Big Blue chiude in discesa il terzo trimestre fiscale, ma conta di tornare a crescere già entro il prossimo trimestre, quando i dividenti per azione dovrebbero raggiungere gli 1,34 dollari. Una previsione che anche gli analisti di First Call danno come “ragionevole”.
Additando come principale responsabile il
rallentamento dell’economia generale, Ibm annuncia un terzo trimestre in
calo. E precisamente del 19% sulllo stesso quarter dell’anno scorso.
Le entrate nette della società sono
state di 1,6 miliardi di dollari, o 90 centesimi per azione. Un risultato
decisamente al di sotto di quei 2 miliardi, o 1,08 dollari per azione,
registrati dalla società nello stesso periodo di un anno fa, ma pur sempre in
linea con le stime degli analisti. A Wall Street si era infatti parlato di
risultati pari a 89 centesimi di dollaro per azione.
I ricavi totalizzati
nel corso del terzo trimestre, chiusosi lo scorso 30 settembre, sarebbero
comunque nell’ordine dei 20,4 miliardi di dollari, inferiori a quei 21,8
miliardi portati a casa nel terzo trimestre 2000, e a quei 20,9 miliardi stimati
dagli analisti di mercato per il quarter appena terminato. Le vendite sono calate di 1,38 miliardi di dollari, risultando il 6% in meno rispetto a un anno
fa.
Com’era prevedibile, gli avvenimenti dello scorso 11 settembre, hanno
lasciato il segno anche nel business di Big Blue. A risentirne sono state
soprattutto le vendite sia dei sistemi di storage e server, sia il segmento pc,
hard drive e della microelettronica.
Stando a quanto riportato da John
R. Joyce, senior vice president di Ibm, la divisione hardware della società ha
riportato un calo del 21% nel fatturato, mentre le vendite di personal computer e componenti sono calate del 29%.
Ma è lo stesso Joyce a rasserenare gli
animi assicurando al mercato che i contratti “saltati” sono solo rimandati e
che, in questo momento, i clienti Ibm hanno semplicemente altre
priorità.
Che l’allarme per il terrorismo abbia notevolmente influito
sulla scelta di numerose società sarebbe confermato anche dal fatto che,
geograficamente, il calo delle vendite della corporate sarebbe nell’ordine del 6%, ma
solo negli Stati Uniti. Nell’area Emea la società ha registrato, infatti, una crescita dell’1%.
La
società confida comunque di riuscire a recuperare già entro il prossimo
trimestre, quando i dividenti per azioni dovrebbero rientrare nell’ordine degli 1,34 dollari.
Una previsione che anche gli analisti di First Call danno come “ragionevole”.
Sempre che la domanda di servizi torni a
crescere.