Accenture – Le tre fasi del Chief information officer

Bruno Ronchetti, responsabile System Integration&Technology di Accenture Igem Il percorso che va dalla generazione di nuove idee, alle azioni che permettono di selezionare e tenere in vita le migliori, alla loro realizzazione e industrializzazione rich …

Bruno Ronchetti, responsabile System Integration&Technology di Accenture Igem


Il percorso che va dalla generazione di nuove idee, alle azioni che permettono di selezionare e tenere in vita le migliori, alla loro realizzazione e industrializzazione richiede organizzazione. È un vero e proprio lavoro, connotato da capacità manageriali e che sempre più spesso viene affidato a uno specialista, il Chief innovation officer. Un elemento da considerare è dato dalle dimensioni dell’azienda che vuole fare innovazione: i problemi e le opportunità per una start-up sono diversi da quelli per un’azienda già avviata. Nel primo caso, l’innovazione è spesso la ragione stessa d’essere dell’azienda. Nel caso delle realtà già avviate e strutturate la sfida sta soprattutto nello stimolare la generazione, la selezione e l’introduzione di idee nel corpo vivo dei processi esistenti. In tutte e tre queste fasi il Chief innovation officer ha un ruolo fondamentale.


Per quanto riguarda la fase di stimolo, il suo compito è di creare un ambiente favorevole alla generazione e proposizione di idee: deve saper coinvolgere tutti i dipendenti attraverso strumenti che vanno inquadrati in un piano organico di comunicazione e di riconoscimenti tangibili.


Nella seconda fase di vaglio e selezione dell’innovazione, l’attività del Chief innovation officer deve essere rivolta ai tradizionali processi di Ricerca & Sviluppo. L’azienda ha già una missione, un mercato di riferimento e un’organizzazione definiti e l’innovazione deve essere inquadrata in questo contesto. La selezione delle idee, orientata alla fattibilità concreta in un determinato contesto temporale ed economico, in genere è brutale e rischia a volte di ingenerare frustrazione e disamore in chi ha proposto e ha lavorato con passione allo sviluppo iniziale dell’innovazione. Anche in questo caso il Chief innovation officer può avere un ruolo, facendosi promotore e garante di un modello misto tra innovazione delle imprese e imprenditorialità individuale.


Nella terza fase e ultima fase, quella di industrializzazione dell’innovazione, il Chief innovation officer deve promuovere la rimozione delle inerzie che nelle grandi aziende si oppongono all’innovazione. Deve diventare agente del cambiamento e contribuire a instaurare un clima di collaborazione e interesse che diventa foriero di ulteriori idee e innovazione.

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