a2anet propone il peer-to-peer alle aziende

La start up milanese ha l’obiettivo di implementare soluzioni p2p, selezionate e personalizzate, per migliorare le comunicazioni dei gruppi di lavoro.

26 febbraio 2003 Le tecnologie peer-to-peer sono generalmente note per aver fatto la fortuna di servizi come Napster o Gnutella. Oggi, però, il p2p si è evoluto, trasformandosi da sistema totamente paritetico (un pc che parla con un altro) a un ibrido in cui anche i server fanno la loro parte, in modo da poter garantire alle comunicazioni un certo controllo e, soprattutto, sicurezza, attraverso la crittografia e l’autenticazione. Da qui il loro uso in ambito aziendale, che in Usa è già diffuso.

Sulla scorta di queste esperienze debutta a Milano a2anet (che sta per atom to atom networks), società nata da un’idea di Mario Passamonti, che ne è amministratore delegato. “La nostra attività è quella di scouting di tecnologie p2p – spiega – per portarle in Italia e implementarle nelle aziende con uno sviluppo ad hoc. Si tratta di soluzioni economiche che utilizzano l’infrastruttura già esistente: i vantaggi sono quindi immediati”. Attualmente i prodotti individuati sono due: Groove e Opencola. Ma a cosa servono queste applicazioni? Prima di tutto a far comunicare e collaborare gruppi di utenti attraverso strumenti potenti che non appesantiscono l’infrastruttura di rete con inutili duplicazioni, come capita, invece, con l’e-mail. Poi a ricercare file, a condividere fogli Excel e Word e a sincronizzare lavori di gruppo, possibilità apprezzate soprattuto dalle aziende che operano in contesti con forte pressione competitiva, dove la velocità dei progetti è determinante. Un altro target individuato è quello delle aziende con molti lavoratori mobili, che si collegano ogni tanto per aggiornare listini, ordini e altri documenti.
“Installare, integrare e personalizzare è il nostro business”, ha specificato Passamonti, sottolineando che la vendita di licenze sarà solo il traino per vendere i servizi. L’obiettivo di a2anet, che è partecipata da una società svizzera, è di fatturare un milione di euro in questo primo anno di attività.

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