ChatGPT al lavoro: come l’adozione dell’AI sta cambiando le imprese

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ChatGPT ha rotto gli schemi delle tradizionali tecnologie aziendali, che di solito richiedono lunghi cicli di adozione, costi iniziali elevati e complessi programmi di formazione. Lanciato a fine 2022, si è diffuso prima nella sfera personale e poi rapidamente negli ambienti di lavoro, portato dagli stessi dipendenti senza bisogno di strategie top-down. Oggi oltre un quarto dei lavoratori statunitensi lo utilizza nelle attività quotidiane, con punte del 45% tra chi ha un titolo di studio post-laurea.

In pochi anni l’AI è passata da fenomeno di nicchia a strumento mainstream. Secondo i dati, il 43% dei knowledge worker americani ha adottato l’intelligenza artificiale, mentre l’uso specifico di ChatGPT è salito dall’8% al 28% degli adulti occupati in soli due anni.

I settori che guidano l’adozione di ChatGPT

Non tutte le industrie si muovono con la stessa velocità. La diffusione è più marcata nell’information technology e nei servizi professionali e scientifici, dove la necessità di analisi, scrittura e programmazione trova terreno fertile. Anche la manifattura mostra un crescente interesse, spinta dalla trasformazione digitale che comprende manutenzione predittiva e automazione dei processi.

Settori come retail, costruzioni o trasporti restano indietro, soprattutto per la minor presenza di knowledge worker. Più complesso il caso della sanità: pur essendo uno dei comparti più ricchi di dati, l’adozione procede lentamente a causa delle rigide regole di conformità e della cultura organizzativa più prudente. Tuttavia, i primi segnali di crescita si registrano in ambiti specifici come la documentazione clinica e i flussi amministrativi.

Le funzioni aziendali e i primi 90 giorni

Nelle prime fasi di utilizzo emergono quattro aree principali: scrittura, ricerca, programmazione e analisi. I team tecnici sono tra i maggiori utilizzatori, sfruttando ChatGPT per debugging, pianificazione e documentazione. Gli addetti IT lo impiegano soprattutto per ricerche e troubleshooting, mentre gli ingegneri lo usano tanto per il codice quanto per il supporto progettuale.

Anche le funzioni go-to-market, come marketing, comunicazione e customer experience, hanno trovato nell’AI un alleato. Le attività spaziano dalla creazione di contenuti alla generazione di idee fino all’analisi dei dati di mercato. Il filo conduttore è che ChatGPT non sostituisce le competenze, ma le amplifica, permettendo a ogni dipendente di esprimersi meglio e con maggiore efficacia.

I ruoli che plasmano i modelli di utilizzo

Le modalità di adozione cambiano a seconda delle funzioni. Le attività amministrative e di supporto sfruttano soprattutto funzioni base come ricerca e caricamento di file. Al contrario, analisti, ingegneri e ricercatori sono utenti intensivi delle capacità avanzate, tra cui ragionamento multi-step, analisi su larga scala e strumenti specifici per la programmazione. Qui l’AI diventa un vero assistente nella risoluzione di problemi complessi.

Nonostante il potenziale, le funzionalità avanzate restano sottoutilizzate. Questo segnala la necessità di programmi di formazione e di maggiore consapevolezza, così da far evolvere l’uso da semplici compiti quotidiani a flussi collaborativi più articolati.

ChatGPT come sistema operativo per il lavoro

Il report di OpenAI mostra come ChatGPT stia diventando progressivamente la piattaforma di riferimento per processi e decisioni aziendali. Nato dal basso, oggi si avvia a essere integrato formalmente a livello dipartimentale. La sua crescita non si limita alla produttività individuale, ma si estende a interi workflow, trasformandolo in un vero e proprio sistema operativo del lavoro.

L’adozione dal basso verso l’alto è ciò che lo rende la tecnologia enterprise più rapidamente adottata della storia recente, sottolineano i ricercatori.

Uno sguardo al futuro

Il lavoro del futuro sarà meno centrato su attività ripetitive e più sulla supervisione dell’output generato dall’AI. I dipendenti potranno occuparsi di sintesi, creatività e decisioni strategiche, lasciando che gli strumenti riducano la mole di compiti a basso valore.

Gli esperimenti sul campo confermano i vantaggi: l’uso dell’AI ha ridotto del 31% il tempo settimanale dedicato alle email e, tra gli sviluppatori, ha permesso di dedicare più ore alla scrittura di codice e meno alla gestione dei progetti.

Come accadde con l’elettricità e con internet, l’intelligenza artificiale si prepara a ridefinire l’organizzazione del lavoro. Le imprese che sapranno integrare rapidamente queste tecnologie otterranno i maggiori benefici in termini di produttività, velocità decisionale e nuove opportunità trasversali.

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