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Com’è fatto un approccio agile alla trasformazione digitale

Oggi un approccio al disegno e allo sviluppo delle applicazioni basato su Agile Process è indispensabile per il successo di qualsiasi azienda che desidera competere nel migliore dei modi in un contesto in rapida evoluzione.

Lo scopo di ogni organizzazione è di rispondere alle nuove opportunità o alle sfide competitive in modo più rapido ed efficace possibile: quelle che non sono in grado di affrontare rapidamente i cambiamenti saranno anche le più lente a comprendere le fluttuazioni del mercato e ad affrontare la minaccia di diventare scarsamente competitive.

Agile Process è un approccio emergente che le imprese stanno adottando per introdurre nuove applicazioni che rispondono all’evoluzione dell’era digitale. Consente di accelerare la fase di consulenza e snellire la valutazione per decidere se una soluzione sia funzionale per l’organizzazione, la progettazione della soluzione stessa e i test necessari a raggiungere gli obiettivi secondo i programmi evolutivi e in modo economicamente vantaggioso. Seguire un approccio Agile nella progettazione delle applicazioni e nella loro implementazione in tutta l’aziendale permette di ridurre significativamente i rischi e di ottimizzare gli investimenti di tempo e risorse, ottenendo quel guadagno in termini esperienza o di apprendimento che è la chiave di ogni cambiamento, in particolare nei progetti di Digital Transformation.

Da mesi a settimane: essere agile

Con questo processo i mesi di cui un team di lavoro avrebbe generalmente avuto bisogno per costruire una soluzione sono ridotti a settimane e in alcuni casi a giorni. La grande sfida, e vorrei dire anche l’opportunità, si presenta quando l’adozione dell’approccio Agile per lo sviluppo e il consumo di applicazioni diventa diffuso. Non solo l’esigenza di applicazioni personalizzate per le organizzazioni varia in base al loro business, ma le loro esigenze diventano ancora più specifiche quando si valutano esigenze di singole Business Unit di una determinata nazione o cultura, solo per fare degli esempi. Il raggiungimento del consenso all’inizio del processo nelle varie divisioni o nei Paesi interessati consente non solo di progettare la soluzione giusta per i team di lavoro coinvolti, ma anche di ridurre al minimo i margini di errore e di ottenere il necessario sostegno finanziario da parte dei vari stakeholder interni.

Avaya ha avviato un processo di consolidamento della propria proposta che consente di realizzare applicazioni di Team e Customer Engagement attraverso una piattaforma di sviluppo e abilitazione di servizi real time denominata Breeze. Attorno a tale soluzione Avaya ha rimodellato i processi di analisi, disegno ed implementazione delle applicazioni, in grado di sfruttare a pieno la tecnica Agile Process. Ciò ha consentito di realizzare un modello di sviluppo aperto, sfruttato da una comunità di sviluppatori che attraverso il paradigma Snap In realizzano e condividono nell’ambito di uno Store applicazioni digitali di Engagement e Collaboration.

Accompagnare le imprese nell’era digitale sfruttando il modello Agile è tuttavia possibile solo se la piattaforma tecnologica utilizzata possiede tre caratteristiche, ossia se è aperta, modulare e facilmente estendibile.

La piattaforma adottata dovrebbe supportare la progettazione, la creazione e l’implementazione di applicazioni avanzate, senza che gli sviluppatori debbano acquisire competenze specifiche nei campi verticali di applicazioni, come le comunicazioni o il contact management. Una piattaforma aperta rende molto più facile per un’azienda fare leva su di essa ed integrarla con praticamente qualsiasi dato o applicazioni di terze parti. Una piattaforma modulare, inoltre, consente di selezionare una gamma di funzionalità nel tempo per soddisfare gli obiettivi e le iniziative della propria azienda e portare risultati che tengano conto delle diverse fasi evolutive e dei processi richiesti dal mercato. Infine, una piattaforma estendibile rappresenta la base su cui l’organizzazione può espandersi e adattarsi al cambiamento aziendale, abilitando un’innovazione disegnata attorno alle esigenze di clienti e dipendenti, nonché predisponendosi all’adozione proattiva di nuovi e futuri requisiti.

Il processo Agile si configura quindi come il modello ottimale per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale all’interno dell’organizzazione.

Abbiamo chiesto a Paolo Bergamini, Solutions Engineering Director Europe South di Avaya, di spiegarci come si implementa e si misura un processo agile.

Concretamente come si declina sul mercato italiano l’Agile Process? In quali aziende e a quali livelli?

L’approccio Agile prevede il coinvolgimento di singole fasi su progetti complessi e sfidanti – tipici di grandi organizzazioni – che sono in grado di raggiungere dei quick win. In linea generale le aziende in grado di disegnare e condurre progetti complessi adottano già l’approccio Agile al proprio interno e quindi permettono un rapporto armonico e maggiormente efficace. Elemento essenziale del successo di tali azioni è infatti l’analisi e la condivisione degli obiettivi dei singoli passi, che costituiscono l’insieme del progetto complessivo. Ciò consente cicli di delivery, test e rilascio veloci, permettendo, inoltre, una minore latenza tra un ciclo ed il successivo. L’elemento nodale è dunque il rapporto con gli stakeholder dei vari passi di progetto, che devono condividere il commitment necessario a garantire il coordinamento dei flussi di attività e la validazione a passare al ciclo successivo del progetto più ampio. Tutti i livelli di aziende complesse sono quindi essenziali e coinvolti, con diversi gradi di responsabilità e commitment. La vera sfida non è, quindi, nella velocità di esecuzione, bensì nella capacità di condurre il progetto definendo con precisione lo scopo iniziale, la segmentazione in quick win e soprattutto nell’assicurare il commitment di tutti gli interlocutori in gioco, sia interni, sia dell’azienda cliente.

Quanto durano le fasi di analisi e come si fissano gli obiettivi di digital transformation?

Gli obiettivi del processo di trasformazione digitale richiedono un approccio che parte dal beneficio portato all’utente finale, che deve, quindi, tradursi in nuove fonti di revenue. Tali benefici devono essere declinati in casi di utilizzo precisi, che a loro volta devono essere suddivisi in capabilities e, quindi, project quick win sulle tecnologie abilitanti. La fase primaria, dove si sviluppa l’intera catena del valore del progetto realisticamente dipende dalle dimensioni di progetto ma le nostre best practices suggeriscono tempi di circa otto settimane. Le azioni cosiddette sprint, che caratterizzano i passi di progetto, in media hanno al loro intermezzo fasi di review, correzione e rianalisi di circa venti giorni.

Quali strumenti di programmazione e di UCC si utilizzano?

Non ci sono particolari assi nella manica, il vero segreto sta nella relazione con i clienti ed i partner che concorrono al successo del progetto e dei suoi passi intermedi. È corretto menzionare però gli strumenti di project management e condivisione alla base di una corretta project execution, come Jira e Confluence. Nei casi più sfidanti i team di delivery impiegano anche strumenti social per velocizzare le fasi di brainstorming e problem solving.

C’è un metodo per misurare i risultati della digital transformation? Si può calcolare un Roi?

Avaya mette a disposizione expertise e strumenti per il calcolo del ROI dei progetti di Customer Engagement e Team Engagement: elementi complementari e cooperanti di un progetto di Digital Transformation. Va sottolineato che gli strumenti Avaya, frutto delle best practice provenienti dal lavoro svolto negli anni come fornitore di tecnologie e servizi che abilitano i processi di Engagement, vanno considerati come complemento agli strumenti e ai progetti di definizione del ritorno sugli investimenti messi in campo dai clienti, in quanto unici in grado di delineare l’intero complesso dei KPI di business necessari ad indirizzare il calcolo del ROI. In sintesi Avaya concorre al computo complessivo fornendo expertise e KPI derivanti dalle best practices di mercato, che il cliente inserisce nel proprio quadro di calcolo globale.

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