Anee prevede un aumento esponenziale per l’e-learning

In base ai dati rilasciati dall’Osservatorio 2003, relativi al mercato della formazione online in Italia, emerge un forte interesse per questa metodologia. Tra gli utenti, oltre alle aziende, aumenta il peso della Pa, grazie ai programmi avviati dal ministro Stanca.

 


Per il secondo anno Anee (di recente diventata Commissione servizi e contenuti multimediali Assinform) ha presentato l’Osservatorio 2003 "e-learning: stato dell’arte e prospettive di sviluppo", realizzato con il patrocinio del ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca e con la collaborazione di alcune importanti aziende italiane.


Prima di entrare nel merito dell’analisi del settore, è necessario chiarire che cosa Anee intende per e-learning: "È una metodologia d’insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende, invece, la gestione dell’intero iter didattico, che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione, interazione e valutazione. In questa dimensione, il vero valore aggiunto dell’e-learning emerge nei servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione sincrona e asincrona, di condivisione e collaborazione a livello di community. Peculiarità dell’e-learning è l’alta flessibilità garantita al discente dalla reperibilità sempre e ovunque dei contenuti formativi, che gli permette l’autogestione e l’autodeterminazione del proprio apprendimento".


Dato questo doveroso chiarimento, il presidente Commissione l’Anee, Roberto Liscia, nel presentare i risultati dell’Osservatorio ha dichiarato che quest’anno l’area d’investigazione non si è orientata solo alle aziende (183 operatori e 100 fra fruitori e prospect lato domanda), ma anche alle università (39 quelle intervistate su un totale in Italia di 79) e alla Pa, sia centrale che locale.


Liscia ha osservato che il mercato dell’e-learning è in continua ed esponenziale crescita in quanto nel 2002 in Italia, su un totale di 2,837 miliardi di euro spesi per la formazione, 108,4 milioni (il 3,8%) erano dati dall’e-learning (contro i 53,6 del 2001). Le previsioni per il 2003 parlano di un valore di 256,3 milioni e di 592,5 nel 2004 (pari all’8,2% sul totale della formazione valutato in 3,464 miliardi di euro). Analizzando le componenti dell’e-learning, si osserva che la tecnologia sta progressivamente perdendo quota (dal 34% del 2001 al 17,4% atteso nel 2004) a favore dei contenuti (42% nel 2001, 44,5% nel 2004) in calo i servizi (19,8% nel 2004 contro il 24% nel 2001), mentre da zero è salita al 18,3% la quota della consulenza (va detto, però, che prima era all’interno della voce servizi). In base al fatturato realizzato nel 2002, il mercato dell’e-learning sul lato offerta vede le grandi realtà conquistare il 54,3% del totale, le medie un 28,4% e le small un 17,3%. Questo risultato testimonia che il mercato premia chi è in grado di presentare un’offerta il più completa possibile. Attualmente, tuttavia, il settore sta vivendo un’elevata frammentazione delle soluzioni e il numero di operatori è dato in costante crescita, in particolare per quanto riguarda i piccoli operatori specializzati per settori verticali. Sul versante clienti, sono le aziende che maggiormente hanno contribuito al business dell’e-learning (71%), seguite da Pubblica amministrazione (15,4%), da università (8,2%), end user (5%) e scuola (0,4%). Nel 2003, tuttavia, queste percentuali dovrebbero leggermente modificarsi, in quanto le aziende dovrebbero scendere al 68,2% a favore della Pa che, in base anche alle previsioni fornite dal ministro Stanca, dovrebbe salire al 18,1%, seguita poi dall’università (8,4%), dalla scuola (1,2%) e dagli utenti finali (4%).


Venendo ora ad analizzare le dichiarazioni rilasciate dal campione prima presentato, emerge che l’83,1% ha in programma l’utilizzo dell’e-learning e che l’81,7% lo ritiene il sistema più efficace. Per i prossimi anni, secondo Anee, si evidenzieranno due tendenze in particolare: erogazione dei contenuti attraverso aula o e-learning, a seconda dei contenuti, ed erogazione in modalità blended, cioè aula ed e-learning si integreranno all’interno di un unico programma formativo. Per quanto riguarda le classi di fruitori, stanno aumentando le percentuali dei quadri e dei dirigenti, anche se i tecnici/operativi rimangono la prima classe di utenti. Riguardo alle università, su un totale di 79, ben 57 offrono formazione a distanza ma solo 6 fanno e-learning a regime.

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