Amadeus: agenzie lente, meglio gli alberghi

Enrico Bertoldo, responsabile marketing della società spiega come evolve il rapporto fra Ict e turismo

E’ il dietro le quinte di un pezzo del mondo turistico, il back office di compagnie aeree, agenzie viaggi e hotel. E quindi un buon punto di osservazione per osservare come il mondo del turismo nostrano si sta muovendo sul fronte tecnologico. Ma il quadro che offre Enrico Bertoldo, direttore marketing della società, non è incoraggiante.

“Ci sono agenzie – spiega – che vedono l’high tech come opportunità, investono e possiedono una visione imprenditoriale evoluta. Ma non sono molte”. In generale il mercato rimane stagnante, molti sopravvivono e continuano a opporsi all’introduzione di pc, software e Internet.

Bertoldo prova anche a quantificare i gruppi. A fronte di un 15% votato alla tecnologia c’è un 5-8% che gestisce ancora i flussi manualmente. In mezzo la massa che non rinuncia al pc, ma vivacchia. Bertoldo però non si limita a dire che c’è bisogno di pc e Internet e ammette che bisogna andare aldilà delle cifre e che in qualche caso certi atteggiamenti se non giustificati sono almeno comprensibili.

“La propensione verso le nuove tecnologie dipende anche dalla tipologia di clientela. Chi gestisce un’altissima nicchia o si dedica al turismo religioso, per esempio, non le utilizza”. Il problema magari sono quelle piccole agenzie che non ne percepiscono l’opportunità, non comprendono che non sono solo i big a poter andare online e cogliere in questo modo anche la possibilità di avere clienti stranieri. In questo caso il problema diventa però quello di fare pratica con le risorse della rete imparando per esempio a utilizzare gli strumenti che permettono di comparare prezzi di aerei, alberghi e auto.

“E’ chiaro che non bisogna avere fretta – osserva Bertoldo –. Andare online non assicura subito una marea di clienti”. Un ulteriore freno risiede nel ruolo consulenziale che l’agenzia viaggi continua a esercitare per gli italiani che l’e-commerce ancora non lo amano così tanto.
Così, nonostante il turismo abbia un ottimo rapporto con Internet e sia la voce più importante per le vendite del commercio elettronico, il numero delle agenzie rispetto allo scorso anno è cresciuto del 6%. Internet continua a essere utilizzata come un mezzo di informazione, tanto poi, spesso, si compra in agenzia.

Differente la situazione degli alberghi dove, anche qui, in quanto a frammentazione non si scherza. “In questo comparto il terreno è più fertile. Gli hotel si stanno muovendo perché hanno capito che la loro presenza in rete non era corretta. Molti albergatori hanno compreso che devono entrare a fare parte di una rete distributiva. Il problema vero è che tanti alberghi sono stagionali e le camere le vendono lo stesso nei periodi giusti, mentre gli altri periodi non interessano. E’ una scelta, un retaggio storico, ma si tratta di opportunità che non vengono sfruttate”.
Bertoldo fotografa bene il mondo di un certo turismo nostrano. Che vive sulle nevicate e passa l’estate aspettando che torni l’inverno, l’unica vera stagione oppure che lavora da Pasqua a settembre per poi passare un tranquillissimo inverno.
Beato chi ci riesce, ma oggi probabilmente sono sempre di meno.

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