Ambiente enterprise. Il futuro visto da Microsoft

L’edizione europea del TechEd è stata l’occasione per offrire numerose anticipazioni di prodotto e fornire roadmap dettagliate sui prossimi rilasci. Ampio spazio è stato dedicato alla Dynamic System Initiative, una tecnologia basata su un set di funzionalità Xml, chiamato Sdm.

Dopo l’ultima Partner development conference, durante la quale Microsoft aveva acceso gli animi dei partecipanti con la preview di Longhorn e le aperture offerte dalla tecnologia in esso contenuta (vedi Linea Edp n° 5 pag. 9), il TechEd europeo non poteva abbassare certo i toni della discussione.


In passato Microsoft era stata spesso accusata (e il recente annuncio del ritardo di Longhorn non ha certo giocato a suo favore) di presentare tecnologie con largo anticipo e non essere, poi, in grado di rispettare le scadenze previste. In questo senso la casa di Redmond sembra aver compreso l’antifona e, soprattutto, averne dato atto alla comunità degli sviluppatori, accorsi all’ultima edizione dell’evento, tenutosi ad Amsterdam a luglio.


Durante il TechEd, Microsoft ha ribadito, infatti, la propria missione: permettere a sviluppatori e professionisti It di realizzare al massimo il proprio potenziale, mettendo a loro disposizione gli skill necessari per sfruttare al meglio le tecnologie disponibili oggi sul mercato, ma anche e soprattutto fornendo le basi per fruire delle tecnologie del futuro più prossimo.


Per questa ragione le anticipazioni sulle novità di prodotto, presentate durante l’evento, sono state divise in tre principali "wave" tecnologiche andando a coprire un arco temporale che va da oggi fino al 2008 e concentrando il focus fondamentalmente sulle prime due. La prima "onda tecnologica" è quella che comprende quanto sviluppato da Microsoft quest’anno ed è, quindi, disponibile sul mercato, ovvero Office System, Visual Studio .Net e Windows Server 2003.


Durante la seconda wave, che copre il biennio 2005-2006 vedranno, invece, la luce Visual Studio 2005, accompagnato dalla versione 2 del .Net Framework, Sql Server 2005, una nuova versione di Windows Server 2003 denominata R2, e Longhorn lato client. Per la terza onda, infine, bisognerà attendere il 2007-2008, date entro cui Microsoft conta di rilasciare Office System 12, Longhorn (lato server) e Visual Studio Orcas (anch’esso accoppiato a una nuova versione di .Net Framework).


Un fattore comune a tutte le roadmap presentate durante l’evento è la nuova posizione assunta dalla corporation in ordine all’importanza del team work e dell’intero lifecycle dell’Information technology, un aspetto che nei piani di Microsoft assumerà una centralità sempre maggiore.

Lente di ingrandimento sulle novità


I primi risultati della nuova dichiarazione di intenti della società saranno apprezzabili con l’uscita di Visual Studio 2005 e Sql Server 2005, due prodotti che per la prima volta integreranno tecnologia Xml e architettura basata sui Web service per la progettazione e la realizzazione dei sistemi enterprise. Nello specifico, con le versioni di Visual Studio a oggi disponibili, Microsoft aveva fornito agli sviluppatori i tool necessari per lavorare in team: condivisione di codice, di application experience e via dicendo; ma in termini di visione completa dell’applicazione, dal functional design fino al code e al deployability testing, la suite di Visual Studio presentava e presenta tuttora un sensibile vuoto. Ed è proprio in questa direzione che Microsoft ha lavorato nello sviluppo della nuova release di Visual Studio e di .Net Framework V2, che per la prima volta consentiranno insieme la gestione completa dell’intero application lifecycle.


Visual Studio 2005 sarà, inoltre, il primo prodotto a integrare la nuova Dynamic System Initiative di Microsoft. Tale tecnologia, basata su un nuovo set di funzionalità Xml, chiamato Sdm (System Design Model) e orientato al controllo di deployability di applicazioni in ambienti complessi, permetterà agli sviluppatori di realizzare il System Design Model degli ambienti sui quali dovranno essere implementate le loro applicazioni e di eseguire, quindi, test di utilizzo virtuale di quest’ultime all’interno dei vari ambienti.


Nelle intenzioni di Microsoft il futuro della Dynamic System Initiative è quello di offrire la possibilità di gestire i propri prodotti all’interno dell’ambiente enterprise in maniera sempre più ottimale e automatizzata. Entro la fine del 2005 la casa di Redmond ha annunciato l’uscita di System Center, prodotto che integrerà in un’unica soluzione tutti i system management tool come per esempio Mom o Sms.


Sulla scia dell’Autonomic Computing di Hewlett-Packard e dell’On Demand di Ibm, anche Microsoft sta lavorando per mettere gli utenti in grado di definire delle policy all’interno della propria infrastruttura operazionale, in modo da permettere agli Os e alle piattaforme di allocare in maniera automatica e in tempo reale le risorse necessarie a ogni singola applicazione e, quindi, girare in maniera efficiente. "I tool di sviluppo verranno rilasciati con Visual Studio 2005 – ha chiarito Jonathan Murray, Chief technical officer di Microsoft Emea -, mentre in seguito, con System Center, daremo ai nostri partner e clienti uno strumento che permetterà di gestire al meglio il dynamic environment".


Le novità di maggior rilevanza per quanto concerne Sql Server 2005 sono legate alle nuove funzionalità di tipo Xml.


In questa nuova release, infatti, la .Net runtime sarà contenuta direttamente all’interno del database, permettendo, quindi, agli sviluppatori di utilizzare in maniera nativa il "managed code" per poter accedere e gestire il database tramite gli schemi Xml, alla stregua di uno storage engine.

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