Acer alla ribalta con semiconduttori e nuovi notebook

La societa di Taiwan ha messo ancora di piu le mani sulla joint-venturecon Texas Instruments per la produzione di memorie. Contemporaneamente rilascia nuovi portatili portando il proprio attacco al cuore del business Toshiba.

Quella joint-venture taiwanese che fino a ieri portava il nome Texas
Instruments-Acer, da domani si chiamerà Acer Semiconductor Manufacturing.
Il cambio non è solo di denominazione. Sottende, infatti, una ritirata in
buon ordine della società statunitense, che prova a rientrare da un
investimento non andato evidentemente a buon fine. Complici del degenerare
della situazione sono state sia le vicissitudini del mercato finanziario
del Sud-Est asiatico, sia le scelte strategiche della joint-venture, che di
fatto ha prodotto solo Dram. E al cadere del prezzo di queste ultime, il
business complessivo della Ti-Acer è andato dissolvendosi.
Per completare l’operazione, che porterà Acer a controllare la
joint-venture, la stessa società e altri investitori taiwanesi si
spartiranno il 33,3% delle azioni in possesso di Ti a un prezzo che non è
ancora dato di conoscere.
Al di là del fatto che Ti potrà ora concentrarsi su quello che ritiene
essere il business migliore per lei, cioè i Dsp, e che Acer continuerà a
produrre memorie, affiancate però da altri semiconduttori, risalta su tutt
a
la faccenda il buon momento della società taiwanese.
La percezione che Acer dona di sé al mercato, infatti, è quella di una
società molto convinta dei propri mezzi, al punto tale da portare un decis
o
attacco a uno dei suoi concorrenti diretti, quale è Toshiba nel segmento
dei notebook. In cima alla lista dei business migliori del momento, i
portatili per Acer sono anche la leva su cui agire per conquistare
posizioni nella classifica mondiale dei fornitori di hardware. E per dare
fastidio a Toshiba, la società Taiwanese ha recentemente messo a punto un
mini-portatile, l’Extensa 310, che punta a conquistare utenti nel segmento
dei subnotebook, dei palmtop e di strumenti come il Libretto Toshiba. Si
tratta, infatti, di un vero e proprio notebook, che però pesa 1,2
chilogrammi, misura 23x17x3 centimetri e ha un display a colori da 8
pollici Dstn o Tft. Il resto della configurazione parla di processori
Pentium Mmx a 166 o 200 MHz, cache di secondo livello di 256 Kb, 16 Mb di
Ram standard, disco fisso da 2,1 Gb e drive Cd e floppy (quest’ultimo, di
serie) collegabili esternamente. Oltretutto, negli Usa, il prodotto nasce
con modem interno (per l’Italia è necessario attendere l’omologazione
ministeriale), altrimenti prevede l’utilizzo di modem Pc Card. Ma il
dettaglio che dà l’idea dell’aggressività di Acer è il prezzo. In Ital
ia
costerà, da maggio (periodo di rilascio), due milioni Iva compresa.
Come già osservato, a preoccuparsi di Acer non dovrà essere solo Toshiba
,
ma anche i produttori di palmari con Windows Ce, che mettono in commercio
sistemi di dimensioni analoghe a prezzi di un milione e mezzo di lire, ma
dalle capacità notevolmente inferiori.

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