Alimentare, green economy, Ict. Ecco i comparti che resistono alla crisi

Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato, da marzo 2010 a marzo 2011 sono nate quasi 74mila aziende. E se i settori sui quali puntano gli imprenditori non mancano, i segni di vitalità aziendale vanno incoraggiati con misure ad hoc.

Creatività e ingegno made in Italy non si arrendono alla crisi”. Ne è convito il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini che, dati alla mano, rivela come
green economy, Information technology, alimentare, riparazioni ed edilizia abbiano contribuito a far nascere, nel giro di un anno, ben 73.620 nuove piccole imprese sul territorio nostrano.

Testimonianza, quest’ultima, che pur tra mille difficoltà, ci sono settori che fanno registrare un trend positivo a cui l’Ufficio studi Confartigianato non ha mancato di prestare attenzione evidenziando come, da marzo 2010 a marzo di quest’anno, si sia registrato il miglior tasso di sviluppo di artigiani e Pmi, sia a livello nazionale, sia in ambito regionale.

Mossi da una crescente coscienza ecologista, specie in Campania, dove l’incremento registrato è prossimo al 4%, nel giro di dodici mesi, i piccoli imprenditori delle costruzioni e dell’installazione di impianti per la casa sostenibile sono aumentati di 43.033 unità. Sempre la Campania, affiancata anche se da lontano dalla Sicilia, guida la crescita registrata nella ristorazione e nell’alimentazione di qualità.

In questi ambiti, da marzo 2010 a marzo 2011, sono nate 8.676 nuove imprese, con un tasso di crescita medio nazionale pari al 3,6% che, nelle regioni citate si è tradotto, rispettivamente, in un incremento del 6,6% per le attività di ristorazione e dell’1,5% per la produzione alimentare. Impegnate nella produzione di software, consulenza informatica e installazione, 3.343 nuove imprese hanno fatto registrare un aumento di poco inferiore all’8% nel comparto Ict.

In questo caso il Molise vanta il record regionale con una crescita del 23,8%.
Ciò detto, anche in tempo di crisi gli italiani dedicano attenzione al benessere fisico. Ne dà testimonianza la nascita di 8.757 imprese dedicate alla cura della persona quali parrucchieri e istituti di estetica, centri benessere, assistenza sociale non residenziale che vedono il Friuli Venezia Giulia al vertice della classifica regionale con un tasso di sviluppo del 3,2%.

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