AgCom: la politica avrebbe già scelto

Dalla sera di venerdì circolano in rete i nomi dei nuovi membri dell’Authority. Scelti secondo un criterio che non passa né dalla rete né, soprattutto, da Senato e Camera.

Nonostante la nomina dei membri dell’Agicom sia prevista, secondo l’agenda dei lavori parlamentari, tra domani e dopodomani, con due votazioni distinte prima al Senaro e poi alla Camera, già nella serata di venerdì in rete circolavano i nomi sia del presidente sia dei membri dell’Authority.

Le nomine “in pectore” sarebbero scaturite da un accordo tra il Presidente del Consiglio e i segretari di partito, trovando la quadra tra equilibri politici e figure istituzionali.
Così, l’orientamento vederebbe la nomina di Angelo Cardani alla presidenza, seguito da Antonio Martusciello, che dell’Agcom aveva già fatto parte, e Antonio Prete, in rappresentanza dell’area di centro destra, e  Maurizio Décina e Antonio Sassano, in rappresentanza dell’area di centro sinistra.

Se in questa fase poco si discute sul merito delle nomine, – lo stesso Stefano Quintarelli, candidato in pectore per il mondo delle reti, così ne scriveva qualche giorno fa: “è una persona di elevaya caratura, molto competente, molto strutturato che ha contribuito direttamente alla costruzione dell’Antitrust a Bruxelles dove ha lavorato a fianco del Presidente Monti per molti anni” – molto si discute sul metodo. 
 
E in un corsivo pubblicato su L’Espresso, così chiosa Guido Scorza, avvocato, esperto di diritto in rete: “Il problema non sono i nomi dei membri della nuova Autorità […]: le nomine dei membri di un’Autorità indipendente non sono un fatto privato di pochi ma una scelta pubblica che le regole demandano al Parlamento tutto e non ad un paio di Segretari di partito“.

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