Alle aziende servono reti più affidabili

I nuovi apparati di switching sono un concentrato di tecnologie innovative. L’esigenza più sentita, tuttavia, è quella di limitare il downtime delle applicazioni in contesti fortemente eterogenei.

Anche nel networking, i progressi tecnologici sono spesso in anticipo rispetto alle esigenze dei clienti. I Lan switch di ultima generazione, per esempio, sono un concentrato di innovazione, sul fronte delle prestazioni (con il 10 Gigabit), della sicurezza (con l’integrazione di Intrusion prevention, Access Control List, filtering, autenticazione 802.1x e via dicendo), della scalabità (con la Link Aggregation), del management (con Snmp e il Single Ip management e altro) e della Quality of Service (per esempio la gestione delle priorità e 802.1p). L’elenco dei protocolli e degli standard supportati è lunghissimo, per rispondere alle esigenze più avanzate, soprattutto delle reti convergenti voce e dati.


Ma i clienti apprezzano e utilizzano appieno un tale concentrato di tecnologia? Ne abbiamo parlato con Michele Armenise, responsabile della progettazione di NextiraOne Italia, system integrator focalizzato su aziende multisede con un minimo di 20 utenti, con circa 10.000 clienti fra cui primarie realtà quali Poste Italiane, Tim, Lottomatica e Comune di Milano. La mission dell’azienda, in particolare, è sulle applicazioni di convergenza, dall’Ip telephony alla messaggistica unificata ai call center.


Secondo l’esperto, in Italia il mercato delle reti è saturo. "È vero che i vendor propongono prestazioni sempre più performanti, – ha affermato – ma, di fatto, le applicazioni che girano sulle reti dei clienti non sono così pesanti da dover giustificare il passaggio a Lan a 10 Gigabit o un cablaggio in categoria 7. Il 10 Gigabit lo vedo nei Ced di clienti grandi, come Poste o Tim. Nella maggior parte delle Lan aziendali, invece, sono sufficienti collegamenti Fast e Giga Ethernet e, sulla Wan linee a 2 o 5 Mbps o a 512 Kbps. La discriminante nella scelta della macchina, invece, è la QoS, un parametro determinante per costruire l’infrastruttura per l’Ip telephony". In effetti, l’esigenza più sentita è quella dell’affidabilità della rete, ovvero limitare il downtime al massimo, soprattutto quando in azienda esiste una sola infrastruttura per la voce e i dati. L’ideale, da questo punto di vista, sarebbe l’omogeneità della rete convergente, per avere il massimo numero di servizi disponibili. Ma le reti non sono quasi mai costruite da zero, ma a passi successivi, con il risultato di situazioni fortemente eterogenee. "I clienti – ha spiegato Armenise – ci chiedono di trovare la quadratura delle configurazioni tale da supportare almeno un certo tipo di servizi. Favorire l’integrazione fra infrastrutture di differenti vendor per avere la massima affidabilità delle applicazioni è uno dei punti su cui offriamo la nostra consulenza. Abbiamo effettuato vari test per riuscire a individuare i sistemi che si integrano al meglio e che ci permettano di mantenere un buon livello di affidabilità su infrastrutture convergenti eterogenee: si tratta non solo di gestire al meglio i flussi telefonici, ma anche di disporre di meccanismi all’interno dell’infrastruttura che, quando cade la rete, consentono di mantenere la chiamata per un certo periodo di tempo".

QoS sulla Wan


Va detto che il problema della convergenza si fonda sia sulla QoS sia sulla banda a disposizione e, per entrambi gli aspetti, risulta più critico in ambito Wan piuttosto che sulla Lan. Infatti, i ritardi e la perdita dei pacchetti causano una scarsa qualità della voce e quando si ha a disposizione un’autostrada è difficile far tardi: se sulla Lan si ragiona in termini di 10 e 100 Mbps, sulla rete geografica questi bitrate si riducono, tipicamente a 2 Mbps. Inoltre, la Quality of Service deve essere end-to-end, il che significa che ogni apparato che viene attraversato dal flusso deve disporre di questi meccanismi. "Ogni router della Wan – ha specificato Armenise – deve essere in grado di fare QoS e non sempre questo avviene nelle infrastrutture messe a disposizione dall’operatore di Tlc. Noi svolgiamo anche attività di consulenza sull’offerta di connettività per individuare quella che meglio si addice all’esigenza. L’ideale è avere la QoS in ogni punto, ma si può anche scegliere di utilizzare una rete best-effort, se si accetta la possibilità di avere un minimo downtime".


Un’ultima considerazione riguarda la sicurezza, che da qualche tempo è diventata un atout degli apparati di ultima generazione. L’esperto di NextiraOne considera utili, ma non sufficienti, le feature inserite dai vendor. "Mentre sulle reti convergenti – ha detto – tendiamo a offrire soluzioni omogenee, in ambito sicurezza l’approccio è verso l’eterogeneità: in ogni segmento c’è un leader. Non è un campo in cui le tecnologie devono interoperare fra di loro, piuttosto devono sommarsi. Gli attacchi oggi sono polimorfi e avere sistemi di vendor diversi aiuta a individuarli".

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