Ancora segno meno per l’Ict italiana

I dati di Sirmi evidenziano un settore lento, che registra segni negativi in ognuna delle sue voci di dettaglio.

Ict italiana in regresso nella seconda parte dell’anno.
Lo evidenzia Sirmi, sottolineando come nel terzo trimestre dell’anno il mercato della Digital Technology abbia registrato un ulteriore calo del 2,7% rispetto a un 2011 già in regresso.
Complessivamente si parla di una spesa di 13,510 miliardi di euro, 9 dei quali ad appannaggio del comparto Tlc e i restanti in capo all’It: il regresso è omogeno su entrambi i comparti, anche se nell’It il calo più pesante si registra nell’hardware, con un calo del 4,3% anno su anno, e nelle Tlc ne fanno le spese le voci relativi alla telefonia fissa.

Nei tre mesi chiusi il 30 settembre scorso, il comparto hardware ha registrato vendite per 1,429 miliardi di euro, confermandosi la voce più importante per il segmento in esame, seguito dai servizi di gestione, che si attestano a 1,2 miliardi (in regresso del 2,8%), dai servizi di sviluppo, fermi a 952,3 milioni (in alo del 2,6%) e dal software, flat a 844 milioni.
Va detto, e Sirmi lo sottolinea, che escluso il fenomeno dei tablet, di cui abbiamo avuto modo di parlare in altra occasione, il comparto chiuderebbe con un ben più pesante regresso del 9 per cento.

Per quanto riguarda le Tlc, come detto la telefonia fissa si attesta a 3,7 miliardi, mentre le comunicazioni mobili chiudono il trimestre a 5,3 miliardi, in regresso dell’1,7 per cento.

I segnali restano comunque negativi anche per l’ultima parte dell’anno.
Sirmi prevede una chiusura complessiva dei dodici mesi del 2012 in regresso: i due segmenti aggregati, Tlc e It, dovrebbero registrare un calo del 2,9 per cento a 56,6 miliardi di euro, dei quali quasi 20 ad appannaggio della sola It, in regresso del 2,5 per cento rispetto all’intero 2011, e i restanti 36,6 miliardi alle Tlc, in calo del 3,1%.
L’hardware chiuderà a 7,2 miliardi, il software a 4 miliardi (in leggerissima crescita rispetto all’anno precedente, mentre servizi di sviluppo e di gestione si ripartiranno la quota restante.
Sul fronte Tlc, il calo più pesante resta quello a carico delle comunicazioni fisse, che con 15,6 miliardi segnano un rallentamento del 4,2%, mentre l’area mobile si ferma a poco più di 21 miliardi, in regresso del 2,3%.

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