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Nonostante i significativi vantaggi del cloud computing, alcune aziende stanno trovando difficoltà nel loro cloud journey e poche sembrano aver compiuto dei reali progressi nella modernizzazione delle applicazioni.

A presentare queste osservazioni sul blog di Ibm è Shawn D’Souza, Multicloud Leader di Ibm GBS North America. Molte aziende, evidenzia D’Souza, sono frenate nel passaggio al cloud dalle applicazioni esistenti che o non lo supportano, o non sono in grado di sfruttarne i benefici in termini di automazione e scalabilità.

È per questo che, ne è convinto Shawn D’Souza, le aziende non possono attuare una transizione al cloud di successo senza prima modernizzare le applicazioni legacy dell’era pre-cloud. È dunque necessario gestire questa trasformazione.

cloudInnanzitutto, nella modernizzazione delle applicazioni le aziende dovrebbero evitare di considerare solo l’aspetto tecnologico, ignorando quelli legati al business e ai costi. Poi, dovrebbero prendere in considerazione un ampio spettro di pattern di trasformazione per una modernizzazione delle applicazioni significativa e incrementale, sulla base del tipo di applicazione e dei benefici desiderati.

Tra le opzioni di modernizzazione, Shawn D’Souza cita l’opportunità di esporre funzioni consolidate come API per consentire lo sviluppo rapido di nuove funzionalità aziendali. Poi, usare il pattern Strangler per trasformare in modo incrementale le applicazioni monolitiche, sostituendo particolari funzionalità con nuovi servizi che utilizzino best practice moderne dell’ingegneria del software e sfruttino i vantaggi del cloud. Ancora: impacchettare in un container un’applicazione, o parti di essa, è un buon primo passo verso la modernizzazione, ma molte applicazioni non sono ottimizzate per questo e quindi potrebbe essere comunque necessario riscrivere alcune parti. In alcuni casi, potrebbe avere senso sostituire l’intera applicazione monolitica, o porzioni di essa, con soluzioni native del cloud, di nuova generazione.

Un altro punto chiave della modernizzazione delle applicazioni, è l’ambiente di destinazione, che deve essere progettato in modo appropriato. Grazie ai container e alle piattaforme di gestione dei container, come Kubernetes, i vantaggi del cloud non sono più location-centric. Tuttavia, avverte Shawn D’Souza, alcune scelte critiche vanno fatte.

Innanzitutto scelte riguardanti il cloud design: il business aziendale trarrebbe vantaggio da un design ibrido, più portabile, o da uno cloud-native, che richiede un maggiore lock-in al provider, ma è più semplice da adottare?

Poi, la gestione multicloud: è inevitabile, secondo D’Souza, che le imprese finiscano con aree cloud multiple, con una combinazione di topologie on-premise, cloud pubblico, SaaS e PaaS. Per gestire questa complessità, le aziende dovrebbero prendere in considerazione l’adozione di soluzioni di multicloud management.

Il terzo punto riguardante il design dell’ambiente target, è la progettazione della soluzione. Le aziende dovrebbero anche decidere tra una soluzione completamente gestita o una fai-da-te.

Troppe aziende, tuttavia, si concentrano esclusivamente sulla tecnologia e non sulla trasformazione della propria forza lavoro e dei processi It. A differenza dei modelli operativi tradizionali, l’adozione del cloud spinge il paradigma Infrastructure as code, con un focus profondo sulla ingegnerizzazione della piattaforma. Questo richiede alle aziende di rielaborare l’organizzazione dell’infrastruttura e di revisionare i processi relativi al provisioning e alla gestione delle risorse It.

Modernizzare un portfolio di applicazioni è probabilmente la fase più critica del percorso di adozione del cloud, per le aziende.

Per iniziare, Ibm offre questi quattro consigli.

1. Costruisci innanzitutto un business case per la strategia di modernizzazione dell’applicazione.

2. Inizia in piccolo: magari utilizzando un approccio collaborativo, come Ibm Garage Method for Cloud, che si concentra sulla co-creazione.

3. Riduci il rischio rappresentato dal percorso di trasformazione mediante partnership con aziende che comprendono bene il panorama tecnologico e l’industria sottostante.

4. Condividi esperienze con aziende dello stesso tipo, allo scopo di imparare l’una dall’altra.

L’articolo originale completo di Shawn D’Souza è consultabile a questo link del blog di Ibm.

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