Acp, un ponte tra contenuti e processi

Avviata sulla base delle esperienze di studio della facoltà di informatica dell’Università di Verona, la società offre soluzioni per gestire informazioni non strutturate.

22 giungno 2004 Per creare valore d’impresa, non è sufficiente archiviare dati sensibili, occorre anche renderli fruibili gettando un ponte tra conoscenza e processi. Solo attraverso questa integrazione il patrimonio informativo aziendale si può trasformare, infatti, in un asset realmente strategico, in grado di aggiungere una marcia d’efficienza al business della società.

Si muove in questa direzione l’offerta della italiana Acp, una azienda avviata nel 2001 sulla base delle esperienze di studio della facoltà di informatica dell’Università di Verona. La società, il cui acronimo sta per Acquisizione, Classificazione e Pubblicazione, fornisce numerosi strumenti di knowledge management, focalizzati soprattutto nella gestione delle informazioni non strutturate, una tipologia di dato fortemente in crescita all’interno delle aziende. “La provenienza accademica di Acp – ha puntualizzato Roberto Pagani, amministratore unico della società – continua a rispecchiarsi nella nostra struttura, composta da dieci persone interamente dedicate alla ricerca e sviluppo. La commercializzazione di prodotti è, invece, delegata a system integrator e Isv locali. In particolare, lavoriamo in Oem con Etnoteam, Finsiel, Getronics, Ibm, Praxis e Txt, che inseriscono i nostri software all’interno delle loro soluzioni, ma soprattutto con Adiuto, azienda piacentina che lavora nel campo della gestione documentale e può contare su una quarantina di partner distribuiti su tutto il territorio nazionale”.

Con un giro d’affari 2003 attestato attorno ai 600mila euro, il 70% dei quali realizzati in licenze, Acp concentra le attività di sviluppo su tecnologie di Text mining, gestione della conoscenza e metodiche di linguistica computazionale, ambiti in cui vanta già una dozzina di prodotti, tutti realizzati in Java e Xml. La suite modulare, incaricata di acquisire, classificare, clusterizzare e pubblicare i contenuti, oltre che di gestire le comunità virtuali, si compone di Acp Content Capture (un motore di spidering multiprotocollo); Acp Tagger (una tecnologia che trasforma informazioni non strutturate in informazioni strutturata); Acp Classifier (un motore di classificazione automatica dei contenuti basato su tecnologia entropica); Acp Concept Class (una tecnologia basata sulla definizione di concetti per la classificazione automatica di documenti all’interno di una tassonomia predefinita); Acp K-Rules (una tecnologia basata su regole per la classificazione delle informazioni); Acp K-Clust (una tecnologia per l’aggregazione non supervisionata di contenuti all’interno di una tassonomia dinamica); Acp Find Engine (un motore di ricerca contestualizzato e gestione documentale su cartelle gerarchiche); Acp Delivery Engine (un sistema automatico e personalizzabile per la notifica di eventi); Acp Workflow (un motore per la gestione flessibile e personalizzabile di processi aziendali) e Acp Hub4Comm (un motore di gestione della comunità virtuale, multipiattaforma e multilingua, in grado di integrare servizi verticali a valore).

Per quanto concerne i casi applicativi, una delle più recenti implementazioni ha coinvolto la Regione Lombardia e il suo portale borsalavorolombardia.net. In questo caso, Acp, che come ha sottolineato Pagani, punta molto sulla Pubblica amministrazione, ha fornito la soluzione Ask4Job per mettere ordine tra i dati di 18mila profili professionali e facilitare il matching tra le domande di lavoro e le offerte. La stessa soluzione è già stata selezionata da parte della Regione Puglia per un’iniziativa analoga.

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