Alberto Sessa – Etro

Alberto Sessa di Etro non è un vero e proprio Cio. È un consulente che gode della sufficiente libertà intellettuale necessaria per informarsi sulle novità tecnologiche, per buttare il pensiero oltre l’ostacolo e per provare …

Alberto Sessa di Etro non è un vero e proprio Cio. È un consulente che gode della sufficiente libertà intellettuale necessaria per informarsi sulle novità tecnologiche, per buttare il pensiero oltre l’ostacolo e per provare a immaginare una struttura informativa che cambia, sempre per uniformarsi alle necessità operative dell’azienda, ma con quella possibilità in più, dettata dal poter proporre al management della società innovazioni creative.


Nel parlarci della sua esperienza in Etro (azienda tessile che oggi ha allargato leattività anche a prodotti per la moda e che si muove a cavallo fra il supply chain management e il product lifecycle management), dove il quadro dirigenziale è rappresentato dal fondatore e dai quattro figli, Sessa spiega che, di fatto, non ha un referente It a cui rapportarsi, se non il titolare dell’azienda, “il quale però non ha alcuna intenzione di parlare d’informatica, né tantomeno di entrare nel merito di che cosa gestisce la funzione It. In sostanza, nel bene e nel male da dieci anni sono abituato a decidere tutto da solo e, quindi, cerco di confrontarmi in qualche modo all’esterno per capire le nuove tendenze del settore e poi decidere che cosa mi conviene fare per supportare una realtà in continua crescita che oggi conta 250 dipendenti e fattura 200 milioni di euro. Devo dire che in un’azienda di questo tipo non c’è la percezione di quanto valga e sia funzionale il contributo dell’It, mentre invece c’è una messa in luce immediata e concreta di quello che non funziona“.


L’infrastruttura esistente in Etro è abbastanza consolidata. Lo testimonia la struttura di management snella, che fa afferire subito ai capi reparto le scelte operative. In questo quadro, l’It è un mezzo di servizio come altri, che diventa utile quando ci sono obiettivi da raggiungere.


In tal senso, il progetto in corso presso Etro, di gestione della documentazione in elettronico, con fine sostitutivo dei documenti cartacei, è una proposta che ha preso le mosse dalle osservazioni e dai consigli di Sessa per migliorare la gestione operativa. Un progetto, quindi, che segue i tempi che si confanno a una struttura manageriale siffatta, che darà il suo beneplacito al compimento dell’operazione quando tutte le componenti produttive saranno, senza traumi, allineate al cambio di gestione.


Un esempio, quindi, di “natura non facit saltum”, di approccio graduale e morbido al cambiamento, in cui l’lt si adatta ai ritmi di business, non li modifica, ma cerca di esprimere il proprio valore aggiunto.


Un secondo progetto in atto riguarda la sfera commerciale, e riguarda la presenza di Etro sul mercato americano, per il quale il management italiano ha creato una società autonoma che si serve di quella italiana per ordinare i capi da vendere oltreoceano.


Per mettere in grado la consociata statunitense di seguire il mercato con ordinativi in linea con la produzione, si appronterà una Vpn (Virtual private network) fra Milano e New York, con sistema automatico di ordini. Il tutto non senza affrontare la complessità organizzativa, ma con la consapevolezza di quello che la tecnologia può dare come contributo al raggiungimento di un’organizzazione confacente con gli obiettivi.

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