A Parigi Jobs fa il conservatore

Posizioni difensive, per proteggere la leadeship conquistata.

Steve Jobs è di scena a Parigi e sembra aver scelto la
Ville Lumiere per mettere in scena tutti suoi “no”.
Tranchant, il Ceo di
Apple, sembra averne tenute in serbo un po’ per tutti.
Pc e tv insieme?
Macchè.
Musica direttamente sui telefonini? Insomma.
iPhone?
Forse.
Video sull’iPod? Sicuri che ce ne sia davvero bisogno?
Senza
contare della bordata contro le major della musica se mai volessero davvero
aumentare il costo dei songoli brani.
Più che la posizione di un innovatore,
questa volta Steve Jobs sembra essersi scelto il ruolo del conservatore, di
colui che guarda con apprensione la concorrenza che avanza.
Sono bordate
che in qualche modo mettono Apple in una posizione di difesa.
Una sorta di
arroccamento, già notato in occasione della presentazione dell’iPhone, in tutto
e per tutto annunciato come prodotto Motorola, dal quale Apple ha in qualche
modo preso le distanze.
Ma il vero arroccamento – va da sè – è nei confronti
di Microsoft.
Quella Microsoft che punta oggi all’entertainment anche e
soprattutto in mobilità e che con Windows Media Center riporta il salotto al
centro della casa.

Se questo è il preludio, che succederà dal prossimo 6 giugno, quando Intel entrerà nel cuore dei Mac?

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