Nata nella fase ascendente della new economy, l’azienda ha saputo ritagliarsi un proprio spazio, grazie a una struttura fatta a network, con aziende presenti con proprie risorse e infrastrutture a livello nazionale e regionale. Inevitabile l’evoluzione verso l’Asp.
La storia di Amì è quella di una tipica società della new economy. Nata nel 1999 con un’iniziativa di venture capital (tra i suoi finanziatori ci sono Kiwi I e 3i), dall’unione di alcuni call center e dall’integrazione di alcune aziende tipiche del mondo della tecnologia, l’azienda si è creata un proprio spazio nell’ambito servizi in outsourcing, Asp, system integration e Crm. Amì ha poi ampliato il proprio raggio d’azione alla fornitura di servizi di contact center. Attualmente, la società è organizzata come network di aziende presenti con proprie risorse e infrastrutture a livello nazionale e regionale. Il personale è composto da circa 200 persone tra dipendenti e collaboratori; 1300 sono le postazioni di call center con tecnologia voce e Internet dislocate presso le società del gruppo che movimentano 3000 operatori.
I mercati a cui si rivolge principalmente Amì sono quelli della finanza, del turismo e delle utility. «L’utility è una componente interessante del nostro mercato – ha precisato Mario Carletti, direttore vendite della società – perché anche realtà al di fuori del settore industriale, come la come Pa centrale e locale, stanno capendo l’importanza di un servizio in outsourcing. A noi interessa muoverci sulla cosiddetta terza-quarta generazione del mercato Crm, ovvero andare oltre il call center tradizionale per spingerci verso quelle problematiche che integrano i sistemi informativi e i processi tipici di organizzazione del cliente».
Amì ha chiuso il 1999 con 16 miliardi di lire di fatturato, il 2000 con 40 miliari e le previsioni per il 2001 parlano di 65 miliardi (il 65% delle revenue provengono dalle attività di call e conctat center). Ancora più ambiziosi gli obbiettivi per il 2004 che dovrebbero portare ad acquisire una quota di mercato del 10 per cento. «Abbiamo intenzione – ha proseguito Carletti – di diventare partner di organizzazioni che, attraverso l’uso di tecnologie innovative, fanno del Crm uno strumento vitale per la propria azienda».
All’interno dell’offerta di Amì sono presenti servizi di call center telefonico e Internet in outsourcing (e-mail management, web call back, chat), di hosting di applicazioni di Crm e soluzioni tecnologiche nell’area del Cti, Ct Server, Crm, Km e workflow management. Tra i partner tecnologici dell’azienda, troviamo Onyx Software (opera in ambito sistemi Crm, supporto ai call center ed e-business), e-Gain (per le soluzioni di Knowledge Management), Blue Pumpkin (per il workflow management) e Interactive Intelligence (per le soluzioni di contact center). Tra i partner di Amì figurano anche Cisco e Ibm.