Abaco e Aisoftw@re si fondono

Sull’asse Bari-Milano nasce una società di servizi Ict da 50 milioni di euro all’anno. Per ora, senza nome.

Aisoftw@re e Abaco Information Services sono ormai prossime alla fusione. L’operazione, annunciata un paio di mesi fa, ora è al vaglio delle rispettive assemblee societarie, che dovranno sancirla (ma è già tutto deciso, dalla composizione del management all’entità economica) entro la fine del mese. Poi, alla fine di ottobre il crisma ufficiale.


Quello che manca, ma c’è tempo ancora tre mesi buoni per deciderlo, è il nome della nuova realtà che, in aggregato, fatturerà proforma alla fine dell’anno 50 milioni di euro, con un Ebitda previsto di 6 milioni.


A presiedere la nuova realtà dell’Ict tutta italiana e che si dedicherà a un’offerta di applicazioni, servizi e consulenza prevalentemente sulle aree finance, sanità, telco, manufacturing e settore pubblico, sarà l’attuale presidente di Aisoftw@re, Francesco Gardin, che manterrà anche una quota azionaria. Amministratore delegato sarà Domenico Favuzzi, timoniere di Abaco. E che alla società pugliese (ma con sedi anche a Milano e Roma) spetti il ruolo di leader dell’operazione è anche evidenziato dal rapporto di cambio delle azioni: 18 di Aisoftw@re contro una di Abaco. La società pugliese, poi, sarà chiamata a un aumento di capitale fra i 4 e i 6 milioni, dopo la equity line di 1,6 milioni di euro, condotta con Twice Sim, e prima di quella con un’istituzione finanziaria fra i 5 e i 10 milioni.


Abaco porta in dote 260 tecnici specializzati che si aggiungono ai 215 dipendenti della società milanese e anche una spiccata attitudine alla formazione interna e alla Ricerca&sviluppo. Esemplare, al proposito, è il progetto di ricerca avviato presso la sede di Molfetta (tutt’ora in espansione) di media portata (fino al 2007) e di buona entità: investimento di 10 milioni di euro, per 40 progettisti.


Proprio presso la sede molfettese Abaco, e quindi la società che nascerà dalla fusione con Aisoftw@re avrà un centro di servizi remoti per iniziative di application e system management.


Il senso e il valore dell’operazione di merge sono stati commentati con piena coincidenza di visione da Gardin e Favuzzi: raggiungere una massa critica che possa consentire di competere sui mercati, specie su quelli esteri.


La società che nascerà dalla fusione, pertanto, non solo, sempre come ammesso dai manager, vorrà collocarsi fra le prime dieci realtà nazionali fornitrici di servizi Ict, ma intenderà sfruttare anche le opportunità di espansione oltre frontiera.


Rimangono in piedi, con anche il gradimento dei partner, le relazioni con i maggiori fornitori di tecnologia di base. In particolare, Abaco ha solidi rapporti con Sap (su cui fa attualmente il 35% del proprio fatturato in servizi), Oracle, Sun, Microsoft e, in campo Enterprise application integration, Tibco e SeeBeyond (quindi, ancora Sun).

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