Acer si riorganizza in business unit

La struttura aziendale nazionale oggi è articolata in due divisioni, una per il mondo professional e l’altra per il consumer, per creare un’offerta più mirata

Il 2006 non è stato tra gli anni migliori in fatto di crescita per Acer. Lo ammette Massimo D’Angelo, managing director di Acer Italy, che ha presentato i risultati conseguiti dalla società sia a livello mondiale che nazionale. Alla fine del 2006 Acer è risultata essere il quarto vendor mondiale di pc, (dopo Hp, Dell e Lenovo), mentre nei notebook è risalita in terza posizione con un market share del 13%.


In Europa nell’ultimo trimestre dello scorso anno, secondo D’Angelo, è salita in seconda posizione dopo Hp, ma è diventata prima nel settore dei notebook con una media del 20% del mercato nei primi dieci paesi dell’area. Complessivamente, il fatturato mondiale 2006 ha raggiunto gli 11,3 miliardi di dollari (+15,9%), di cui il 57%, pari a 6 miliardi, è stato realizzato in Europa.


Questo risultato è stato conseguito per il 64% dai notebook, per il 14% dai desktop e per il 15% dai display. Per quanto riguarda gli obiettivi a breve termine, anticipati da D’Angelo, entro il 2008 in Emea la società si propone di essere il secondo vendor nei pc e nello specifico, il primo nei notebook, il terzo nei desktop e il quarto nei server.


In Italia il mercato nel 2006 è stato sotto le aspettative nel primo semestre, penalizzato anche dalla forte competitività sui prezzi (si sono ridotti di circa il 14% anche nei notebook), mentre nella seconda parte il mercato è stato molto più brillante, fatto che ha preso in contropiede alcuni fornitori di tecnologia (come per esempio quelli di batterie), per cui la difficoltà di trovare alcuni componenti ha influito sul business complessivo del settore.


Contrariamente ad aspettative più ottimistiche, nel nostro paese la crescita del fatturato di Acer si è fermata a 850 milioni di euro (+13%), ma l’obiettivo era di arrivare a 1.000, cifra rimandata all’esercizio 2007. La società, tuttavia, sempre secondo D’Angelo, si è confermata prima nell’area notebook, (crescendo del 32,3% in unità) e Lcd.


«Va detto – continua nella sua analisi il manmager – che sul fronte enteprise non abbiamo assistito a un ampliamento della base installata. Tutto sommato restiamo in presenza di un mercato di sostituzione. Si è allargata invece, e sensibilmente, la fascia più prettamente consumer, che abbraccia sia l’utente domestico che il professionista e l’artigiano».


Ed è proprio in considerazione di questo allargamento, che Acer ha deciso di riorganizzare la propria attività non più per linee di prodotto ma per mercati, creando una business unit dedicata al mondo consumer e una al mondo professionale.


L’obiettivo, secondo D’Angelo, è lavorare sulle omogeneità e sulle sinergie, creando un’offerta quanto più composita e specifica per ciascun tipo di mercato. La differenziazione e la segmentazione riguardano evidentemente anche i canali commerciali, ben distinti in base alla tipologia di utenza indirizzata.


Nella sostanza, il mercato retail (vale a dire i retailer e gli e-tailer) tratterà oltre a tutti i prodotti dedicati alla digital home e all’entertainment, i desktop e i notebook della serie Aspire. I desktop e i notebook delle serie Ferrari, Travelmate, Veriton ed Extensa sono invece ad appannaggio dei canali professionali nei quali rientrano gli Acer Point, gli Executive Partner e gli Acer Active. Per questi ultimi, proprio di recente è stata varata una nuova iniziativa: Dealer Incentive Acer Care. Di fatto una forma di incentivazione per tutti quegli operatori che fungono in qualche modo da receptionist o da prima interfaccia nei confronti dell’utente che richiede servizi di assistenza sui prodotti acquistati.


Attualmente, la filiale italiana conta 170 dipendenti, dei quali 16 sono dedicati alla divisione consumer e 32 a quella professional, mentre 100 sono gli specialisti che seguono i servizi che sono stati potenziati: infatti è stato realizzato un nuovo site, costato un milione di euro, per offrire una miglior qualità, organizzazione e disponibilità di supporto da estendere anche alle terze parti.

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