Annunciati i piani per l’Umts di Andala, che cambia nome in H3G

E’ da oggi ufficiale il piano per il decollo del servizio Umts di Andala, una delle cinque società che si è aggiudicata la licenza lo scorso novembre. La prima novità, annunciata alla stampa dall’amministratore delegato Vincenzo No …

E’ da oggi ufficiale il piano per il decollo del servizio Umts di
Andala, una delle cinque società che si è aggiudicata la licenza lo
scorso novembre. La prima novità, annunciata alla stampa
dall’amministratore delegato Vincenzo Novari, riguarda il nome: la
start up di telefonia di terza generazione, che attiverà il servizio
a metà del 2002, si chiamerà H3g, dove H sta per Hutchison Whampoa,
la multinazionale di Hong Kong che è azionista di maggioranza, con il
78,3%. Hutchison è già presente in Svezia, Inghilterra e Austria. I
partner italiani di H3g sono Cirtel (12,9%), Imi (5%), Bmi (2%), Hdp
(1%), Gemina (0,5%) e Tiscali (0,3%). La società di Soru, che aveva
coniato il nome sardo Andala, ha recentemente ceduto la maggior parte
della sua quota, inizialmente pari al 25,5%.
Secondo Novari, la forza di H3G sarà nella focalizzazione sul nuovo
business:"Nasciamo per la telefonia di terza generazione – ha detto –
e non dobbiamo riadattare una struttura preesistente. Vogliamo creare
un progetto d’azienda con regole nuove, puntando sulle persone". Già
oggi l’operatore ha reclutato 250 dipendenti e procede a un ritmo di
50 assunzioni alla settimana. La previsione parla di 4.900 dipendenti
nel 2005.
Quanto ai servizi che verranno offerti, Novari ha affermato che "Hrg
sarà il partner ideale per chi vuole mettere in mobilità il proprio
sito e trovare, così, una nuova fonte di ricavi". Inoltre, la società
si è aggiudicata l’esclusiva dei diritti di Milan, Juventus, Bari,
Salernitana e Genoa, bruciando i concorrenti in velocità.
Per le aziende, invece, sono previsti servizi verticali realizzati in
collaborazione con importanti system integrator.
H3g sta, inoltre, mettendo a punto un innovativo sistema di billing
che integrerà tariffazione a tempo, a pacchetto e a servizi/contenuti.
Il primo grande impegno dell’operatore è, naturalmente, quello della
realizzazione della rete, che sarà la prima infrastruttura wireless
italiana in tecnologia Ip. Il piano prevede che nel 2003 la copertura
si estenderà al 77% della popolazione, ovvero a 2mila comuni. Fino a
quando non si arriverà al 100%, verrà utilizzato il roaming sulle
reti Gsm degli altri operatori. Per l’Umts, lo ricordiamo, sono state
assegnate ai licenziatari bande di 15 MHz nella fascia dei 1900 MHz.
Complessivamente, il piano di investimenti prevede 8mila miliardi di
lire in 5 anni. La sede è Milano, mentre a Roma c’è la direzione
tecnica. Sei i call center in via di realizzazione: Milano, Roma,
Genova, Cagliari, Bari e Palermo.
Per garantire al nuovo operatore il successo atteso, è però
necessario che le autorità competenti aggiungano un tassello
importante al mosaico della liberalizzazione delle Tlc: la number
portability, ovvero la possibilità di passare da un operatore
all’altro senza cambiare numero. Un provvedimento che, dice Novari,
"è un diritto che abbiamo comprato a 6.300 miliardi insieme con la
licenza".

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