Lo ha annunciato Viviane Reding intervenuta al convegno della Bocconi sulle tlc.
Le tlc di domani hanno bisogno di un quadro regolatorio e una prima risposta
dall’Europa dovrebbe arrivare entro ottobre. Lo ha annunciato Viviane Reding,
commissario alla società dell’informazione della Commissione europea,
intervenuta al convegno della Bocconi sulle reti del futuro. Secondo la Reding
l’Europa ha bisogno di un approccio che “stimoli concorrenza e
investimenti”. L’esperienza conferma infatti che i Paesi che hanno
applicato il framework normativo crescono di più rispetto agli altri.
Ed è proprio la differenza negli approcci normativi la causa della profonda
differenza che esiste fra i 27 Paesi dell’Unione. Differenza significa anche un
digital divide che riguarda il 15% della popolazione che nelle aree rurali
arriva fino al 30%. “Per non ampliare questo gap ci vogliono
investimenti” ha ricordato la Reding secondo la quale occorre aprire
l’accesso alle strutture fisiche delle reti in nome della concorrenza.
Investimenti li ha chiesti anche Corrado Calabrò presidente dell’Authority per
le garanzie nelle comunicazioni, che stima in 8-15 miliardi la cifra necessaria
per il Next generation network. Calabrò però promette che non ci sarà “invasività di attività regolatorie e speriamo un’invasione di campo da parte del legislatore”.