubblici consente sostanziali risparmi in termini di tempo e di costi. Lo hanno ribadito i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni del Nord Europa intervenuti a un convegno internazionale sulla sostenibilità e l’innovazione organizzato a Milano dall’Uni (Ente nazionale italiano di unificazione), dal Dipartimento Best del Politecnico di Milano e dall’International Alliance for Interoperability (Iai) nell’ambito del progetto della Commissione Europea Stand-Inn Standard and Innovation, che terminerà a fine 2008.

Il convegno ha esaminato l’evoluzione normativa e informatica a servizio della gestione degli appalti e del settore delle costruzioni in genere.

Per Bruno Daniotti del Politecnico di Milano l’interoperabilità tra diversi sistemi informativi è una realtà già in grado di offrire notevoli vantaggi a tutti gli attori del processo edilizio. Lo confermano quei soci Iai Italia che sono dediti allo sviluppo di prodotti Cad “object oriented”, che consentano la gestione di informazioni progettuali di dettaglio quali, ad esempio, proprietà tecniche o costi di realizzazione.

In Italia già dal 2003, Assimpredil-Ance e il Politecnico di Milano hanno intrattenuto una intensa collaborazione che ha dato vita al progetto di norma Uni, ormai prossimo alla pubblicazione sulla codificazione univoca dei prodotti e delle lavorazioni edili, nota anche come “codice a barre dell’edilizia”.

Il sistema elaborato consentirà il trattamento automatico delle informazioni provenienti dagli appalti, dalla documentazione di progetto ai computi metrici, gettando le basi per la costituzione della prima banca dati nazionale dell’edilizia.

Il coordinatore del progetto, Alberto Pavan, ha assicurato che la pubblica amministrazione potrà presto beneficiare dell’innovazione offerta dal codice a barre dell’edilizia. Poi si potrà procedere rapidamente verso la costituzione della banca dati nazionale.

Con il progetto di norma Uni, infatti, l’Italia può gettare le basi per la creazione di un sistema nazionale univoco di identificazione, misurazione e valutazione economica delle voci di costo di tutti i progetti di opere pubbliche, con ricadute positive in termini di gestione delle procedure, qualità delle opere, riduzione dei contenziosi. Tutte problematiche che per Pavan attualmente appesantiscono in modo consistente il normale iter di un lavoro: solo per tempi morti dovuti a incomprensioni nella trasmissione delle informazioni da un soggetto all’altro si spreca oggi dal 2 al 5% di ogni appalto. Per il tramite del “codice a barre dell’edilizia” tutte le informazioni saranno gestite attraverso i nuovi Cad di tipo “object oriented”, con grande vantaggio per tutti gli operatori del processo edilizio”.

Per il vicepresidente Ance (associazione delle imprese di costruzione) Piero Torretta, la mancanza di un linguaggio comune è un elemento importante del modello conflittuale tra domanda e offerta che caratterizza il sistema delle costruzioni, e il progetto di norma Uni sul “codice a barre dell’edilizia” cerca proprio di risolvere tale problema dando certezza alle regole. L’Ance sta lavorando affinché il sistema pubblico degli appalti, con le sue 15.000 stazioni appaltanti, adotti tale norma. Sempre per Torretta, l’interoperabilità delle informazioni è ìil passo successivo affinché, con strumenti non proprietari, le informazioni relative a tutto il processo di progettazione-costruzione-gestione-dismissione possano essere scambiate tra gli operatori delle varie fasi senza problemi, errori e costi di adattamento.

Anche per Franco Finato, Direttore dell’Assessorato Casa e Opere Pubbliche di Regione Lombardia, la disponibilità di dati corretti e continuamente monitorabili, con caratteristiche tali da poter essere utilizzati dai vari operatori, è un elemento importante per impostare una governance delle opere pubbliche.

Insomma, sia i committenti sia gli esecutori delle opere auspicano la creazione in tempi brevi di una banca dati nazionale in cui archiviare, grazie al sistema di codifica studiato, le più importanti informazioni utili ai progettisti, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni.

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