Anche Kpn sceglie di svalutare gli asset

L’internet veloce via telefonino non ha mantenuto le promesse di business attese e anche l’operatore telco olandese ha scelto di ridurre il valore delle attività in Belgio e Germania legate alla telefonia mobile. Una scelta che si è riflettuta negativamente sul Q2 dell’esercizio fiscale in corso

20 agosto 2002 Nove miliardi di euro in
oneri legati alla svalutazione delle attività estere nel comparto della
telefonia mobile hanno portato Royal Kpn a subire perdite record nel secondo
trimestre dell’esercizio fiscale in corso. Ammonta, infatti, a 9,3 miliardi di
euro il passivo registrato dall’operatore Tlc olandese, rispetto ai 499 milioni
riportati nel medesimo periodo dell’esercizio precedente. In linea con le attese
degli analisti di mercato il fatturato della corporate è, inoltre, sceso da 3,17
a 3,08 miliardi di euro. A quanto pare, le promesse di business legate ai
servizi per l’accesso veloce a Internet tramite apparecchiature cellulari non si
sarebbero materializzate, o almeno non nella misura in cui società come Kpn si
attendevano. Così, dopo il recente esempio della spagnola Telefonica, anche
Royal Kpn si è vista costretta a svalutare di 4,1 miliardi di euro il valore dei
permessi per la telefonia mobile acquistati in Germania e Belgio. Permessi che,
non va dimenticato, sono costati qualcosa come 100 miliardi di euro circa l’uno
a tutti gli operatori che hanno deciso d’investire in questo business.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome