Acer lancia la sfida anche sui server

Il vendor inizia con forza a interessarsi al mercato dei server che al momento gli ha prodotto un market share del 7%

10 aprile 2003Dal primo di aprile, e senza essere uno scherzo, in Acer è stata attivata una vera e propria divisione che ha ora il compito di spingere sui server e sul business a valore. A guidarla è Massimo Manzari che si è trovato la strada spianata da un market share pari al 7% (dati Idc,ovviamente riferiti a mercato italiano) dopo che lo scorso anno la filiale italiana proprio in area sistemi era cresciuta del 12%. “E sì che nel 2002 – sono parole di Manzari – non avevamo un vero e proprio focus in questo ambito tecnologico”. Tant’è che lo stesso programma dedicato ai partner selezionati per vendere a valore era stato “congelato”.
Ora però le intenzioni sembrano essere diverse. E il programma torna in auge con il nome di Solution partner programm da una parte e Developer Alliance partner dall’altra. “Stiamo selezionando a tal fine – spiega Manzari – operatori provenienti dall’area dello sviluppo soluzioni, ma anche piccoli system integrator interessati a un nuovo modo di vendere server”. Ovvero? “Credo – prosegue – sia venuto il momento di cambiare un po’ di regole nella vendita dei server. Primo fra tutto il cliente deve capire perché gli conviene comperare un server e non un pc e poi il rivenditore deve spiegare quanto un server può far risparmiare un’azienda utente. Il tutto assecondato dal fatto che il time to market dei vendor si deve allineare con quello del mercato”.
Manzari sottolinea con enfasi il fatto di non avere il fiato sul collo per ottenere pura vendita di prodotto. “Il fatto che non abbia come obiettivo quello di portare Acer numero Uno nell’area server mi facilita il lavoro di penetrazione del mercato”. E poi aggiunge: “Vogliamo lavorare con i partner per progetti, anche se non è detto che questi siano subito remunerativi”. Al momento in ballo ci sarebbero degli studi tecnologici e di fattibilità portati avanti con tre partner italiani, ma Manzari non si vuole anticipare nulla “diremo chi sono e cosa fanno a progetti approvati”. Intanto al momento Acer (che in ambito server porta ancora il logo Altos) spingerà sull’acceleratore tecnologico dello storage e del wireless. Non senza però passare da una forte formazione manageriale e imprenditoriale di quei 50 partner che a regime, entro un anno, dovrebbero lavorare a stretto contatto con la divisione di Manzari.

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