Anche Bull pronta con una smart card Java

Come già annunciato da Schlumberger e Gemplus, anche Bull ha dichiarato di essere pronta, a partire dall’inizio del prossimo anno, con una propria smart card interamente basata su Java. Rispetto airivali connazionali, differente appare la strate …

Come già annunciato da Schlumberger e Gemplus, anche Bull ha dichiarato di
essere pronta, a partire dall’inizio del prossimo anno, con una propria
smart card interamente basata su Java. Rispetto airivali connazionali,
differente appare la strategia evolutiva del prodotto. Gemplus, in
particolare, aveva annunciato in ottobre un prodotto con microprocessore a
32-bit, mentre Bull intende partire, in febbraio, con una scheda a 8-bit e
poi, anziché evolvere a 32-bit, passerà direttamente a tagli superiori d
i
Ram, data la tendenza di Java a farne ampio uso. Le attuali smart card di
Bull hanno 256 byte di Ram, ma con Sgs-Thomson è già allo studio un mode
llo
da 1 Kb. Secondo il costruttore sarebbe tuttora difficile costruire Java
smart card a 32-bit che siano anche economiche.
In ogni caso, questo genere di prodotti andranno inzialmente a collocarsi
sulla fascia high-end del mercato, come dispositivi adatti, per esempio,
per il commercio elettronico o le transazioni finanziarie on line, laddove
occorra generare firme digitali o far uso di algoritmi "public key". Il
segmento oggi rappresenta sì e no l’1% del mercato, mentre la massa delle
smart card viene usata per carte di credito, telefoniche o per cellulari.
Si pensa che le schede Java-based possano arrivare al 10% del mercato nel
2000, ma le stime appaiono ancora molto caute. Molti dipenderà dalla
diffusione di applicazioni specifiche per il commercio elettronico o la
sicurezza, oltre che dal miglioramento del rapporto prezzo-prestazioni del
prodotto. Altre società It, come Ibm, Microsoft o Hewlett-Packard hanno d
i
recente pianificato sviluppi nel campo delle smart card.

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