Home Intelligenza Artificiale AI Cookbook AI Cookbook // Ricetta #10: Come fare PRATICA con l’AI Generativa

AI Cookbook // Ricetta #10: Come fare PRATICA con l’AI Generativa

Immaginate di voler insegnare a un bambino a pedalare. Potete mostrargli video, spiegargli come funziona il manubrio o persino fargli leggere un manuale sulle biciclette. Ma fino a quando non salirà in sella, non potrà davvero imparare.

L’intelligenza artificiale (AI) funziona esattamente così: la pratica non è solo utile, è essenziale. Potete ascoltare esperti, seguire webinar o leggere report, ma solo provandola scoprirete come usarla davvero per migliorare il vostro lavoro. Solo voi conoscete le dinamiche uniche della vostra azienda e i processi che l’AI potrebbe ottimizzare.

Ritengo così importante la pratica che l’intera rubrica AI Cookbook è dedicata al 100% a esempi concreti e applicazioni pratiche. Oggi vorrei raccontarvi perché, nel percorso AI-PLUG, la pratica è così importante e come può diventare il vostro miglior alleato nell’adozione dell’AI.

Nei post precedenti abbiamo esplorato:

Oggi esploriamo PRACTICE, la terza fase del metodo AI-PLUG e probabilmente la più importante.

Nel mio libro Assumere un’AI in azienda, sottolineo che solo attraverso la pratica è possibile costruire competenze, scoprire applicazioni e trasformare l’AI in un vantaggio competitivo reale.

In questo post quindi vi racconterò:

  1. A cosa serve e perché è importante sperimentare
  2. Come organizzare le sessioni di pratica.
  3. Quali risultati potete aspettarvi e come il vostro team può crescere attraverso questa fase.

A cosa serve sperimentare

Sperimentare con l’AI ha tre obiettivi principali:

  1. Capire il potenziale dell’AI nei dettagli: Le applicazioni generiche non funzionano. Solo attraverso la pratica potrete individuare le soluzioni che rispondono alle vostre specifiche necessità.
  2. Superare il gap culturale: L’introduzione dell’AI in azienda non è solo tecnologia, è un cambio di mentalità. Coinvolgere le persone nella sperimentazione aiuta a costruire fiducia e ridurre le resistenze.
  3. Sbloccare nuove idee: Mentre provate l’AI, scoprirete possibilità che non avevate nemmeno immaginato. Questo processo di apprendimento “hands-on” è il primo passo verso l’innovazione.

Perché è importante sperimentare con l’AI

Sperimentare con l’intelligenza artificiale è il modo più efficace per scoprirne il potenziale e stare al passo con la sua evoluzione. E questo è uno dei motivi che ci ha spinti a far nascere AI Cookbook. Nessun manuale o corso potrà insegnarvi come adattare questa tecnologia al vostro lavoro specifico, perché il panorama dell’AI è in costante movimento e solo voi conoscete in dettaglio i vostri bisogni. L’AI Generativa è in grado di aiutarvi anche ad esprimerli meglio e migliorarli. Ciò di cui avete probabilmente bisogno se siete all’inizio sono spunti e idee ma è estremamente importante che siate in grado di agire con un certo livello di autonomia.

Eccovi ulteriori 7 punti.

1. L’AI si evolve rapidamente

L’intelligenza artificiale avanza a una velocità senza precedenti. Nuovi modelli e funzionalità vengono introdotti continuamente, e ciò che oggi è lo stato dell’arte potrebbe essere superato nel giro di pochi mesi. Non esistono manuali stabili o pratiche consolidate che possano guidarvi: ogni organizzazione deve trovare le proprie risposte sperimentando. Rimandare significa aumentare il divario tra ciò che sapete fare e ciò che il mercato richiede.

2. L’AI va adattata al vostro contesto

Ogni azienda ha processi e sfide uniche. Provando l’AI direttamente, potrete capire quali attività può migliorare e in che modo. Per esempio, alcune organizzazioni scoprono che un modello generativo è ottimo per automatizzare documenti, mentre altre lo trovano più utile per gestire il servizio clienti.

3. Prevenire errori costosi

Affidarsi all’AI senza comprenderla può portare a scelte sbagliate. Sperimentando in un ambiente controllato, è possibile ridurre i rischi, testare le sue capacità e scoprire eventuali criticità prima di implementarla su larga scala. Senza un po’ di pratica non vi consiglio di affidare a fornitori terzi lo sviluppo di sistemi basati su AI.

4. Abituare il team al cambiamento

Il cambiamento culturale è una parte essenziale dell’introduzione dell’AI. Coinvolgere il personale nelle sperimentazioni li aiuterà a familiarizzare con lo strumento e a utilizzarlo con fiducia. Questo approccio riduce ansie e resistenze, trasformando il team in un alleato dell’innovazione. Se avete letto il post sulla AWARENESS – Consapevolezza avrete probabilmente ragionato sulla creazione di un AI Team con cui condividere le scoperte che farete.

5. Scoprire nuove opportunità

Durante la pratica, emergono spesso utilizzi inaspettati dell’AI. Una funzione pensata per un’attività può rivelarsi utile anche in altri ambiti. Un esempio? Un modello utilizzato per generare report può anche risultare eccezionale nell’analizzare e generare email di follow-up, migliorando il servizio clienti. Nel mio caso uso ChatGPT per lavorare sulla struttura di questi articoli, ma li faccio correggere a Claude perché ha una miglior capacità di analisi.

6. Costruire competenze interne

Ogni interazione con l’AI è un passo verso l’autonomia. Sperimentare aiuta il team a sviluppare competenze pratiche, rendendo l’organizzazione meno dipendente da consulenti esterni e più pronta a innovare. D’altronde sappiamo quanto sia difficile trovare competenze in questo settore. Siamo in una fase nella quale è possibile crearle all’interno.

7. Non aspettate che altri traccino la strada

Almeno nel breve periodo, è improbabile che emergano best practice universali per l’utilizzo dell’AI. Ogni organizzazione sta ancora sperimentando, e ciò rende la pratica una necessità. Non affidatevi a ciò che gli altri hanno scoperto: il vantaggio competitivo si costruisce esplorando, provando e adattando ciò che funziona al vostro specifico contesto.

In sintesi, la pratica non è solo un passaggio tecnico, ma una strategia per comprendere, adattare e integrare l’AI nella vostra organizzazione. Le risposte non arriveranno dai manuali, ma dall’esperienza diretta.


Ingredienti

Per iniziare a sperimentare, avrete bisogno di:

  • Un AI Team strutturato: Come suggerisco nel mio libro, è essenziale formare un team dedicato. Ad esempio, un’azienda citata nel libro ha creato il gruppo “AI Angels”, incaricato non solo di guidare le prime sperimentazioni, ma anche di formare e motivare il resto del personale.
  • Un’AI generativa accessibile: Potete iniziare con ChatGPT, Claude, Google Gemini o altre piattaforme user-friendly. L’importante è che abbiano capacità sufficienti a coprire lo stato dell’arte dell’AI. Eviterei modelli gratuiti in questa fase.
  • Un problema specifico da risolvere: Scegliete un’attività reale, come migliorare un processo o creare contenuti più rapidamente. Sceglietela a caso, ogni giorno, tra le mille che fate. Magari fatela con l’AI dopo che l’avete eseguita così da capire le differenze.
  • Un ambiente sicuro per sperimentare: Errori e tentativi sono parte del percorso. Create un contesto in cui le persone possano provare senza timore di sbagliare.

Livello di difficoltà

2/5 – Caffè filtrato: Facile, ma richiede continuità.

Tempo di preparazione

30-60 minuti al giorno per almeno due settimane. Per ciascun modello. So che è tanto tempo. Però almeno 30 minuti al giorno trovateli!

Procedura

1. Formare un AI Team

Prima di tutto, create un AI Team. Un esempio concreto è quello degli AI Angels, citati nel mio libro Assumere un’AI in azienda. Questo gruppo di collaboratori curiosi e motivati è stato incaricato di esplorare le possibilità dell’AI, organizzare le sperimentazioni e formare il resto del personale.

L’AI Team svolge un ruolo chiave:

  • Esploratori: Identifica i processi aziendali da migliorare con l’AI.
  • Facilitatori: Organizza sessioni di pratica in gruppo.
  • Ambasciatori: Promuovono una cultura dell’innovazione e riducono il timore verso l’AI.

2. Impostare un esperimento iniziale

Scegliete un’attività semplice ma significativa. Ad esempio:

  • Automatizzare la creazione di report settimanali.
  • Generare idee per una campagna di marketing.
  • Analizzare dati aziendali per individuare trend utili.
  • Rispondere ad un lungo thread di e-mail essendo sicuri di non aver perso nulla
  • Analizzare un lavoro fatto per valutarne la qualità ed ottenere nuovi suggerimenti per migliorarlo.

Se non avete idee potete usare il mio Idea Generator, un GPT (Costruito come ho raccontato nella scorsa puntata) a cui potete raccontare il vostro lavoro (nessuno leggerà le conversazioni) e farvi dare spunti.

L’obiettivo è dimostrare rapidamente il valore dell’AI, affrontando una sfida reale con rischi minimi.

2. FAFO: Fool Around and Figure Out

La fase FAFO è il cuore della pratica. Giocate con l’AI, sperimentate diversi prompt e osservate come reagisce. Non abbiate paura di fare errori: ogni tentativo vi insegnerà qualcosa di nuovo.

Ad esempio, provate a chiedere all’AI:

  • Riassumi questo documento in tre punti chiave.
  • Crea un modello di e-mail per un cliente difficile.
  • Analizza i dati di vendita e suggerisci una strategia per aumentare i ricavi.

Provate più approcci per lo stesso compito e confrontate i risultati tra diversi modelli. Questo vi aiuterà a capire quali formulazioni funzionano meglio.

3. Condividere i risultati

Gli AI Angels dell’azienda citata nel libro avevano un compito chiave: presentare i risultati al resto del team. Mostrate come l’AI ha risolto il problema iniziale e invitate i colleghi a partecipare con nuove idee. Coinvolgere il personale in questa fase è fondamentale per generare entusiasmo e ridurre le ansie e le paure che l’assunzione dell’AI può generare in azienda.

4. Incrementare la complessità

Con l’esperienza, potrete affrontare compiti più articolati, come:

  • Analisi predittiva: usare l’AI per prevedere trend futuri basandosi sui dati aziendali.
  • Ottimizzazione dei processi: individuare colli di bottiglia e proporre soluzioni più efficienti.
  • Sviluppo di prodotti: generare idee per nuove offerte o servizi.
  • Creazione di agenti: ovvero assistenti in grado di fare azioni specifiche e non solo scrivere o generare immagini.

5. Integrare l’AI nei flussi di lavoro

Quando individuate attività che l’AI può gestire regolarmente, candidatela per l’integrazione nei vostri processi aziendali. Coinvolgete l’IT in questo e valutate con loro le modalità migliori per automatizzare un processo con l’AI Generativa. Il vostro lavoro di pratica sarà servito moltissimo perché avrete realizzato un prototipo testato.

Suggerimenti e variazioni

Nel libro ne parlo in modo più articolato ma mi sento di lasciarvi alcuni spunti importanti:

  • Celebrate i successi: Riconoscete e premiate chi contribuisce con idee innovative.
  • Diffondete la conoscenza: Create uno spazio di lavoro interno con i migliori prompt e le lezioni apprese durante la pratica.
  • Workshop personalizzati: Organizzate sessioni di formazione basate sui casi di uso
  • più frequenti nella vostra azienda.

Conclusione

Sperimentare con l’AI è l’unico modo per conoscerla davvero. Create il vostro AI Team, iniziate con attività semplici e lasciate che l’innovazione prenda forma attraverso la pratica. Come gli AI Angels, potreste scoprire che le possibilità sono infinite e che il valore dell’AI supera ogni aspettativa.


Dietro le quinte: come è nato questo articolo

Dietro ogni articolo che leggete nella rubrica AI Cookbook, c’è un processo che combina intuizione umana e tecnologia avanzata. Questo pezzo, ad esempio, è stato sviluppato in collaborazione con ChatGPT, un modello di intelligenza artificiale generativa che mi aiuta a organizzare, elaborare e perfezionare i contenuti. (Ah, e questo intero paragrafo finale l’ha scritto ChatGPT al termine della nostra conversazione, come sempre io l’ho solo corretto ????)

Il primo passo: la struttura

Ho iniziato definendo l’obiettivo principale dell’articolo: spiegare perché la pratica è cruciale nell’adozione dell’AI, integrandolo nel contesto del metodo AI-PLUG. In questo passaggio, ho fornito a ChatGPT una descrizione dettagliata del contenuto, dei riferimenti necessari (come gli articoli precedenti e il mio libro “Assumere un’AI in azienda”) e del tono da mantenere.

Il dialogo creativo

ChatGPT non scrive mai da solo: lo considero un partner. Gli ho chiesto di sviluppare paragrafi su temi chiave come il ruolo dell’AI Team, l’importanza della sperimentazione e i motivi esogeni che spingono ad agire rapidamente. Ogni sezione è stata rivista e arricchita sulla base delle mie idee, per assicurarmi che il contenuto rispecchiasse la mia visione e fosse allineato con le esigenze dei lettori.

La revisione umana

Un AI come ChatGPT è un alleato potente, ma non perfetto. Il mio compito è stato filtrare, riorganizzare e verificare ogni paragrafo. Ad esempio, ho evitato pattern retorici che non si adattano al mio stile e ho ampliato le sezioni che necessitavano di maggiore profondità, come l’introduzione agli AI Angels o il richiamo agli articoli precedenti di AI Cookbook.

Un approccio collaborativo

Questo articolo, quindi, non è il risultato di un semplice comando, ma di un processo iterativo: ho dialogato con ChatGPT, aggiungendo prospettive personali, richiedendo miglioramenti e assicurandomi che ogni parte fosse utile e rilevante per il lettore.

Perché, in AI Cookbook uso l’AI per scrivere di AI

L’uso di un modello come ChatGPT nella scrittura di contenuti per AI Cookbook è coerente con ciò che predico: per comprendere e sfruttare davvero l’intelligenza artificiale, bisogna praticarla. Questo articolo è, a suo modo, un esperimento di collaborazione uomo-macchina, un esempio concreto di come l’AI possa supportare il processo creativo senza sostituire il pensiero umano. In definitiva, quello che avete letto è frutto di un mix tra il mio bagaglio di conoscenze, l’intuizione umana e l’efficienza dell’AI. Questo dimostra che il valore non è solo nell’intelligenza artificiale, ma soprattutto nella combinazione tra la nostra visione e le sue capacità.


Condividete i vostri risultati e sfide nei commenti: ogni esperienza conta!

Massimiliano Turazzinihttps://maxturazzini.com
Sono Massimiliano Turazzini, un imprenditore attivo nel campo dell’innovazione digitale e dell'intelligenza artificiale con ruoli attivi o di investitore in diverse startup tecnologiche. L’arrivo dell’Intelligenza Artificiale ha risvegliato il mio istinto iniziale di divulgatore dapprima con Glimpse, un romanzo che racconta una storia su un possibile futuro fianco a fianco con un’AI, e poi con il mio blog dedicato a far comprendere l’AI in contesti organizzativi aziendali o educativi. Da poco ho pubblicato anche "Assumere un'intelligenza artificiale in Azienda", per raccontare a professionisti, manager, imprenditori cosa è possibile fare grazie all'AI. Con un gruppo di manager e imprenditori internazionale, che trova la sua base in VJAL Institute, mi occupo di in-formazione sull’AI in workshop tematici dedicati alle aziende.

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