Accumulare dati non basta, non serve. I dati, ci siamo ormai convinti, contengono informazioni e quel che si chiede a dei sistemi storage oggi è di essere “capaci”, nel senso di capienti, ma anche “capaci,” essere in grado, insomma, di gestire, proteggere e valorizzare ogni informazione. Huawei chiama l’intelligenza artificiale a risvegliare il valore dei dati dal loro torpore di archiviazione, e lo fa in occasione dell’edizione 2025 dell’IDI Forum, l’evento annuale che il vendor dedica alle proprie soluzioni di storage e gestione dati (IDI sta per Innovative Data Infrastructure – ndr), chiamando, quest’anno a Monaco di Baviera, un gran numero di partner, clienti e prospect provenienti da tutta Europa.
Il giro di parole è ispirato al payoff dell’edizione di quest’anno: “Data Awakening, AI Rising” che innalza ad attore principale di questa trasformazione l’intelligenza artificiale, vero motore delle nuove soluzioni presentate in occasione dell’evento dai nuovi sistemi OceanStor e OceanProtect, al centro della strategia per integrare dati e AI.
Avere a disposizione dati di qualità e una elevata efficienza di elaborazione è ormai una condizione vitale per le imprese che vogliono mantenere un’alta competitività in mercati sempre più globali. Ed è proprio su questi concetti che l’evento si è sviluppato, sottolineando il ruolo strategico dello storage dati nell’economia intelligente, la crescente importanza di infrastrutture AI-ready per supportare l’addestramento dei grandi modelli di intelligenza artificiale, e l’impegno a sostenere una trasformazione industriale che sia allo stesso tempo tecnologica e sostenibile.
“Nei prossimi 5-10 anni, la trasformazione intelligente sarà una delle grandi occasioni per lo sviluppo dell’economia in Europa” ha esordito Willi Song, presidente di Huawei European Enterprise Business, in apertura del Forum, ricordando il recente “AI Continent Action Plan” della Convenzione Europea, che mira a creare gigafabbriche AI, data lab e a formare nuovi talenti nell’intelligenza artificiale.
“E Huawei si vuole proporre come partner strategico di questo percorso. Con 29 centri di ricerca e sviluppo distribuiti in Europa e collaborazioni con oltre 210 università, vogliamo rafforzare la nostra strategia “In Europa per l’Europa”, investendo in tecnologie di nuova generazione, promuovendo la crescita dei talenti e sostenendo una digitalizzazione più verde e responsabile”.
Huawei prepara l’infrastruttura per l’era dell’AI
Un impegno che si traduce in soluzioni e in una evoluzione dell’offerta del vendor, che spinge sulla strategia “all flash” con la gamma OceanStor, costruendo data center basati su SSD ad alte prestazioni e con il backup intelligente OceanProtect, capace di migliorare del 140% il rapporto di riduzione dei dati, sempre nell’ottica di un contenimento dei consumi e di attenzione alla sostenibilità.

“Molte cose sono cambiate negli anni, le infrastrutture, le applicazioni, il software, ma l’importanza dei dati è rimasta invariata – ha sottolineato Peter Zhou, VP Huawei e presidente della linea data storage dell’azienda –. A cambiare ed evolvere è invece la capacità di estrarre e valorizzare tale importanza dai dati, trasformandoli da semplici strumenti di registrazione a veri e propri generatori di conoscenza”.
E in questo un forte contributo sta arrivando dall’intelligenza artificiale, la cui piena adozione può essere accelerata dalla costruzione di una nuova generazione di database appositamente pensati per i carichi di lavoro intelligenti. Un fronte su cui Huawei sta concentrando il proprio impegno, con un’offerta di soluzioni storage e gestione dati capace di accompagnare le aziende in questa trasformazione.
L’archiviazione ad alte prestazioni di Huawei per grandi modelli AI
Un’evoluzione dell’offerta storage, con soluzioni pensate per rispondere alle nuove esigenze introdotte dall’intelligenza artificiale, ma anche con un’attenzione crescente alla protezione dei dati, sempre più esposti a scenari di rischio legati a questi nuovi modelli. In quest’ottica, il marchio cinese ha presentato una nuova generazione di sistemi, a partire da OceanStor Pacific All-Flash Scale-Out Storage, una piattaforma ad alta densità e basso consumo energetico progettata per supportare l’elaborazione su larga scala dei modelli AI, grazie a un’elevata larghezza di banda, tempi rapidi di caricamento dei checkpoint e capacità di espansione fino a livelli exabyte.
A questa si affianca OceanProtect E8000 All-Flash Backup Storage, che introduce funzionalità avanzate di rilevamento ransomware e ripristino rapido, offrendo una protezione mirata non solo per database tradizionali e ambienti virtualizzati, ma anche per corpus AI – ossia la massa di dati necessari all’addestramento – e database vettoriali, più adatti a rappresentare le informazioni per gli algoritmi di apprendimento, con prestazioni di backup dieci volte superiori rispetto alle pari soluzioni presenti sul mercato e garantisce un’accuratezza del 99,99% nel rilevamento degli attacchi ransomware. Sul fronte della gestione infrastrutturale, Huawei ha presentato il sistema Datacenter Virtualization Solution, che estende la virtualizzazione oltre la CPU, coinvolgendo anche GPU e NPU. Inoltre, a supporto delle operazioni è stata presentata la piattaforma intelligente DataMaster, che assiste gli operatori nella manutenzione, ispezione e pianificazione, riducendo margini di errore e inefficienze.
In questa direzione si inserisce anche AI Data Lake Solution, piattaforma che Huawei si prepara a rendere disponibile per aiutare le aziende a superare i silos informativi, semplificare la gestione dei dati e migliorare l’efficienza nei processi di addestramento e inferenza dei modelli di intelligenza artificiale, con un impatto diretto sulle prestazioni dei cluster AI.
Un impegno, quello verso l’innovazione infrastrutturale e la protezione dei dati, che è stato ribadito anche da Lining Xie, responsabile del Flash Storage Domain di Huawei: “È indispensabile che il rilevamento delle minacce avvenga direttamente all’interno dello storage primario. E Huawei lo fa integrando meccanismi di rilevamento pre-evento, durante l’evento e post-evento, sfruttando grandi volumi di dati per migliorare continuamente efficienza e accuratezza nella detection”.
Un commento che anticipa il lancio, previsto entro quest’anno, di una scheda AI Extra che potenzierà ulteriormente le capacità di identificazione delle minacce proprio grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale. Un AI che interviene attivamente sul tema security delle infrastrutture di storage complesse. “La protezione anti-ransomware, ad esempio, richiede una gestione articolata su cinque fasi: identificare, proteggere, rilevare, rispondere e recuperare” ha spiegato Xie.
Proprio per questo Huawei sta integrando agenti AI capaci di bilanciare automaticamente prestazioni e sicurezza, riducendo la complessità operativa e velocizzando la risposta agli incidenti.










