Ape 1000

Il superchip nato dalla ricerca italiana continua la sua corsa alle alte potenze e al parallelismo spinto

Microprocessore per supercomputer ad architettura parallela, integra 400 mila
transistor e va a 200 MHz. Frutto del progetto Ape, Array Processor Element,
nato nel 1984 per far calcoli di fisica quantistica, Il 1000 ne rappresenta la
quarta generazione. Viene progettato in parte anche in Italia, dall’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare.
Il singolo chip ha una potenza paragonabile a quella di un Pentium III a 1 GHz,
mentre l’intero array può raggiungere potenze paragonabili a quelle del Cray,
leader del supercomputing. Come front-end si usano normali pc.
La prossima generazione, ApeNext, avrà un’architettura ancora più spinta, e
potrà collegare fino a 2.048 processori.

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