Al via la fusione tra Tim e Telecom

Complessa operazione finanziaria, che ha come obiettivo la semplificazione della struttura proprietaria di Telecom Italia e come esito una sempre maggiore integrazione tra servizi di telefonia fissa e di telefonia mobile.

Anche in questo caso non si può non dare atto del rispetto dei tempi
annunciati.
La maratona dei consigli di amministrazione preannunciati per la
giornata di ieri si è svolta nei tempi e nei modi previsti e a fine giornata è
arrivato l’annuncio del programma di integrazione di Telecom Italia e
Tim
, con l’obiettivo da un lato di semplificare, accorciandola, la
struttura proprietaria di Telecom Italia, migliorando le efficienze dal punto di
vista industriale.
Il percorso d’integrazione prevede un’Opa volontaria
parziale da parte di Telecom Italia su 2.456.534.241 azioni ordinarie Tim, pari
ai 2/3 del flottante delle azioni ordinarie, e totalitaria su 132.069.163
azioni di risparmio Tim, la fusione per incorporazione in Telecom Italia di Tim,
previo scorporo in una società interamente partecipata da Tim del ramo d’azienda
relativo al business della Telefonia Mobile Italia.
Il corrispettivo
dell’offerta è pari a euro 5,6 per azione ordinaria e a euro 5,6 per azione di
risparmio, con un premio, rispetto alle quotazioni di venerdì 3 dicembre 2004 di
circa l’8% per le azioni ordinarie e di circa il 4% per le azioni di risparmio.
Rispetto alla quotazione del 3 novembre 2004, il premio è pari a circa il 19%
per le azioni ordinarie e a circa il 21% per quelle di risparmio.
Secondo
quanto si legge sul comunicato ufficiale rilasciato dalle due società,
l’integrazione Telecom Italia/Tim soddisfa le esigenze di natura strategica e
industriale suggerite dall’integrazione tra le piattaforme che governano le
attività di telefonia fissa e quelle di telefonia mobile, offrendo alla
clientela la possibilità di usufruire dei servizi consentiti dalle nuove
tecnologie senza soluzione di continuità, indipendentemente dal contesto in cui
si trova.
Tutto questo anche in considerazione del fatto l’attuale sviluppo
tecnologico riduce le barriere tra le diverse reti e amplia gli ambiti di
complementarietà tra le offerte di servizi di telecomunicazioni e quelle di
settori contigui, informatica, media ed elettronica di consumo.

L’operazione, come accennato, prevede lo scorporo verso una controllata al
100% di Tim del ramo d’azienda relativo al business della telefonia mobile
nazionale.
Questo per rispondere a una valutazione di opportunità di natura
regolatoria e contabile. Lo scorporo rappresenta una soluzione efficiente per
soddisfare le esigenze di trasparenza, anche contabile, nei rapporti tra le
attività fisse e mobili.
Al momento della fusione, pertanto,
Tim controllerà in via totalitaria la società conferitaria delle attività
di telefonia mobile nazionali e Tim International. All’esito della fusione,
Telecom Italia acquisirà la titolarità diretta del 100% del capitale di
entrambe.

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