Amd paga il conto

L’acquisizione di Ati e la battaglia sui prezzi in corso con Intel penalizzano i risultati della quarta trimestrale dell’anno. Bene l’area mobile.

I costi legati all’acquisizione di Ati hanno pesato pesantemente sulla
trimestrale di Amd, andando ad aggiungersi al forte impatto della politica di
downpricing attuata per erodere terreno a Intel.
Così,
nel quarto trimestre d’esercizio, la società ha registrato un fatturato di 1,77
miliardi di dollari, appena al di sotto del pari periodo dell’anno precedente,
chiuso a 1,84 miliardi.



Il quarter si chiude in
rosso, con una perdita di 574 milioni di dollari, pari a 1,08 dollari per
azione, laddove nel precedente esercizio era riuscita a mettere a segno utili
per 96 milioni di dollari, pari a 21 centesimi per azione.


Sulla trimestrale pesano 550 milioni di dollari di costi associati all’acquisizione di Ati, anche se le criticità evidenziate dal management della società coprono uno spettro più ampio.
Dirk Meyer, presidente e Ceo della società, non ha nascosto
l’insoddisfazione per un trimestre non brillante e ha sottolineato alla comunità
degli analisti la necessità per Amd di migliorare sensibilmente i conti.


Il manager ha altresì sottolineato come la crescita del 26%
in termini di unità vendute si sia tradotta in un decisamente modesto incremento
del 2% in termini di revenue legate al segmento processori, con il comparto
server più sofferente degli altri in quanto sostanzialmente piatto.


Il lato positive della medaglia sta però in quell’erosione di quota di mercato riuscita a spese di Intel, che resta tra gli obiettivi dell’azienda.
Soddisfacente invece l’andamento della divisione mobile, che ha registrato un incremento del 76% in termini di unità e dell’85% in termini di fatturato.

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