Cisco Systems ha presentato nuovi switch stackable, rinnegando, in parte, la propria filosofia votata ai sistemi modulari basati su chassis. In nome della scalabilità a basso costo, La casa californiana ha progettat o la gamma di Catalyst 3500 X …
Cisco Systems ha presentato nuovi switch stackable, rinnegando, in parte,
la propria filosofia votata ai sistemi modulari basati su chassis.
In nome della scalabilità a basso costo, La casa californiana ha progettat
o
la gamma di Catalyst 3500 Xl, composta da tre modelli, sia per il backbone
che per il desktop, destinati alle piccole e medie imprese.
L’impilabilità è interpretata in maniera particolare. Cisco, infatti, ha
realizzato un convertitore proprietario, denominato GigaStack Gbic (Gigabit
InterfaceConverter), che realizza la stack, mentre il software di
configurazione Cisco Switch Clustering permette di definire domini Ip
attraverso switch diversi appartenenti alla stessa pila nello stesso wiring
closet o in closet sparsi.
Più precisamente, il metodo pensato da Cisco permette di impilare gli
switch secondo in daisy chain o point to point. Nel primo caso la
connessione tra gli switch può raggiungere al massimo la velocità di 1
Gbps, mentre nel secondo si può attuare il full duplex, arrivando a 2 Gbps
.
In dettaglio, osserviamo che i modelli della nuova serie sono siglati 3512,
3524 e 3508G. Le ultime due cifre indicano il numero di porte. Il Catalyst
3512 Xl, per il backbone, dunque, offre 12 porte 10/100 Mbps e 2 slot per
il convertitore Gbic per la connessione a server o ad altri switch. Il
3524, per il workgroup, ha 24 porte 10/100 e sempre due slot Gigabit Gbic.
Il 3508, invece, è solo Gigabit Ethernet con otto porte tutte sopportanti
la tecnologia Gbic, per cui è destinato soprattutto a realizzare
un’aggregazione di switch in una pila locale o in un cluster di
commutatori. I prezzi negli Usa dovrebbero essere rispettivamente di 2.500,
3.500 e 5.000 dollari.
In ciascuno degli slot Gbic può essere alloggiato un GigaStack Gbic, che
dovrebbe costare 250 dollari.