Apple verso il clustering

Il cammino enterprise della casa della Mela non poteva prescindere dal grid computing. Oltre ai server abilitanti, c’è un’applicazione, Xgrid, che promette bene.

8 gennaio 2004

Da casa Apple, oltre ai nuovi sistemi Xserve e all’array di storage, per l’impresa c’è dell’altro. C’è aria di grid computing.


Il termine usato dalla casa della Mela, quasi sussurrato nei saloni del MacWorld di San Francisco, è stato Xgrid, a testimoniare il legame esistente con la linea di server enterprise lanciata due anni fa.


Si tratta, evidentemente, di un programma per costruire una griglia di sistemi Mac, tutt’ora in versione di test, ma comunque interessante.


Come è interessante che la società parli di cluster. E agisca in tal senso: la collocazione degli Xserver in rack con processore G5 funge alla bisogna, così come fanno le funzionalità di Panther, il sistema operativo a superbo indirizzamento di memoria.


Di nuovo c’è l’indirizzamento dei server, che dovrebbero oltrepassare la linea di demarcazione tratteggiata dall’ambito scolastico, dagli operatori di grafica e di design e arrivare in ambienti un po’ più articolati.


Come quello delle biotecnologie, per il quale in Apple non nascondono l’attrazione (come accade a molti altri operatori del settore It).


Ma senza compiere voli così pindarici, a Cupertino sarebbero già contenti di erodere una piccola fetta del mercato server piccolo e medio, tradizionale appannaggio di Windows e, ora, suaso anche dalle sirene di Linux.


Lo ha ammesso lo stesso direttore del software server di Apple, Tom Goguen, a cui piacerebbe tanto rimpiazzare qualche server Nt qua e la (e ce ne sono tanti).


Per quanto riguarda Xgrid c’è già un testimonial (genere molto apprezzato da Apple): Virginia Tech, università statunitense che una volta tanto sale agli onori delle cronache non per meriti sportivi, che usa già Xgrid per piccoli gruppi di computer dediti alla compilazione di grandi disegni.


Xgrid sfrutta la tecnologia Apple Rendezvous per scoprire in automatico quali risorse della rete sono libere per attività di computazione, proprio come fanno altre applicazioni di grid quali quelle di Parabon, Platform Computing ed Entropia.


Insomma, siamo solo solo agli inizi. Ma anche Apple è sulla griglia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome