Forum Pa, Consiel e Censis hanno presentato un Rapporto sullo stato dell’e-Government in 40 paesi. Gli autori fanno precedere il lavoro da una premessa incontrovertibile: i computer e la Rete fanno ormai parte del corredo delle dotazioni degli uffici p …
Forum Pa, Consiel e Censis hanno presentato un Rapporto sullo stato dell’e-Government in 40 paesi. Gli autori fanno precedere il lavoro da una premessa incontrovertibile: i computer e la Rete fanno ormai parte del corredo delle dotazioni degli uffici pubblici in tutti i paesi più avanzati, ma vi sono ancora divari significativi che vanno dal minimo del 14% della Grecia al 100% delle nazioni del Nord Europa, mentre la media dei paesi Ocse è del 75%.
Nel 2000, sebbene in Italia si sia registrata la tendenza ad un forte aumento, la diffusione di personal computer copre ancora solo il 23,1% della popolazione, contro il 76% della Svezia, l’83% dell’Islanda e il 79% della Danimarca, mentre è in forte crescita l’utilizzo di Internet nella Pa (40%), anche se il gap con Paesi come l’Australia, dove tutti gli uffici pubblici sono connessi al Web, è ancora consistente.
Per quanto riguarda la diffusione di Internet tra la popolazione, l’Italia è al 14mo posto con il Giappone, seguita da Germania (20,8%), Spagna (20%) e Francia (15%), ma continua ad essere indietro rispetto ai paesi scandinavi e agli altri più industrializzati, come Gran Bretagna (50%), Austria (46%), Svizzera (38%).
Internet è ancora poco diffuso nella Pa visto che solo il 50% degli uffici dell’amministrazione centrale sono dotati di computer e che il livello dell’utilizzo della rete è del 40%. Molto più diffuso il possesso dei Pc nelle amministrazioni locali (59,2%).
La classifica riferita alla diffusione nelle amministrazioni vede in testa Svizzera, Germania, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna e Australia, mentre l’Italia si posiziona al 19mo posto, preceduta anche da Ungheria, Polonia e Belgio, dove il 60% degli uffici è dotato di Pc.
Se la diffusione dei mezzi informatici negli uffici della Pa italiana tarda ad affermarsi, almeno nella presenza sul Web siamo tra i più presenti. Infatti il 100% delle amministrazioni centrali ha un proprio sito (mentre la Germania raggiunge il 98%, Francia e Svizzera il 90% e la Norvegia il 75%) e anche il 93% delle amministrazioni locali italiane hanno aperto una finestra sulla Rete, a fronte del 66,4% del Giappone.
I siti di maggiore accessibilità ai cittadini sono quelli di Senato, Inps e Governo, ma la maggioranza delle istituzioni tende a fornire informazioni piuttosto che servizi: solo 8 siti dei 32 presi in esame raggiungono la sufficienza, il 31% dispone di modulistica compilabile on line, solo il 6,3% offre la possibilità di effettuare pagamenti telematici. Il ministero più efficiente è ancora quello delle Finanze (90,4 punti) seguito dall’Inps e dal Ministero del Lavoro. Per quanto riguarda la trasparenza, 12 siti su 32 raggiungono la sufficienza, il migliore dei quali è quello delle Politiche Agricole. Infine, per l’utilizzabilità, il più facile da usare è quello del Ministero della Sanità, seguito da Camera, Lavoro e Funzione Pubblica.
L’impegno del nostro Paese per quanto riguarda gli investimenti per lo sviluppo dell’e-government è notevole: sono previste spese per 6,65 milioni di dollari (sei volte più della Germania). Un impegno cui tiene testa solo il Giappone, con 10,3 milioni di dollari.