Ambizioni da leader nell’enterprise storage per Hitachi Data Systems

Riposizionata l’offerta, la società parte all’attacco del predominio di Emc con soluzioni performanti e scalabili, come il recente Lightning 9900 V, frutto della strategia TrueNorth.

L’ambizioso obiettivo dichiarato da Hitachi Data Systems è quello di diventare nel 2004, con il supporto dei partner, il numero uno mondiale degli Storage service provider di fascia enterprise. Prevede, quindi, di raccogliere ben presto i frutti di quanto sta seminando in questi ultimi tempi con i nuovi annunci, che, peraltro, testimoniano il significativo riposizionamento dell’offerta, avviato dalla società a livello mondiale (si veda Linea Edp n° 21 pag. 12), come ci ha confermato in questa intervista il country manager italiano, Giuliano Bettineschi.

Smessa l’attività hardware in ambito mainframe, Hds si sta concentrando sullo storage di fascia enterprise, un’area in crescita che promette sicuramente un mercato più ampio e maggiori guadagni…


"In effetti, sotto la bandiera TrueNorth abbiamo indicato la nostra strategia per i prossimi anni, costituita essenzialmente di tre elementi. Il primo è dato da una visione di storage management aperto e integrato. L’altro è che il prodotto appena annunciato, Lightning 9900 serie V, si presenta il doppio più veloce e performante in metà spazio rispetto ai sistemi precedenti, frutto dei notevoli investimenti fatti negli ultimi anni da Hitachi nella R&D. Il terzo elemento è dato dalle sinergie cooperative avviate con i partner, che sono molto importanti. In queste rientra anche l’accordo strategico siglato con Ibm, che è fatto di due componenti: la prima è che Ibm e Hitachi danno il via a una joint venture per realizzare una fabbrica negli Usa, dove lavoreranno 25mila persone, circa 18mila saranno Ibm, le restanti Hds, per definire gli standard del disco fisico che viene integrato nei sottosistemi storage di fascia alta. Ma la parte per noi più importante dell’accordo è quella relativa alla definizione con Ibm degli standard di interoperabilità e integrazione con il system management. Se Hitachi e Ibm si impegnano su questo fronte, vuol dire che quanto definito diventa standard di fatto, visto che nell’area dei server Unix dominano il mercato, dal momento che Hitachi vende in Oem i prodotti storage a realtà come la nuova Hp, Sun e Sgi".

Con questi partner, quindi, voi pensate di non lasciare più spazio al concorrente Emc?


"Tutti vedono in Emc il concorrente da battere. Per quanto ci riguarda, la validità dei nostri prodotti dal punto di vista tecnologico e di potenza, alla luce anche degli ultimi annunci, non è in discussione. Oggi servono prodotti sempre più performanti anche perché, oltre alla continua crescita della quantità di dati e alla difficoltà di gestione del dato stesso, c’è un altro fenomeno che sta avanzando in maniera preoccupante, ed è la larghezza di banda che serve per accedere alle informazioni. Per cui tutti quei fenomeni legati al mondo che Internet si porta a seguito, che generano carichi imprevisti e imprevedibili di dati, hanno bisogno di essere richiesti da una quantità sempre maggiore di applicazioni".

Riguardo al problema della disponibilità delle Api, voi vi siete dimostrati aperti a tutti tranne che a Emc…


"Noi abbiamo messo le Api a disposizione degli Indipendent software vendor, come Veritas, Bmc Software, Tivoli, Legato, realtà che fanno del software il loro business. Le abbiamo date anche a Ibm. A Emc no, perché ha sempre solo preteso da noi, arrocandosi sulle sue posizioni. Il nostro approccio di apertura ci ha premiato: oggi nello storage di fascia alta siamo il numero due e le quote che abbiamo guadagnato le abbiamo prese a Emc. Il nostro obiettivo di diventare leader nel 2004 è suffragato dal fatto che abbiamo la vision, abbiamo i prodotti e abbiamo una serie di alleati che nessun altro competitor ha".

E quindi non considerate Ibm come un competitor sul fronte storage?


"In realtà Ibm è un competitor che, fra l’altro, negli ultimi tempi è molto migliorato in quest’area, in quanto in seguito all’arrivo di nuovi manager ha completamente ridisegnato l’offerta, realizzando un prodotto valido. Inoltre, dal momento che oggi praticamente non ha concorrenza in ambito mainframe, riesce a offrire delle soluzioni che nel pacchetto comprendono anche lo storage".

E in Italia come vi state muovendo?


"In questa fase stiamo cercando di capire in quale modo aiutare il nostro canale a lavorare al meglio. Stiamo aumentando la struttura, oggi siamo in 14 e con l’apertura del nuovo ufficio a Roma, vogliamo anche creare un polo di competenza che possa essere di maggior aiuto per i nostri partner commerciali che operano nel Centro-Sud. Lo storage non è banale come prodotto da vendere, in quanto bisogna essere in grado di calarlo in una specifica realtà aziendale e saperlo gestire da architetture diverse. Quindi, i nostri partner devono possedere anche una grande capacità progettuale. In Italia, oltre ai canali corporate come Hp, Sun e Sgi abbiamo un valido supporto anche da Getronics, che è uno dei primi attori nella system integration".

In effetti, oggi la gestione dei dati che ruotano attorno a Internet e ai progetti come il Crm o l’Scm, diventa sempre più complessa per gli utenti.


"È così, ma, noi stiamo cercando di portare avanti un messaggio di semplificazione. Lo zoccolo duro su cui costruiamo inizialmente l’offerta è quello di storage consolidation. Il Lightning 9900 serie V appena annunciato, ci permette di scalare in questo momento fino a 75 terabyte in un singolo sottosistema, mentre prossimamente saranno disponibili dischi con capacità almeno del doppio, per cui parliamo di un prodotto decisamente più innovativo rispetto al più vicino competitor. Ogni collegamento in fibra può essere utilizzato da qualsiasi tipo di accesso, e quindi può essere collegato al mondo Nt piuttosto che a Unix o a S/390. Inoltre, il dispositivo ha la possibilità di isolare i mondi per tipo di competenze, in maniera trasparente all’utente. Per cui semplifichiamo di fatto l’utilizzo del sottosistema, e creiamo una continuità del business legata a un’infrastruttura che funziona e offre il massimo della sicurezza".

E in merito al discorso costi?


"Il Lightning 9900 V costa di più della linea precedente perché ha una serie di facility, per quanto riguarda lo storage management, che consente allo storage administrator di gestire il triplo dei dati, in quanto mette a disposizione nuovi strumenti intelligenti ed evoluti. Questo permette di non aumentare le persone dedicate allo storage e, se è vero quanto dicono gli analisti che per ogni dollaro speso in storage ce ne sono sette spesi in storage management, alla fine il costo va visto in un’ottica globale di riduzione del Tco e di velocizzazione del Roi".

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