Anche le Tlc vanno pensate green

Con Paolo Gemma di Huawei il punto sul meeting italiano dell’Etsi.

Huawei, società che fa soluzioni per reti di Tlc di nuova generazione, a metà ottobre ha ospitato in italia, a Ovada, il 35esimo meeting Etsi (European Telecommunications Standards Institute) Ee (Environmental Engineering), nel quale sono stati affrontati i temi relativi alla standardizzazione per le soluzioni di risparmio energetico e ambientale in Italia e in tutto il mondo.

Nella sessione alessandrina il gruppo dell’Etsi che si occupa di standardizzazioni nel campo dell’energia, delle condizioni ambientali e del risparmio energetico per l’attrezzatura e le installazioni di Tlc, ha discusso temi caldi come i criteri di misurazione del consumo energetico dei dispositivi, la regolamentazione dei sistemi Hvdc (High Voltage Direct Current) che consentono la riduzione del consumo energetico delle infrastrutture e l’ottimizzazione della gestione termica ad un livello centrale, infrastrutturale e di prodotto.

A Paolo Gemma, Eu Senior Marketing Manager di Huawei, abbiamo rivolto alcune domande sul meeting in virtù del fatto che è anche segretario della commissione Environmental Engineering di Etsi e Presidente del gruppo di lavoro Eeps (Eco Environmental product standard).

Cosa significa aver avuto il meeting dell’Etsi in Italia?

In Italia il settore delle Tlc riveste un’importanza fondamentale. L’organizzazione di questo meeting, che per la prima volta viene ospitato da un vendor, testimonia l’impegno di Huawei nella definizione di standard per definire quali prodotti si possano considerare ecocompatibili. È inoltre un’ulteriore prova di quanto Huawei consideri importante la tecnologia green e il mercato italiano, e continui ad investire nello sviluppo di standard che sono cruciali per il settore e per gli utenti finali.

Su quali temi si sono concentrati i lavori?

Il gruppo Etsi Ee si occupa di molteplici tematiche, inerenti la standardizzazione, comuni alle diverse tipologie di apparato. Durante il meeting appena concluso, ci siamo concentrati su aspetti legati ai prodotti e agli impianti che vengono utilizzati dai gestori di telefonia: ad esempio le caratteristiche dell’alimentazione dei prodotti, il controllo dei generatori d’energia e dei sistemi di condizionamento. Inoltre, si è parlato delle soluzioni per gestire correttamente e in modo più ecologico il raffreddamento delle centrali, argomento fondamentale dal punto di vista energetico. Infine, si sono esaminate tematiche green che consentano lo sviluppo sostenibile del settore delle telecomunicazioni, in particolare di norme per regolare il consumo degli apparati e dell’utilizzo di fonti alternative di energia, come pannelli fotovoltaici e generatori eolici. In conclusione, abbiamo sviluppato ulteriormente le norme sul risparmio energetico, definendo alcuni requisiti per gli apparati di rete, cosa che interessa principalmente gli operatori; ma si sono anche gettate le basi per una serie di normative sui consumi degli apparati terminali: gli oggetti che abbiamo in casa e che utilizziamo per avere l’accesso a internet dalle nostre abitazioni; quest’ultima è una tematica che riguarda di più gli utenti e che tocca tutti.

Perché le Tlc devono diventare sostenibili?

Il settore delle telecomunicazioni contribuisce circa al 3% dell’emissione di gas serra di tutte le attività umane; inoltre, secondo alcune proiezioni, lo sviluppo di nuove tecnologie può contribuire a diminuire del 15% le emissioni di altri settori. È quindi fondamentale continuare a sviluppare nuove tecnologie per il settore delle Tlc, ma occorre puntare sull’ecosostenibilità, proponendo soluzioni efficienti con consumi ridotti, che permettano di utilizzare anche sorgenti di energia alternative, nelle stazioni rurali, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

Quali sono le caratteristiche di un sistema di Tlc green?

Un sistema green deve essere efficiente: deve cioè dare prestazioni uguali o migliori di un altro sistema già esistente, utilizzando però meno energia. Inoltre, deve essere progettato riducendo al minimo l’utilizzo di materie prime e pensando anche alla fine vita del prodotto, in modo che si possa massimizzare il recupero delle sostanze.

Come si dovranno comportare in futuro i produttori, i provider di Tlc e gli utenti?

Dovranno privilegiare soluzioni di rete e apparati più efficienti, anche se inizialmente potranno essere più costose. La riduzione dei consumi ha, ovviamente, un effetto benefico dal punto di vista ecologico, ma apporta anche vantaggi economici, perché i costi di gestione, per l’energia necessaria e la manutenzione, saranno più bassi.

Per il funzionamento ottimale, quello percepito dagli utenti, delle reti di nuova generazione cosa conterà di più, in termini di affidabilità, il backbone o il dispositivo?

La risposta non è semplice: l’affidabilità di un servizio è fatta da un insieme di fattori complessi come il backbone, l’affidabilità del sistema che fornisce il servizio e il terminale utilizzato dal fruitore del servizio.

Lei ora lavora per una società cinese, prima lo ha fatto per società europee, che differenze ci sono dal punto di vista della progettazione e della realizzazione dei dispositivi?

Ho notato la grande attenzione data alla qualità del prodotto: si utilizzano nella progettazione di apparati di telecomunicazioni gli stessi criteri di verifica normalmente impiegati in settori quali l’automotive e il ferroviario. Quello che colpisce è la voglia e la possibilità durante lo sviluppo di testare tutte le possibili alternative prima di scegliere quella vincente. Per quanto riguarda il punto di vista realizzativo, manifatturiero, non ci sono differenze: ormai tutti i produttori di elettronica, siano essi del settore delle telecomunicazioni o no, hanno impianti produttivi in Cina o in altri paesi asiatici, o si appoggiano a terzisti localizzati in Oriente.

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