Amd: strategia giusta, errori da rimediare

Il management di Amd analizza la situazione dell’azienda, alla luce dei recenti cambi al vertice.

Dresda, 15 maggio 2008 – dal nostro inviato – Risultati finanziari molto deludenti nell’ultimo trimestre, ritardi nel rilascio dei nuovi processori e sostituzioni ai vertici. Cosa sta accadendo al numero due dei processori Amd: l’unico reale concorrente rimasto a Intel?

Abbiamo rivolto questo domanda ad Alberto Macchi vicepresidente di Amd per marketing e vendite in occasione di un incontro a Dresda, sede di uno dei principali stabilimenti Amd dove si sta preparando la transiione al nuovo processo di produzione a 45nm. “Certamente è stato fatto un errore – spiega Macchi – con il ritardo nel rilascio dei prodotti (i processori Opteron quad core, nome in codice Barcelona ndr) che per AMD erano fondamentali. Un incidente capitato dopo 19 trimestri in profitto e una quota di mercato che è passata dal 5 a oltre il 20% in quattro anni e che ci è costa alcuni punti percentuali che ora dobbiamo recuperare“.

Quali sono state le cause di questo ritardo? “E’ stata colpa delle scelte tecnologiche fatte e delle complessità ad esse associate“, spiega Macchi. Per ottenere maggiori prestazioni, AMD avrebbe infatti scelto di creare una CPU ‘nativa’, ossia specificamente disegnata per operare con quattro unità di processo, ma avrebbe sottostimato i tempi della progettazione, resa più complessa dalla scarsa moularità del disegno originale.
Alcune critiche piovute su AMD riguardano l’impegno per l’acquisizione di ATI. Con il senno di poi è stato un errore? “Certamente no – continua Macchi -. L’acquisizione di ATI è strategica perché il mercato è cambiato, gli utenti guardano al funzionamento delle applicazioni e molto meno alla potenza del processore. Hanno più importanza del passato la grafica e i chipset, perché i mercati vogliono stabilità e ottimizzazione delle prestazioni. Chi oggi (Intel, ndr) pone l’accento sul processore è perché è indietro. Già tre anni fa abbiamo capito che la grafica sarebbe stata sempre più importante. Non c’era alternativa, anche se sapevamo che l’acquisizione di ATI avrebbe comportato grande fatica e sacrifici. Abbiamo già rilasciato nuove GPU e ci apprestiamo ad annunciarne altre; lavoriamo sulla visual experience che è ciò che l’utente finale vuole e ATI ci dà questa possibilità“.

Per quanto riguarda i recenti cambi al vertice nessuna sorpresa. “E’ un chiaro segno che una cosa simile non dovrà mai più succedere – commenta Giuseppe Amato, Technical Director Sales & Marketing EMEA – e porta ai vertici la ‘seconda linea’ di manager di grande esperienza“.
A cominciare da Randy Allen che, alla guida delle CPU server, ha portato AMD ai vertici del segmento con il processore Opteron.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome