I dati di Sirmi, relativi all’ultimo quarter, cominciano a evidenziare qualche segnale di rallentamento. Eccessiva la tensione sui prezzi
Cresce dell’1,7% il mercato Ict in Italia nel terzo trimestre dell’anno. È questo il dato che emerge dall’ultima analisi di Sirmi. 15.786,9 milioni di euro è la spesa stimata, di cui 10.472 ad appannaggio del comparto delle Tlc (4,6 miliardi per le comunicazioni fisse e 5,8 per quelle mobili), che cresce dell’1,3%, e i restanti 5.314 milioni attribuiti alla sola It, in crescita del 2,7%. Nel periodo in esame, cominciano a evidenziarsi i primi segnali di rallentamento della spesa, misurabile in particolare sul comparto dell’elettronica di consumo, che cresce sì del 5,5%, superando gli 1.829 milioni, ma mostra qualche fenomeno di saturazione della capacità di spesa e di indebitamento delle famiglie italiane.
Per quanto riguarda l’intero comparto It, il terzo trimestre attesta l’hardware a 1,8 miliardi, in crescita del 2,1%. Migliore la crescita del software, che con un +5,1% arriva a 881,6 milioni.
I servizi di sviluppo valgono 1,1 miliardi di euro, in crescita del 3%, mentre i servizi di gestione superano 1,4 miliardi di euro, in questo caso con una crescita dell’1,7%.
In particolare, per quanto concerne l’hardware, Sirmi sottolinea come crescono i grandi sistemi, pc, stampanti e hardware per il networking, mentre calano significativamente workstation (-15,7%) sistemi (-3,4%) e storage (-3,8%). Bene, invece, i blade server e tutto quanto ruota intorno a consolidation e virtualizzazione.
Continua l’interesse, invece, nei confronti dei dispositivi mobili, il cui utilizzo viene comunque sempre più spesso esteso anche alle postazioni fisse in ufficio.
Per quanto riguarda i comportamenti di acquisto da parte delle imprese, Sirmi sottolinea come il noleggio stia conoscendo in questo momento particolare favore, soprattutto come alternativa all’acquisto e come sorta di “antidoto” alla veloce obsolescenza tecnologica dei prodotti.
Parimenti, sul fronte servizi, si segnala la crescita della domanda di progetti in ambito disaster recovery e business continuity, data protection e sicurezza, consolidamento e virtualizzazione, aggiornamento software e sostituzione Erp. In tutti questi casi, forte è l’attenzione a soluzioni di outsourcing infrastrutturale, Software as a Service e servizi gestiti.
Qualche criticità in più va registrata sul fronte delle Tlc. E non si tratta semplicemente del trend negativo evidenziato oramai dalle comunicazioni fisse, quanto della maturità complessiva del comparto, fortemente condizionato da downpricing e concorrenza. Sostengono la crescita delle Tlc i servizi mobili e alcuni segmenti dei servizi fissi, quali l’accesso broadband e Vas. In crescita, ma ancora troppo di nicchia, i nuovi servizi di comunicazione e la tv via Internet e sul cellulare.
Resta preoccupante, sempre secondo Sirmi, la costante tensione su prezzi e tariffe e la generale massificazione dell’offerta, che rischia di non far percepire il valore corretto dell’Ict come fattore di sviluppo e di vantaggio competitivo per le aziende.
