I processi aziendali invecchiano, e la dinamicità e l’evoluzione delle tecnologie e dei mercati attuali non fanno altro che accentuarne i segni dell’età, mettendo impietosamente in luce la loro inadeguatezza a sostenere un mercato sempre più globale, dinamico e competitivo. Ne sa qualcosa Appian, vendor statunitense che proprio sul tema dei processi aziendali e della loro progressiva integrazione con automazione e lettura intelligente dei dati basa il proprio business e offerta, ribadita recentemente a Londra in occasione del proprio evento Appian Europe 2024 che ha raccolto clienti e partner da pgni angolo del Vecchio Continente.

“Ogni azienda è piena di processi – ha esordito Matt Calkins, CEO di Appian, salendo sul palco (foto in apertura) -. I processi rappresentano alcune delle attività più importanti all’interno delle organizzazioni, che si tratti di connettersi con i clienti, gestire risorse economiche o fornire prodotti e servizi unici. Un processo aziendale può essere definito come una sequenza di attività, azioni e decisioni orchestrate per raggiungere un obiettivo specifico. Questi processi possono riguardare qualsiasi aspetto del business, dal CRM alla supply chain, fino alla conformità normativa. Processi che comunque non sono statici, ma si evolvono nel tempo in risposta ai cambiamenti delle condizioni di mercato, alle innovazioni tecnologiche e alle esigenze dei clienti”.
Processi aziendali. Appian li integra e organizza
I processi di ogni azienda sono stati nel tempo progettati per svolgere compiti lineari che sono poi evoluti inaspettatamente. Processi raramente integrati, perché mono mansioni che si sono aggiunti man mano che l’azienda cresceva e i bisogni aumentavano.
Oggi queste aziende si trovano a dover gestire processi interni ormai troppo complessi, scollegati tra di loro, sistemi legacy frammentati, inefficaci e inadeguati rispetto alle esigenze di un mercato in continua trasformazione e crescita. Spesso questi processi sono ancora manuali o supportati da tecnologie obsolete, concepiti per obiettivi e modalità operative che non rispondono più alle dinamiche attuali. Risultato: le imprese rischiano di rallentare il proprio sviluppo e di perdere competitività in un contesto globale che viaggia a ritmi sostenuti.
Per superare queste inefficienze, è necessario riorganizzare i processi aziendali con un approccio strutturato. La trasformazione richiede innanzitutto una conoscenza approfondita dei processi esistenti, unita a una visione molto chiara degli obiettivi da raggiungere. Ma la tecnologia, di fronte a situazioni talmente diverse tra di loro e con dinamiche ed esigenze e mercati differenti, da sola non è sufficiente. Servono competenze consulenziali e un ridisegno strategico che tenga conto delle specifiche esigenze aziendali. Un approccio integrato che permette di eliminare inefficienze, modernizzare le modalità operative e allineare i processi aziendali alle reali esigenze di un mercato.
Ed è proprio la consulenza che Appian ha deciso quest’anno di elevare a vero e proprio elemento strategico nella proposizione della propria piattaforma e dei continui arricchimenti tecnologici cui periodicamente apporta.
Appian, con la versione 24.4 si sentono gli aiuti apportati dall’AI
“Probabilmente non siamo i più economici sul mercato – afferma Calkins -, ma la nostra piattaforma è in grado di offrire molto di più rispetto alla concorrenza: scalabilità, innovazione, partnership, affidabilità e ampiezza di funzionalità”.
Una piattaforma la cui versione 24.4 combina automazione, gestione dei dati e orchestrazione dei processi, e che mette in primo piano le proprie caratteristiche di auto-scalabilità, utili per gestire grandi volumi di processi in tempo reale. Una funzionalità che consente alle aziende di adattarsi velocemente ai picchi di domanda senza penalizzare le prestazioni, riuscendo a supportare fino a 6 milioni di processi paralleli con un’infrastruttura flessibile e che non richiede di necessità di provisioning anticipato. Esigenza particolarmente sentita da settori come il Retail o le Assicurazioni, dove le fluttuazioni di domanda sono piuttosto frequenti.
Accesso esteso ai dati con il Data Fabric Appian. Fonte senza barriere di dati
Caratterizzante la nuova versione è l’accesso ai dati estesi attraverso il Data Fabric, che il vendor ha previsto per permettere un accesso veloce e integrato ai dati provenienti da fonti diverse, possibile grazi alla creazione di un livello virtuale che copre tutti i database dell’azienda, consentendo di trattare i dati in tempo reale. Grazie a un linguaggio semantico comune, il Data Fabric elimina così le barriere tra i dati riuscendo, inoltre, a garantire il rispetto delle normative sulla privacy.
Parallelamente, la nuova release si arricchisce con il Process Mining, che permette l’analisi dei processi aziendali in tempo reale per poter progettare, monitorare e migliorare i flussi di lavoro in un ambiente unico, con indicazioni basate su dati concreti, a beneficio dell’efficienza operativa e del coordinamento tra diverse attività.
L’introduzione del Data Fabric e la possibilità di avere un accesso diretto ai dati, ha aperto poi la strada all’Agentic AI, attraverso il quale Appian facilita e potenzia l’uso dell’intelligenza artificiale in azienda, consentendo di operare all’interno di contesti definiti attingendo ai relativi dati. Gli agenti possono così prendere decisioni informate per agire in maniera più mirata e ridurre gli errori. Inoltre, grazie al data base di dati aggiornati creato dal monitoraggio e analisi dei risultati consentito da ProcessHQ, questi agenti possono imparare continuamente e contribuire a migliorare le prestazioni dell’intelligenza artificiale.
Europa leader sul futuro dell’AI. Appian in linea con una piattaforma a prova di AI Act
Tecnologia e potenzialità dell’AI che si sposano con l’etica. Temi sensibili soprattutto per i mercati europei e che caratterizzano l’approccio di Appian, perfettamente in linea con i principi contenuti nell’AI Act.

E Calkins tiene a ribadirlo forte: “Il giusto approccio con cui l’Europa sta definendone le linee guida per lo sviluppo e utilizzo, la candida a diventare la vera protagonista del futuro responsabile dell’intelligenza artificiale – commenta -. L’Europa sta guidando il dibattito sull’intelligenza artificiale sia dal punto di vista normativo sia filosofico, proponeno un modello che mette al centro la trasparenza e la protezione dei dati. Appian condivide appieno questa visione e siamo pronti a sostenere il suo percorso verso la leadership globale nel settore“.
A differenza di altre realtà, come gli Stati Uniti, dove prevale ancora un’assenza di regolamentazione, e se c’è è sbilanciata sulle aziende, l’approccio europeo si distingue infatti per il rigore e l’importanza attribuita alla privacy e ai diritti dell’utente.
Appian fa propri questi valori, che orientano una filosofia che Calkins reputa molto più vicina a quella europea che a quella della Silicon Valley.
A partire dall’aspetto, fondamentale nell’AI Act, del riconoscimento del ruolo degli utenti finali nel garantire l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale, soprattutto in contesti ad alto rischio. Appian in questo c’è tutta dentro.
“È un approccio che si allinea perfettamente con la nostra filosofia e strategia, dove l’AI non viene considerata entità autonoma, ma parte integrante di processi strutturati. Un processo offre il contesto ideale per l’intelligenza artificiale, consentendo supervisione, monitoraggio e regolamentazione. Il modo migliore per garantire trasparenza e rispetto delle normative”.
Appian, infatti, adotta un metodo per l’implementazione dell’AI che è basato sull’elaborazione in tempo reale invece che sull’addestramento preventivo su dati preesistenti, riducendo i rischi per la privacy e garantendo una maggiore trasparenza, in linea con i principi fondamentali dell’AI Act.
Lo ribadisce Calkins, concludendo: “L’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno di una piattaforma completamente orchestrata garantisce il pieno rispetto delle normative europee, offrendo alle aziende strumenti affidabili per operare con efficacia in un contesto sempre più regolamentato. Le grandi potenzialità dell’Europa non sono solo nel guidare la regolamentazione, ma anche nell’adottare e sfruttare al meglio l’AI per migliorare i processi aziendali delle imprese che costituiscono la propria economia. E Appian è qui per sostenere questo percorso“.