Al via l’accesso al Fit per le aree convergenza del territorio nazionale

Dal 14 dicembre è possibile presentare la domanda di agevolazione dei programmi di spesa in sviluppo sperimentale ed eventuale ricerca industriale. A favore delle imprese del Sud disponibili 200 milioni di euro provenienti dal Pon Ricerca e competitività

Dal 14 dicembre è possibile presentare le domande di agevolazione dei programmi di spesa in sviluppo sperimentale ed eventuale ricerca industriale finanziabili a valere sul Fit (Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica), per le sole aree Convergenza del territorio nazionale (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia). Le risorse complessivamente stanziate, pari a 200 milioni di euro, sono interamente provenienti dal Pon Ricerca e competitività 2007-2013 (100 milioni di euro per ciascuno degli Assi 1 e 2).


A sancire il via della procedura a sportello, che rimarrà aperta fino al 12 aprile 2010, è il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 settembre 2009 (pubblicato sulla Gu n. 239 del 14 ottobre 2009), che ha delimitato l’ambito di applicazione del bando e le modalità operative per la partecipazione delle imprese interessate.


Il provvedimento ministeriale fa pieno richiamo alle direttive Fit di cui al Dm 10 luglio 2008 per quanto non direttamente regolamentato. In particolare, il rinvio opera con riferimento all’individuazione dei soggetti beneficiari, alla durata dei programmi di spesa, alla tipologia dei costi finanziabili e alla forma delle agevolazioni concedibili.


Programmi agevolabili


Gli aiuti sono destinati al sostegno di programmi di sviluppo sperimentale, comprendenti eventualmente anche attività non preponderante di ricerca industriale, di importo non inferiore a 1 milione di euro, riguardanti innovazioni di prodotto e/o di processo (v. tavola in basso).


Si ricorda che l’espressione sviluppo sperimentale si riferisce alle attività rivolte alla concretizzazione dei risultati della ricerca industriale mediante le fasi di progettazione e realizzazione di progetti pilota e dimostrativi, nonché di prototipi, finalizzate a nuovi prodotti, processi o servizi ovvero ad apportare modifiche sostanziali a prodotti e processi produttivi purché tali interventi comportino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti. Rientra nella definizione di sviluppo sperimentale la realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici e/o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. L’eventuale ulteriore sfruttamento di progetti di dimostrazione o di progetti pilota a scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi, così generati, dai costi ammissibili. Lo sviluppo sperimentale non comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.


La ricerca industriale è, invece, definita come l’attività diretta ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti. Comprende la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, in particolare per la validazione di tecnologie generiche, ad esclusione dei prototipi che rientrano nelle attività di sviluppo sperimentale.


Data la provenienza delle risorse, i programmi di investimento devono essere inerenti esclusivamente unità produttive ubicate nei territori dell’obiettivo Convergenza, per i quali almeno il 75% dei costi ammissibili sia sostenuto nell’ambito di tali unità. I costi concernenti unità collocate al di fuori delle aree agevolabili non potranno in nessun caso essere oggetto di incentivazione.


I progetti di sviluppo sperimentale possono riferirsi, nel caso in cui sono utilizzate le risorse di cui all’Asse 1 del Pon (obiettivo operativo 4.1.1.3 “Aree tecnologico-produttive per la competitività del Sistema” – Azione “Progetti di innovazione per la valorizzazione delle specifiche potenzialità delle aree Convergenza”) ai seguenti settori tecnologici:



  • energia da fonti rinnovabili: sviluppo di impianti e relativi componenti, innovativi e/o a più basso costo, per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • efficienza energetica: sviluppo di tecnologie, di componenti e di prodotti innovativi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e per il risparmio energetico;

  • nanotecnologie: sviluppo di soluzioni nanotecnologiche da parte delle imprese appartenenti a tutti i settori potenzialmente utilizzatori;

  • Ict: sviluppo di soluzioni di integrazione sistemica tra produttori di tecnologie dell’informazione della comunicazione e produttori di materiali, in particolare di quelli innovativi.


I fondi dell’Asse 2 del Pon (obiettivo operativo 4.2.1.1 “Rafforzamento del sistema produttivo” – Azione “Interventi finalizzati al riposizionamento competitivo del sistema produttivo”) potranno, invece, essere impiegati per il finanziamento di programmi di investimento concernenti tutti i comparti tecnologici.



Programmi agevolabili











Sviluppo sperimentale


+ eventuale ricerca industriale non preponderante












Almeno il 75% dei costi ammissibili deve essere sostenuto nell’ambito di unità produttive ubicate nei territori delle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.












Asse 1 Pon Ricerca e competitività 100 milioni di euro












Asse 2 Pon Ricerca e competitività 100 milioni di euro












Settori: energia da fonti rinnovabili; efficienza energetica; nanotecnologie; Ict












Tutti i settori tecnologici












Importo minimo: 1.000.000 euro
















Soggetti beneficiari


Con riferimento ai soggetti beneficiari, l’accesso agli aiuti è riservato a:



  • imprese che esercitano un’attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi;



  • imprese che esercitano un’attività di trasporto per terra, acqua o aria;



  • imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;



  • imprese artigiane di produzione di beni;



  • centri di ricerca con personalità giuridica autonoma.


I soggetti elencati potranno costituirsi anche sotto forma di consorzi o società consortili, a condizione che la partecipazione degli stessi all’interno del capitale sociale o del fondo consortile sia superiore al 30%. Tutti i beneficiari potranno, inoltre, presentare i programmi anche congiuntamente fra loro, purché nessun soggetto sostenga da solo più del 70% o meno del 10% dei costi complessivi ammissibili del programma. L’attività di presentazione congiunta può avvenire anche insieme ad organismi di ricerca. In questo caso, è necessario che più del 30% dei costi complessivi di quelli ammessi del programma siano relativi ad attività svolta dai soggetti beneficiari.


Sono sempre escluse dalle agevolazioni le imprese in difficoltà in base alla definizione degli orientamenti comunitari sugli aiuti di stato per il salvataggio e la ristrutturazione, i soggetti sottoposti alle procedure di cui al Rd 267/42 o che risultano morosi in relazione a precedenti operazioni a valere sul Fondo, coloro che hanno ricevuto e non restituito o bloccato gli aiuti dichiarati illegali o illegittimi dalla Commissione europea, i soggetti destinatari nei sei anni precedenti la data di presentazione della domanda, di provvedimenti di revoca totale delle agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico.


Aiuti concedibili


I progetti di spesa dovranno avere una durata non inferiore ai diciotto mesi e non superiore ai trentasei. Sono, comunque, fatti salvi gli eventuali termini di ultimazione più restrittivi imposti dall’utilizzo delle risorse comunitarie del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013.


Gli aiuti saranno concessi – a seconda se il programma di spesa è di importo inferiore oppure pari o superiore a 3 milioni di euro – sotto forma di finanziamento agevolato o di un contributo in conto interessi, affiancato da un contributo diretto alla spesa, oltre alle eventuali maggiorazioni. L’insieme delle agevolazioni concedibili non potrà, in ogni caso, superare le intensità massime di aiuto ammesse dalla disciplina comunitaria in materia, pari a 50% in Esl per la ricerca industriale e 25% in Esl per lo sviluppo sperimentale (v. tavola sotto).


In particolare, per i progetti di importo inferiore ai 3 milioni di euro, è previsto un finanziamento agevolato pari al 50% dei costi riconosciuti ammissibili, con una durata massima di otto anni e un periodo di preammortamento non superiore a quattro anni. Il tasso agevolato di finanziamento è fissato al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni.


Nel caso di programmi di valore pari o superiore a 3 milioni di euro, l’agevolazione sarà riconosciuta sotto forma di contributo in conto interessi, pari all’80% del tasso di riferimento, a fronte di un finanziamento bancario a tasso di mercato, destinato alla copertura del progetto proposto per il 50% dei costi ammissibili. Il prestito dovrà avere, comunque, una durata massima di otto anni con un preammortamento non superiore a quattro.


Sia il finanziamento agevolato che il contributo in conto interessi saranno affiancati da un contributo alla spesa nella misura del 20% dei costi riconosciuti ammissibili.


Sono, inoltre, previste maggiorazioni di aiuto, sempre sotto forma di contributo alla spesa, nella misura del 20% o del 10% del costo complessivo dell’investimento, a seconda che i programmi siano svolti, rispettivamente, dalle piccole o dalle medie imprese. Gli organismi di ricerca hanno la possibilità di ottenere l’erogazione dell’agevolazione totalmente nella forma del contributo alla spesa.


In caso di sforamento delle percentuali massime di aiuto fissate dalla normativa, il Ministero provvederà alla riduzione prima del contributo alla spesa e, solo se necessario, anche del finanziamento agevolato/contributo in conto interessi.


È esclusa la cumulabilità delle agevolazioni in parola con altre provvidenze pubbliche, individuate come aiuti di Stato ai sensi dell’art. 87 del Trattato Ue, concesse per le medesime spese, comprese quelle erogate a titolo de minimis di cui al regolamento Ce n. 1998/2006.



Agevolazioni concedibili











Programmi inferiori a 3 milioni di euro












Programmi pari o superiori 3 milioni di euro












Finanziamento agevolato pari al 50% del programma di spesa a un tasso del 20% del tasso di riferimento


+


Contributo alla spesa del 20%


+


Maggiorazioni contributo alla spesa: 10% per le medie imprese, 20% per le piccole imprese












Contributo in conto interessi pari all’80% del tasso di riferimento a fronte di un finanziamento ordinario pari al 50% del programma di spesa


+


Contributo alla spesa del 20%


+


Maggiorazioni contributo alla spesa: 10% per le medie imprese, 20% per le piccole imprese






















Spese agevolabili


In conformità a quanto disposto dalla normativa Fit, sono finanziabili tutte le spese strettamente inerenti le attività di sviluppo sperimentale e l’eventuale ricerca industriale non preponderante. In particolare, rientrano tra le spese agevolabili i costi relativi:



  • al personale del soggetto proponente, o in rapporto di collaborazione con contratto a progetto o interinale, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro ausiliario, adibito alle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con esclusione dei costi del personale avente mansioni amministrative contabili e commerciali;



  • agli strumenti e alle attrezzature di nuovo acquisto nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati nell’ambito del programma (verranno considerate le quote di ammortamento fiscali ordinarie);



  • ai servizi di consulenza e altri servizi utilizzati per l’attività del programma, inclusa l’acquisizione dei risultati di ricerca, di brevetti e know-how, di diritti di licenza;



  • alle spese generali imputabili all’attività del programma, da determinare forfetariamente in misura non superiore al 30% del costo del personale imputato alla ricerca;



  • ai materiali utilizzati per lo svolgimento del programma.


A carico dei soggetti beneficiari è imposto l’obbligo di trasmettere al Ministero, per due anni successivi alla conclusione del programma, i dati relativi all’impatto economico e occupazionale dei risultati dello stesso.


Inoltre, allo scopo di consentire il monitoraggio dei programmi agevolati, gli stessi soggetti beneficiari sono tenuti a rispondere a tutte le richieste di informazioni, dati e rapporti tecnici periodici disposti dal Ministero, nonché ad acconsentire ai controlli per la verificare lo stato di avanzamento dei programmi e le condizioni per il mantenimento delle agevolazioni.


Accesso alle agevolazioni


La procedura di accesso alle agevolazioni è a sportello, quindi i soggetti interessati hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie stanziate. Il Ministero dello Sviluppo Economico provvederà, pertanto, a comunicare mediante apposito avviso l’avvenuto esaurimento delle risorse prima della scadenza del termine finale fissato dal bando (ossia prima del 12 aprile 2010). Le domande presentate nell’ultimo giorno utile e istruite con esito positivo, nel caso di insufficienza delle risorse disponibili, saranno ammesse alle agevolazioni in misura parziale. In tale circostanza, la riduzione proporzionale dell’agevolazione riguarderà, in primo luogo, il contributo alla spesa e solo se necessario anche il finanziamento agevolato/contributo in conto interessi.


Le istanze dovranno essere compilate utilizzando il software reso disponibile all’indirizzo www.innovazione.incentivialleimprese.it/Legge46. Al modulo di domanda e alla scheda tecnica, generati dal software, bisognerà allegare, in formato elettronico non modificabile, il Piano di sviluppo del programma e la dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa alla dimensione dell’impresa. La domanda cartacea in bollo, completa degli allegati previsti, deve essere presentata a mezzo raccomandata A/R a uno dei soggetti gestori individuati dal bando.


(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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