Dopo aver esplorato le fasi di AWARENESS, IGNITE, PRACTICE e LEARN, del framework AI-PLUG oggi ci concentriamo su un elemento fondamentale: comprendere l’AI.
Perché comprendere l’AI è essenziale
Non basta “capirne qualcosa” per poter sfruttare l’intelligenza artificiale. L’AI è un nuovo tipo di risorsa, un asset aziendale che nessuno, di fatto, sa ancora trattare correttamente. Non esistono best practice consolidate o metodologie standard come per altre tecnologie aziendali. È quindi essenziale andare a fondo, comprendendo non solo il funzionamento dell’AI, ma soprattutto il suo impatto e le sue implicazioni.
Chi riuscirà a comprenderla davvero, potrà utilizzarla per generare valore, mentre chi si limiterà a un approccio superficiale rischia di vederla solo come un gadget o un costo anziché un’opportunità strategica.
L’AI va compresa (e non solo utilizzata)
Nel mio libro Assumere un’Intelligenza Artificiale in Azienda, sottolineo un concetto chiave:
“Comprendere l’AI deve essere un diritto e tutti dovrebbero saperne abbastanza da poterne discutere a livello personale, educativo e aziendale. Pochissime persone al mondo hanno le conoscenze necessarie per creare e gestire modelli da zero. Ma molte avranno bisogno di implementare tali modelli per raggiungere i loro obiettivi aziendali. Ritengo essenziale padroneggiare, almeno un po’, la materia per poterla utilizzare al meglio.”
Facendo un parallelo con le automobili: un tempo, per prendere la patente, era necessario capire il funzionamento di uno spinterogeno. Non serviva direttamente a guidare, ma aiutava a diagnosticare eventuali problemi. Con l’AI il discorso è ancora più rilevante: il suo funzionamento è molto più complesso di un motore e gli impatti aziendali sono ancora più profondi.
Da dove partire: la fase “Understand” di AI-PLUG
La fase di comprensione trasforma l’intuizione in conoscenza. Il focus non è sulla tecnologia in sé, ma su come l’AI può integrarsi nella strategia aziendale. Ecco i punti chiave di questa fase:
- Capire le implicazioni strategiche e operative dell’AI.
- Individuare i suoi limiti e le sue potenzialità.
- Allineare le iniziative AI con gli obiettivi aziendali, evitando che diventino esperimenti isolati.
- Diffondere la conoscenza dell’AI all’interno dell’organizzazione, creando una cultura aziendale orientata all’innovazione.
- Identificare i primi progetti di AI a cui assegnare un budget.
Ricetta: Comprendere l’AI – Trasformare l’intuizione in conoscenza
Ingredienti:
- 1 obiettivo aziendale chiaro su cui l’AI potrebbe avere impatto
- 2 sessioni strategiche con il team di leadership
- 3 casi studio di aziende simili che hanno implementato l’AI
- 1 framework AI-PLUG per guidare il percorso
- Una manciata di sperimentazioni controllate con modelli AI
- KPI e metriche (da aggiungere successivamente, non subito!)
- Un pizzico di curiosità e apertura mentale
Difficoltà: 3/5 (Americano – Serve concentrazione, ma è fattibile)
Tempo di preparazione: 100 giorni trascorsi a fare PRACTICE & LEARN per arrivare a una comprensione solida
Procedimento:
- Mappare il contesto – Identificare in che modo l’AI può allinearsi agli obiettivi aziendali e mappare i processi interni che potrebbero beneficiarne.
- Allineare il team – Organizzare incontri con i leader per garantire che tutti comprendano il potenziale dell’AI e superare resistenze culturali.
- Sperimentare senza pressioni – Avviare piccoli test senza aspettative di ROI immediato, concentrandosi sull’apprendimento.
- Identificare i punti critici – Analizzare processi inefficienti e valutare se l’AI potrebbe migliorare la situazione.
- Creare un hub di conoscenza – Documentare tutto ciò che viene scoperto, buoni risultati e fallimenti inclusi, per costruire una cultura aziendale basata sull’AI.
- Non cercare KPI subito – Accettare che nelle prime fasi il valore dell’AI è nella comprensione, non nella misurazione immediata dei risultati.
- Condividere gli eureka moment – Ogni piccola scoperta può essere utile: usate una chat interna, un blog aziendale o una knowledge base per diffondere ciò che state imparando.
Due parole sul ROI dell’AI: una sfida da affrontare con consapevolezza
La risposta su quali siano i ritorni di un progetto di AI Generativa non è immediata. D’altronde…
“Non è possibile misurare quello che non si conosce.”
L’AI è una tecnologia nuova e probabilistica, e il ROI iniziale può essere difficile da stimare con precisione. Piuttosto che cercare metriche dirette fin da subito, è importante considerare un ampio spettro di benefici: dal risparmio sui costi all’aumento dell’efficienza, dalla maggiore soddisfazione dei dipendenti alla spinta all’innovazione.
Le aziende che adottano l’AI con successo spesso non si focalizzano su un ROI immediato, ma sul valore strategico a lungo termine. Concentrati su efficienza, riduzione dei costi, vantaggi competitivi e miglioramento della reputazione aziendale.
Risultato atteso:
Un team aziendale più consapevole dell’AI, capace di valutare il suo potenziale con maggiore chiarezza e pronto a integrare la tecnologia in modo strategico.
Varianti della ricetta:
- Startup – Testare direttamente strumenti di AI per risolvere piccoli problemi operativi.
- PMI – Creare un piccolo AI-TEAM per sperimentare e condividere conoscenze.
- Grandi aziende – Introdurre la fase di comprensione come parte del piano strategico annuale.
Conclusione
Se stai iniziando il percorso con l’AI in azienda, non fermarti all’entusiasmo iniziale. Fai in modo che la comprensione diventi parte della cultura aziendale, creando consapevolezza e competenze strategiche. Solo così l’AI potrà essere davvero un asset e non solo un esperimento.
Ricorda che la comprensione dell’AI non arriverà tutta in una volta, ma da tanti piccoli passi e da molteplici eureka moment. Ogni scoperta, anche la più piccola, merita di essere condivisa con il team: usa una chat condivisa, un blog interno o un repository di conoscenza per raccogliere insight e lezioni apprese.
Se hai esperienze da condividere su come la tua azienda sta affrontando questa fase, scrivimi nei commenti o contattami!
A presto! Massimiliano
Dietro le quinte
Questa ricetta è nata proprio come nasce la comprensione dell’AI in azienda: da una conversazione, un confronto continuo tra idee e pratica. Durante questo scambio, abbiamo riflettuto su come strutturare una guida pratica per chi sta affrontando questa fase e su come rendere il tutto immediatamente applicabile. Ho dato a ChatGPT la copia del mio capitolo AI-PLUG del libro “Assumere un’intelligenza artificiale in Azienda” e abbiamo riflettuto assieme su come strutturare il tutto.
Alcuni degli ingredienti suggeriti qui non sono necessariamente da usare nelle dosi indicate: ogni azienda ha le proprie esigenze, il proprio ritmo e le proprie priorità. L’obiettivo è che ciascuna organizzazione sviluppi un framework che possa essere adattato al contesto specifico.






