Al via i bandi ministeriali per le imprese del Mezzogiorno

L’accesso alle agevolazioni, che vedono lo stanziamento di 500 milioni di euro, è aperto alle aziende di tutte le dimensioni. La procedura è valutativa a sportello, ovvero sarà decisiva la data di inoltro delle istanze complete della documentazione richiesta dal bando.

Sono piuttosto pochi i giorni intercorsi tra l’approvazione dei bandi ministeriali attuativi del  regime di aiuto approvato il 23 luglio 2009 e la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Con tre distinti decreti, tutti datati 6 agosto 2010 e andati in Gazzetta tra il 9 e l’11 settembre, il Ministero dello Sviluppo Economico ha, infatti, provveduto a dare un via rapido e definitivo alla procedura per l’assegnazione di ben 500 milioni di euro stanziati sui seguenti interventi:

  • Programmi di investimento finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale (Gu 9 settembre 2010, n. 211), con risorse disponibili per 100 milioni di euro;
  • Programmi di investimento riguardanti la produzione di beni strumentali funzionali allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell’edilizia (Gu 10 settembre 2010, n. 212), con risorse disponibili per 300 milioni di euro;
  • Programmi di investimento finalizzati all’industrializzazione dei risultati di programmi “qualificati” di ricerca o sviluppo sperimentale (Gu 11 settembre 2010, n. 213) con risorse disponibili per 100 milioni di euro.

La ratio di tale improvvisa accelerazione è da ricercare nelle stesse giustificazione presentate dal Ministero. Si vuole coprire il vuoto lasciato dalla vecchia legge 488/92 e dare così una nuova opportunità alle imprese delle aree convergenza del Mezzogiorno d’Italia, sebbene in una logica diversa, caratterizzata da azioni più mirate.   
La procedura di accesso agli aiuti è valutativa a sportello. Pertanto, sarà decisiva la data di inoltro delle istanze complete della documentazione richiesta dal bando. Infatti, il soggetto gestore degli aiuti, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e sviluppo di impresa spa, provvederà a istruire le domande in base all’ordine cronologico di arrivo e fino ad esaurimento delle somme disponibili. I progetti di investimento dovranno essere presentati a partire dal 90° giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta del bando di proprio interesse e fino al 210° giorno successivo da tale data. L’eventuale esaurimento delle risorse, sarà dovutamente comunicato dal Ministero.
I tre provvedimenti che dettano le modalità di accesso agli aiuti sono sostanzialmente identici per quanto riguarda la determinazione dei requisiti generali dei soggetti beneficiari, la tipologia di spesa ammissibile, la forma e l’intensità degli aiuti. Di seguito sono, pertanto, esaminate in maniera unitaria le disposizioni comuni, analizzando, invece, distintamente i programmi di investimento ammissibili e i settori agevolabili per ciascun bando.

Soggetti beneficiari
Soggetti beneficiari degli aiuti sono le imprese di qualsiasi dimensione che, alla data di presentazione della domanda di agevolazioni, sono regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese, si trovano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti civili (non essendo sottoposte a procedure concorsuali o in liquidazione volontaria) e siano già in regime di contabilità ordinaria.
Non sono ammissibili le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea o che siano state destinatarie di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero. Tutti i potenziali beneficiari devono, inoltre, trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi, oltre ad aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero. Sono sempre escluse le imprese in difficoltà finanziaria per come definite dalla normativa comunitaria in materia e, in particolare, dal regolamento Ce 800/08 (Gerb – regolamento generale di esenzione) che trova applicazione per i regimi di aiuto in commento).
La qualificazione della dimensione di impresa assumerà importanza per la determinazione della misura di contributo spettante e per verificare la possibilità di avere accesso alla riserva di fondi (pari al 60%) che ciascun bando istituisce per le imprese rientranti nella categoria delle Pmi. Un ulteriore 20% è destinato alle imprese che fanno parte di distretti industriali o che hanno sottoscritto contratti di rete alla data di presentazione delle domande. Le riserve non utilizzate verranno, comunque, destinate alla generalità delle imprese partecipanti ai bandi.

Programmi di investimento ammissibili
Possono essere proposti progetti inerenti alla realizzazione di nuove unità produttive, l’ampliamento di unità già esistenti, la diversificazione della produzione in nuovi prodotti/servizi aggiuntivi e il cambiamento fondamentale del processo di produzione. I programmi di spesa devono essere realizzati nell’ambito di un’unità produttiva ubicata nelle Regioni rientranti nell’area Convergenza del territorio nazionale: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. È, tuttavia, in corso di valutazione la richiesta delle Regioni Basilicata e Sardegna di estendere il regime nei rispettivi territori, grazie all’utilizzo delle risorse liberate della vecchia programmazione dei Fondi strutturali 2000-2006.
Non tutti i settori sono agevolabili. A parte le limitazioni e i divieti  di carattere ordinario che derivano dalle disposizioni comunitarie (con riferimento ai settori della Siderurgia, della Cantieristica navale, dell’Industria carboniera e delle Fibre sintetiche, nonché i programmi riguardanti il settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli che sono sempre esclusi), ciascun bando individua, in dettaglio, i comparti eleggibili che sono circoscritti in base alle finalità specifiche perseguite. Si è, quindi, ben lontano dalla logica di erogare aiuti indistinti.
Inoltre, i progetti di spesa devono rispettare delle soglie massime di ingresso. Possono candidarsi agli aiuti i soli programmi di importo pari ad almeno 1,5 milioni di euro e non superiori a 25 milioni di euro.

1. Bando a sostegno dei programmi di investimento finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale – I programmi di investimento devono essere riferiti a una delle seguenti attività e diretti al conseguimento delle finalità specificamente individuate:
a) Attività del settore alimentare, di cui alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007, limitatamente a quelle riguardanti la produzione di prodotti da forno, prodotti surgelati, gelati e dolci, piatti pronti, paste alimentari, bevande analcoliche (ad esclusione di acque minerali), omogeneizzati e prodotti dietetici, alimenti per animali.
Per tale categoria, i programmi devono riguardare l’industrializzazione di innovazioni di prodotto, l’istallazione di sistemi di controllo/tracciabilità, il miglioramento dei sistemi di confezionamento/imballaggio e dei sistemi di distribuzione (logistica, trasporto, catena del freddo).

b) Attività di fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche, di cui alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007, limitatamente a:

  • Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità;
  • Fabbricazione di batterie, di pile ed accumulatori elettrici;
  • Fabbricazione di cablaggi e apparecchiature di cablaggio;
  • Fabbricazione di apparecchiature per illuminazione;
  • Fabbricazione di apparecchi per uso domestico;
  • Fabbricazione di altre apparecchiature elettriche.

In particolare, i programmi devono riguardare l’industrializzazione di innovazioni di prodotto finalizzate alla riduzione degli impatti ambientali e/o l’applicazione di innovazioni di processo.

c) Attività di produzione di biotecnologie limitatamente a:

  • Processi biomedici e farmaceutici come l’individuazione di organismi in grado di sintetizzare farmaci o antibiotici o sviluppo di tecnologie di ingegneria genetica per la cura di patologie;
  • Processi biotecnologici di interesse industriale come la costituzione di microrganismi in grado di produrre sostanze chimiche;
  • Processi agricoli come la modificazione di organismi per renderli in grado di crescere in determinate condizioni ambientali o nutrizionali a minore impatto ambientale rispetto ai processi agricoli classici;
  • Bioinformatica.

Anche in questo caso, i programmi devono riguardare l’industrializzazione di innovazioni di prodotto e/o l’applicazione di innovazioni di processo.

2. Bando a sostegno dei programmi di investimento riguardanti la produzione di beni strumentali funzionali allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell’edilizia – Sono agevolabili i programmi riconducibili alle seguenti categorie di intervento:
1. Interventi a sostegno dello sviluppo dell’imprenditoria collegata alla ricerca e all’applicazione di tecnologie innovative nel settore delle fonti rinnovabili – Con riferimento a tale categoria, sono agevolabili i programmi di investimento che riguardano la produzione, utilizzando le più innovative tecnologie disponibili, di apparecchiature o macchinari o loro componenti principali strettamente finalizzati alla produzione di energia da Fer (Fonte energetica rinnovabile). Esempio, aerogeneratori, gassificatori di biomassa, idrolizzatori, celle e componenti principali per il fotovoltaico, sistemi per solar cooling, sistemi per il solare termodinamico, pompe di calore e generatori di calore alimentati da pellet e cippato. 

2. Interventi a sostegno dell’imprenditorialità collegata al risparmio energetico con particolare riferimento alla creazione di imprese ed alle reti – Per tale categoria, sono agevolabili i programmi di investimento riguardanti la produzione di componenti e sistemi, quali rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l’ecoedilizia, soluzioni integrate di building automation, soluzioni integrate di domotica, sistemi per la gestione e il controllo dei consumi, motori a basso consumo, funzionali al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, come definite con i criteri di cui al Dlgs 192/05 e Dlgs 311/06, utilizzando le più innovative tecnologie disponibili, in termini di capacità dei componenti e di sistemi idonei ad incidere sulle suddette prestazioni energetiche degli edifici e sulla vita dei componenti.

3. Bando a sostegno dei programmi di investimento finalizzati all’industrializzazione dei risultati di programmi “qualificati” di ricerca o sviluppo sperimentale – I programmi di investimento devono essere diretti all’industrializzazione dei risultati di progetti “qualificati” di ricerca e sviluppo. In particolare, i progetti devono essere riferiti a una delle seguenti attività:

  • attività manifatturiere di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007, sempre con le esclusioni previste per le attività economiche relative ai settori della siderurgia, della cantieristica navale, dell’industria carboniera e delle fibre sintetiche e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • attività di produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore di cui alla sezione D della classificazione Ateco 2007 nel rispetto di specifici limiti e condizioni. I programmi di investimento ammissibili devono riguardare la produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore, di cui alle classi 35.1 e 35.3, limitatamente agli impianti alimentati da fonti rinnovabili o che concorrono all’incremento dell’efficienza energetica e al risparmio energetico, con potenza non superiore a 50 MW elettrici;
  • attività di servizi alle imprese specificamente individuate (v. tavola sotto).

Attività di servizi agevolabili – codici Ateco 2007

52 – Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto

61- Telecomunicazioni, ivi inclusa la ricezione, registrazione, amplificazione, diffusione, elaborazione, trattamento e trasmissione di segnali e dati da e per lo spazio e la trasmissione di spettacoli e/o programmi radiotelevisivi da parte di soggetti diversi da quelli titolari di concessione per la radiodiffusione sonora e/o televisiva in ambito nazionale.

Informatica e attività connesse, limitatamente a:

  • produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (rif. 62.0), ivi inclusi i servizi connessi alla realizzazione di sistemi tecnologici avanzati per la produzione e/o diffusione di servizi telematici e quelli di supporto alla ricerca e all’innovazione tecnologica in campo informatico e telematico;
  • elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web (rif. 63.1);
  • edizione di software (rif. 58.2);
  • pubblicazione di elenchi e mailing list (rif. 58.12);
  • riparazione e manutenzione di altre macchine di impiego generale (rif. 33.12.5);
  • riparazione e manutenzione di computer e periferiche (rif. 95.11.0);
  • attività dei disegnatori grafici di pagine web (rif. 74.10.21).

72 – Ricerca scientifica e Sviluppo, ivi inclusi i servizi di assistenza alla ricerca e all’introduzione/adattamento di nuove tecnologie e nuovi processi produttivi e di controllo, i servizi di consulenza per le problematiche della ricerca e sviluppo e quelli di supporto alla ricerca e all’innovazione tecnologica in campo informatico e telematico.

Attività professionali, scientifiche e tecniche, limitatamente a:

  • ricerche di mercato (rif. 73.20), ivi inclusi i servizi connessi alle problematiche del marketing e della penetrazione commerciale e dell’import-export;
  • attività di consulenza gestionale (rif. 70.2), ivi inclusa la consulenza relativa alle problematiche della gestione, gli studi e le pianificazioni, l’organizzazione amministrativo-contabile, l’assistenza ad acquisti ed appalti, le problematiche della logistica e della distribuzione e le problematiche dell’ufficio, con esclusione dell’attività degli amministratori di società ed enti;
  • attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici (rif. 71.1), ivi compresi i servizi di manutenzione e sicurezza impiantistica, i servizi connessi alla realizzazione e gestione di sistemi tecnologici avanzati per il risparmio energetico e per la tutela ambientale in relazione alle attività produttive, i servizi per l’introduzione di nuovi vettori energetici, i servizi connessi alle problematiche dell’energia, ambientali e della sicurezza sul lavoro, i servizi di trasferimento tecnologico connessi alla produzione ed alla lavorazione e trattamento di materiali, anche residuali, con tecniche avanzate;
  • consulenza in materia di sicurezza (rif. 74.90.2);
  • attività dei disegnatori tecnici (rif. 74.10.3);
  • collaudi e analisi tecniche (rif. 71.20) ivi compresi i servizi connessi alle problematiche riguardanti la qualità e relativa certificazione nell’impresa;
  • laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa (rif. 74.20.2) e attività di aerofotografia (rif. 74.20.12);
  • attività di imballaggio e confezionamento (rif. 82.92);
  • design e styling relativo a tessili, abbigliamento, calzature, gioielleria, mobili e altri beni personali o per la casa (rif. 74.10.1 e 74.10.9);
  • attività dei call center (rif. 82.20).

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, limitatamente a:

  • raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (rif. 38.1 e 38.2), limitatamente a quelli di origine industriale e commerciale;
  • b) raccolta e depurazione delle acque di scarico (rif. 37.00.0), limitatamente alla diluizione, filtraggio, sedimentazione, decantazione con mezzi chimici, trattamento con fanghi attivati e altri processi finalizzati alla depurazione delle acque reflue di origine industriale.

Il provvedimento ministeriale chiarisce che per industrializzazione dei risultati si intende il programma volto alla realizzazione degli investimenti strettamente collegati allo sfruttamento industriale dei risultati derivanti dal precedente programma “qualificato” di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale. Al riguardo, si considerano qualificati i programmi di R&S:

  • realizzati in collaborazione con Organismi di ricerca, per i quali la collaborazione si sia conclusa da non oltre 24 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazioni;
  • agevolati sulla base di norme comunitarie, statali e regionali finalizzate alla promozione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sempreché completamente realizzati da non oltre 24 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazioni;
  • per i quali l’impresa abbia depositato domanda di brevetto per invenzione e abbia almeno ottenuto l’emanazione da parte dell’Epo del Rapporto di Ricerca con esito non negativo prima della data di presentazione della domanda di agevolazioni.

Le condizioni appena descritte dovranno essere dimostrate all’atto della presentazione della domanda, allegando la necessaria documentazione prevista dal bando in relazione alla circostanza di interesse (dichiarazione dell’organismo di ricerca nel primo caso, copia autenticata del provvedimento amministrativo dai cui risulti la data dell’avvenuta realizzazione, con esito positivo, del programma di R&S o, in sostituzione, perizia giurata di un professionista per i programmi di R&S agevolati, apposita dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante dell’impresa nell’ipotesi di brevetto).

Spese ammissibili
Per  tutti e tre i bandi sono agevolabili le spese per:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni (nel limite del 10% dell’investimento complessivo);
  • opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali (nella misura massima del 30% dell’importo complessivo degli investimenti ammissibili);
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica, compresi quelli necessari all’attività gestionale dell’impresa, ed esclusi quelli relativi all’attività di rappresentanza. I mezzi mobili sono ammissibili se identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni. Sono sempre esclusi i mezzi di trasporto targati;
  • programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi (per le grandi imprese, tali spese sono finanziabili solo fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile);
  • spese relative a consulenze connesse al programma d’investimento (solo per le piccole e medie imprese e nel limite del 3% dell’investimento complessivo).

I soggetti beneficiari possono optare per il sostenimento delle spese nella forma della locazione finanziaria. In tale circostanza, la spesa ammissibile è calcolata sulla base dei canoni previsti dal contratto di leasing, pagati entro il termine di ultimazione del programma e al netto degli interessi. Inoltre, ai fini dell’ammissibilità dell’acquisto in leasing di macchinari, impianti e attrezzature, il relativo contratto deve prevedere alla sua scadenza l’obbligo di riscatto dei beni.
Ulteriori condizioni sono dettate con riferimento alla modalità di pagamento delle spese, da eseguire sempre a mezzo di bonifico bancario. In caso di acquisto del suolo aziendale e dell’immobile è necessario allegare una apposita perizia giurata, rilasciata da professionisti iscritti all’albo degli ingegneri, o degli architetti, o dei geometri, o dei dottori agronomi, o dei periti agrari, o dei periti industriali edili, attestante il valore di mercato del suolo e/o dei fabbricati e la conformità dei fabbricati alle vigenti normative.
La realizzazione del programma di investimenti, o di una parte dello stesso, può essere commissionata con la modalità del cosiddetto “contratto chiavi in mano”, fermo restando che non sono ammissibili prestazioni derivanti da attività di intermediazione commerciale e/o assistenza ad appalti. In tale circostanza, le forniture devono consentire l’individuazione dei reali costi delle sole immobilizzazioni ammissibili alle agevolazioni, depurati dalle componenti di costo di per sé non agevolabili.
Solo per il bando relativo all’industrializzazione dei risultati della ricerca è prevista anche la possibilità di ammettere le spese relative a “commesse interne”, ma, in ogni caso, limitatamente ai macchinari, impianti, attrezzature e programmi informatici.

Agevolazione concedibile
Le agevolazioni sono concesse nella forma di un finanziamento agevolato affiancato da un contributo a fondo perduto (in conto impianti e contributo alla spesa con riferimento alle spese per consulenza e canoni di leasing).
Il finanziamento agevolato (v. tavola sotto deve essere assistito da idonee garanzie ipotecarie e/o bancarie ed è concesso in misura diversa a seconda della dimensione dell’impresa beneficiaria:

  • 25% delle spese ammissibili per le piccole imprese;
  • 35% delle spese ammissibili per le medie imprese;
  • 45% delle spese ammissibili per le grandi imprese.

Il tasso agevolato è pari al 20% del tasso di riferimento, vigente alla data di concessione degli aiuti e pubblicato sul sito della Commissione europea. Il finanziamento avrà una durata massima di 8 anni, oltre un periodo di utilizzo e preammortamento commisurato alla durata del programma. Il piano di ammortamento è a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno ed il 31 dicembre di ogni anno.
A integrazione dell’aiuto derivante dal finanziamento agevolato (l’aiuto è pari alla differenza tra gli interessi al tasso di riferimento e gli interessi al tasso agevolato), è corrisposto un contributo a fondo perduto (v. tavola sotto) nella misura necessaria al raggiungimento dell’intensità massima (in Esl) di agevolazioni concedibili in base alla normativa comunitaria. Si ricorda, al riguardo, che la Carta degli aiuti a finalità regionale per le aree convergenza ha previsto le seguenti percentuali massime di aiuto:

  • 50% dell’investimento ammissibile per le piccole imprese;
  • 40% dell’investimento ammissibile per le medie imprese;
  • 30% dell’investimento ammissibile per le grandi imprese.

Forma e misura di aiuto

Finanziamento agevolato al tasso del 20% di quello di riferimento

Piccole imprese

Medie imprese

Grandi imprese

25%

35%

45%

 

 

 

 

Contributo a fondo perduto per arrivare all’intensità massima in ESL

Piccole imprese

Medie imprese

Grandi imprese

50%

40%

30%

 

 

 

 

Si evidenzia anche che, al fine della corretta determinazione delle agevolazioni spettanti con riferimento all’acquisizione dei servizi di consulenza, l’intensità massima dell’aiuto è sempre pari al 50% delle relative spese, per tutte le Pmi e le aree territoriali ammissibili.
L’erogazione delle agevolazioni spettanti avverrà sulla base di stati di avanzamento (dimostrati da fatture quietanzate, anche riferite ad anticipazioni di spesa su ordini accettati) per valori non inferiori al 20% delle spese ammissibili complessive. La prima quota delle agevolazioni, nella misura massima del 30% dell’ammontare del contributo a fondo perduto può, su richiesta dell’impresa beneficiaria, essere svincolata dall’avanzamento del programma ed essere erogata a titolo di anticipazione, previa presentazione di fideiussione bancaria, incondizionata ed escutibile a prima richiesta. L’anticipazione sarà recuperata dal Soggetto Gestore in quote proporzionali al contributo di volta in volta maturato sui singoli Sal presentati dall’impresa. È, in ogni caso, necessario che il rapporto tra le agevolazioni erogate ed il totale delle agevolazioni previste per il programma, non sia superiore al rapporto tra la quota versata del contributo finanziario a carico dei soggetti beneficiari, a copertura degli investimenti ed il totale del contributo finanziario stesso.
Inoltre, sulle singole erogazioni di contributo in c/impianti, il Soggetto Gestore tratterrà il 10%, che dovrà essere versato alle imprese una volta verificato il completamento del programma degli investimenti ed il funzionamento degli impianti.
Ogni erogazione è, comunque, subordinata all’esito positivo del sopralluogo, che sarà organizzato dall’istituto gestore entro 45 giorni dalla richiesta, presso l’azienda beneficiaria, e alla verifica di ammissibilità delle spese, anche in relazione alla loro pertinenza e congruità.
I programmi di investimento devono concludersi entro il termine massimo di 36 mesi dalla data del decreto di concessione provvisoria delle agevolazione e, comunque, entro il 30 giugno 2015. In ogni caso, è contemplata una possibilità di proroga, su richiesta opportunamente motivata, non superiore a dodici mesi.

Presentazione delle domande: procedura e documentazione
Come anticipato, la procedura di accesso alle domande è valutativa a sportello. Pertanto, le domande saranno esaminate fino ad esaurimento dei fondi stanziati in base all’ordine cronologico di presentazione.
Le istanze dovranno essere compilate on-line, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito www.sviluppoeconomico.gov.it. Una stampa della domanda andrà presentata, insieme ad alcuni degli allegati previsti e già inviati elettronicamente (v. tavola sotto), al Soggetto Gestore a mezzo raccomandata A/R entro 7 giorni dalla trasmissione effettuata on-line. In ogni caso, al fine di individuare il diritto di precedenza nell’assegnazione dei fondi si farà riferimento al protocollo derivante dall’inoltro telematico.

Documenti da allegare alla domanda

Descrizione tecnica del programma di investimenti proposto in conformità allo schema allegato al bando (allegato n. 3).  Da inviare solo per via elettronica.

Business Plan, redatto sulla base dello schema allegato al bando (allegato n. 4). Da inviare solo per via elettronica.

Planimetria generale, in adeguata scala, dalla quale risultino la dimensione e configurazione del suolo aziendale, delle superfici coperte, di quelle destinate a viabilità interna, a verde, disponibili, ecc. (corredata di legenda e tabella riepilogativa delle superfici). Da inviare solo per via elettronica.

Principali elaborati grafici relativi a ciascun fabbricato del programma, in adeguata scala, debitamente quotati e firmati. Da inviare solo per via elettronica.

Preventivi di spesa dei beni oggetto del programma di investimenti, corredati delle specifiche tecniche e delle relative caratteristiche di funzionamento. Da inviare solo per via elettronica.

Documento unico di regolarità contributiva (DURC), rilasciato in data non anteriore al mese precedente quello di presentazione della domanda.

Dichiarazione di cui all’articolo 8 del D.P.C.M 23.05.2007 sugli aiuti illegali e incompatibili.

Ulteriori dichiarazioni e documentazioni previste dal bando. Ad esempio, documentazione per la dimostrazione dell’effetto incentivante in caso di grandi imprese, attestazione che i progetti di ricerca e sviluppo sono “qualificati”, dichiarazioni relative alla dimensione aziendale, dimostrazione dei requisiti che danno diritto alle riserve dei fondi, perizia giurata attestante il valore di mercato del suolo e/o dei fabbricati e la conformità dei fabbricati alle vigenti normative, in caso di acquisto degli stessi.

Bilanci, relativi ai tre esercizi precedenti la data di presentazione della domanda (se non ancora approvato, bozza sottoscritta dai legali rappresentanti dell’impresa, corredata dagli allegati esplicativi delle varie poste). Per le imprese che non dispongono ancora di un bilancio, situazione patrimoniale alla data di presentazione della domanda sottoscritta dai legali rappresentanti. Da inviare solo per via elettronica.

Certificato di iscrizione al registro delle imprese, completo di vigenza ed elenco soci.

Documentazione necessaria per la richiesta, da parte del Soggetto Gestore, delle informazioni antimafia di cui all’art. 10 del D.P.R. 3.6.1998, n. 252, qualora l’importo delle agevolazioni è superiore a 154.937,07 euro.

L’attività istruttoria, condotta dal soggetto gestore, volta in primo luogo ad esaminare la sussistenza
dei requisiti e delle condizioni di ammissibilità previste dai decreti di attivazione dei bandi, nonché la regolarità formale e la completezza delle istanze, si concentra, in un secondo momento, sull’analisi dei seguenti aspetti:

  • solidità patrimoniale e finanziaria dell’impresa richiedente;
  • validità tecnica del programma;
  • piano finanziario per la copertura degli investimenti e delle spese relative alla normale gestione, attraverso il ricorso ai mezzi propri aziendali, alle fonti di finanziamento esterne ed alle agevolazioni;
  • ammissibilità degli investimenti indicati dall’impresa, sia per quanto attiene alla pertinenza che alla congruità delle spese prospettate che alla soglia minima e massima ammissibile;
  • determinazione dell’agevolazione nella misura spettante;
  • verifica, per le imprese di grandi dimensioni, dell’effetto incentivante delle agevolazioni concedibili.

L’intera procedura dovrà concludersi entro 120 dal ricevimento dell’istanza. Entro tale termine,  l’Agenzia nazionale trasmette i risultati dell’istruttoria al Ministero, che provvederà nei successivi trenta giorni ad emanare il decreto di concessione delle agevolazioni. Sulla base di tale atto, verrà stipulato tra soggetto beneficiario e soggetto gestore un contratto di finanziamento che disciplina le modalità e le condizioni per l’erogazione e il rimborso del finanziamento agevolato, nonché i conseguenti impegni e obblighi per l’impresa beneficiaria.
A carico delle imprese beneficiarie incomberà, tra l’altro, l’obbligo di rispettare l’impegno a partecipare all’investimento nella misura minima del 25% (con apporto di mezzi propri o finanziamenti di terzi purché non agevolati) e di non distogliere  (trasferire, alienare, destinare ad usi diversi) i beni agevolati per un periodo di 5 anni (3 anni nel caso di Pmi) dal completamento degli investimenti.

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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