Al via i servizi online di Microsoft

Nel BelPaese arrivano le soluzioni per la mobilità della casa di Redmond

Microsoft ha rilasciato anche in Italia Business Productivity Online Suite (BPOS) e Deskless Worker Suite (DWS): due insiemi di servizi applicativi online che promettono di rendere più facile l’accesso alle funzionalità di e-mail server, collaborazione e comunicazione avanzata delle PMI. Le due suite comprendono le versioni online di  Exchange e SharePoint; BPOS aggiunge inoltre le funzionalità di IM e Presence, Office Communication e Live Meeting. Con il prossimo rilascio di Office, si aggiungeranno al paniere anche versioni online di Word, Excel, Powerpoint usabili via browser.

La formula dei servizi BPOS e DWS, già partiti in ottobre negli Stati Uniti, prevede che sia Microsoft a farsi carico della gestione delle componenti software e hardware del backend in cambio di un canone mensile per singolo utente (fissato a livello europeo) pari a 12,78 euro per BPOS e 2,56 euro per DWS. Una soluzione mirata alle aziende che hanno esigenza di velocità, mancanza di competenze interne o ridotte capacità d’investimento. La formula online consente inoltre implementazioni di test veloci e con minimo onere, favorendo anche le implementazioni di tipo tradizionale.
In occasione della presentazione milanese sono state presentate due esperienze d’implentazione dei servizi presso le italiane Saet e Miniliner a cui hanno collaborato Reply e Solvi dalle quali sono emersi come punti di forza il taglio ‘solo professionale’ dell’offerta Microsoft e le garanzie sui livelli di servizio.
«Rispetto ai concorrenti (Google in primis, ndr) non complichiamo la vita agli utenti con nuove interfacce ed esigenze integrazione – spiega Enrico Bonatti, direttore della divisione information worker di Microsoft – in accordo con la continuità insita nella nostra strategia Software + Services».

La rivoluzione online del gigante di Redmond ha risvolti non banali per i partner, il cui ruolo viene riaffermato importante da Microsoft, anche se ad oggi, solo 47 degli oltre 15.000 partner italiani è certificato per operare sui nuovi servizi. Il numero è destinato ad aumentare, ma Microsoft richiede molto. A cominciare dalle capacità consulenziali per valutare al meglio le esigenze del cliente, all’integrazione degli ambienti software preesistenti. Non c’è alcuna possibilità di ricarico sul valore dei servizi Microsoft, ma il partner riceve una compensazione del 12% una tantum per contratto, più il 6% annuale dei canoni. Importi che saranno pagati direttamente da Microsoft, su base trimestrale. Cos’altro ottiene rivendendo un servizio online?

«Certamente può contare su flussi di cassa più stabili e prevedibili – spiega Fabio Santini, direttore per i programmi per il Canale di Microsoft Italia -, ma anche la possibilità di aggiungere i propri servizi a quelli base».
Al puzzle della strategia commerciale appaiono mancare ancora molte tessere. Non c’è una strategia per il canale dei distributori e mancano modalità per comprare in blocco servizi da rivendere, anche se i responsabili di Microsoft dichiarano di starci lavorando. Allo stesso modo manca una strategia per i fornitori specializzati di servizi, anche se negli USA è partita una sperimentazione con Vonage che rivende con il proprio marchio servizi OEM fatti da Microsoft.

Santini non esclude la possibilità che l’infrastruttura d’erogazione possa essere localizzata anche in altri Paesi europei «laddove su mercati significativi, per esempio nella pubblica amministrazione, le leggi esistenti non permettessero di usare il sito irlandese».
Per i servizi BPOS e DWS Microsoft ha individuato come target le aziende nella fascia dei 50 utenti, ma non fa promesse o numeri. «E’ troppo presto per fare previsioni su soluzioni che sono molto differenti da quelle tradizionali – dichiara Benatti -. Personalmente penso che questi servizi siano perfetti per risolvere in Italia molti annosi problemi di qualità del canale e della spesa IT. Problemi che non sono stati mai risolti con approcci tradizionali».
Benatti auspica che le nuove soluzioni possano fare da acceleratore della maturazione del canale italiano, «fatto di realtà troppo piccole e deboli per portare l’innovazione presso i clienti. Penso che Microsoft abia una grande opportunità per rendere più competitive le imprese, per esempio quelle che aprono filiali all’estero, con la possibilità di federare gli utenti gestiti sui loro server con quelli che si aggiungono, supportati online».

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