Al Sud il lavoro in nero è il doppio del Nord

Lo afferma la CGIA di Mestre per voce del suo segretario Giuseppe Bortolussi. Le regioni più virtuose sono Veneto e Lombardia, quelle meno virtuose Puglia, Sicilia e, soprattutto, Calabria.

I
dati relativi all’economia sommersa mostrano che nel nostro Paese c’è ancora
molto lavoro da fare per combatterla. La CGIA di Mestre mette però l’accento su
un aspetto importante, ovvero che a livello territoriale le differenze sono
molto evidenti.

Secondo i dati presentati dal Gruppo di lavoro sull’economia sommersa istituito dal
Ministero dell’Economia
– segnala il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – il tasso di irregolarità delle unità di
lavoro presente al Sud è più del doppio di quello presente al Nord. Se nel
Veneto e in Lombardia è rispettivamente pari al 9,4% e 9,6%, in Campania
raggiunge il 15,3%, in Puglia il 18,7%, in Sicilia il 19,2% e in Calabria
addirittura il 29,2%”
.

“Di fronte a questi dati
prosegue Bortolussi – non è certo il caso
di criminalizzare una parte del Paese, visto che queste percentuali sono da
addebitare a ragioni storiche, culturali ed economiche. Tuttavia, una cosa è
certa: se al Nord il livello del lavoro nero è in linea con la media europea,
purtroppo nel Mezzogiorno costituisce una vera e propria piaga sociale ed
economica
”.

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